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Cromatismi? Di più, il doppio approccio cromatico!

Nella scorsa lezione ci siamo occupati della quinta categoria in elenco ovvero, le Risoluzioni Ritardate (o d.r. - "delayed resolution"). Nel nostro sesto appuntamento invece, ci occuperemo del Doppio Approccio Cromatico ("double chromatic approach") e il simbolo utilizzato sarà (d.c.).

Nella scorsa lezione ci siamo occupati della quinta categoria in elenco ovvero, le Risoluzioni Ritardate (o d.r. – “delayed resolution”). Nel nostro sesto appuntamento invece, ci occuperemo del Doppio Approccio Cromatico (“double chromatic approach”) e il simbolo utilizzato sarà (d.c.).

Anche in questa lezione continuiamo ad affrontare l’aspetto più interessante del linguaggio jazzistico e non solo, l’utilizzo dei Cromatismi. Tratterò più avanti in maniera esauriente questo argomento, sia dal punto di vista teorico che pratico sullo strumento.

Esempio 1 – Doppio Approccio Cromatico (d.c.) “double chromatic approach” sul Imaj7

Cromatismi? Di più, il doppio approccio cromatico!

Il primo esempio si sviluppa su un IIm7 – V7 – Imaj7 in tonalità di Do Maggiore. Come è facile intuire il doppio approccio cromatico è presente sul terzo e quarto movimento della terza battuta (Cmaj7)

Esempio 2 – Doppio Approccio Cromatico (d.c.) “double chromatic approach” sul V7

Cromatismi? Di più, il doppio approccio cromatico!

Anche il secondo esempio si sviluppa su un IIm7 – V7 – Imaj7 ma in tonalità di Sol Maggiore. Come è facile intuire il doppio approccio cromatico è presente sul primo movimento della seconda battuta occupata dall’accordo di dominante (D7). Nello stesso esempio è presente, sul terzo movimento della prima battuta (Am7), anche una risoluzione ritardata (d.r. delayed resolution).

Esempio 3 – Doppio Approccio Cromatico (d.c.) “double chromatic approach” sul IIm7 – V7

Cromatismi? Di più, il doppio approccio cromatico!

L’esempio sopra esposto presenta un fraseggio un po’ più articolato che si sviluppa su un IIm7 – V7 – Imaj7 in tonalità di Mib Maggiore. Sul secondo movimento della prima misura e sul secondo movimento della seconda misura troviamo il doppio approccio cromatico (d.c.).
Anche in questo caso sulla terza misura troviamo come espediente melodico una risoluzione ritardata (d.r. delayed resolution). Interessante l’arpeggio di Abmaj7 suonato sull’accordo di Fm7, ci troviamo di fronte ad una sostituzione diatonica.
Sostituire l’accordo “m7” con un accordo “maj7” ricavato ad una terza minore di distanza ci permette di estendere l’accordo di partenza, in questo caso Fm7, fino alla sua nona. Otteniamo cosi un accordo di Fm9 senza la fondamentale, una delle sostituzioni che preferisco.

Prima di proseguire con altri esempi è doveroso precisare che, rispetto la precedente categoria, dove solo la seconda nota era da considerarsi nota di approccio, mentre la prima come una tensione che non risolve, in questo caso invece, entrambe le note saranno considerate note di approccio.
Una regoletta che possiamo seguire è questa: quando troviamo due note consecutive che si muovono cromaticamente nella stessa direzione, con la seconda delle due che risolve su una nota cordale o dell’arpeggio dell’accordo, avremo il doppio approccio cromatico (d.c.).

Fatta questa lunga ma necessaria introduzione è arrivato il momento di analizzare frammenti di temi e di improvvisazioni di illustri musicisti che hanno fatto la storia del jazz e non solo.

Esempio 4 – Frase tratta dal solo di Pat Martino su “Close Your Eyes”

Cromatismi? Di più, il doppio approccio cromatico!

La frase sopra esposta è tratta dal solo di Pat Martino sul brano “Close Your Eyes” di Bernice Petkere (1933) presente nell’album East! pubblicato nel 1968 dalla Prestige Records. Nella terza battuta troviamo il doppio approccio cromatico tra due note della scala (s) o tensioni (T) e non, come avevamo detto, tra note dell’accordo. La stessa cosa accade anche nella quinta e nella sesta battuta. A tal proposito vorrei fare qualche considerazione a riguardo.

Sarebbe opportuno, dopo esserci basati sul nostro metodo di analisi per ciascuna delle categorie di note di approccio, dovremmo cercare di lavorare un po’ più liberamente facendo un’analisi più musicale affidandoci, più che alle regole, al nostro orecchio.
La cosa migliore per far ciò sarà dividere le note in fondamentali ed accessorie secondo il nostro gusto personale. Di conseguenza con il simbolo (I) non saranno più indicate solo quelle note che appartengono all’arpeggio dell’accordo in sigla, ma tutte quelle note che riterremo fondamentali per la melodia, ovvero, quelle note che precedentemente avremmo considerato tensioni (T). Con i simboli (s) e (c) indicheremo ancora le note di approccio diatonico e di approccio cromatico.

Esempio 5 – Doppio Approccio Cromatico (d.c.) Jelly Roll “Charles Mingus”

Cromatismi? Di più, il doppio approccio cromatico!

Nell’esempio sopra esposto sono riportate le prime quattro battute del brano “Jelly Roll”, un brano di Charles Mingus dedicato al grande pianista statunitense Jelly Roll Morton. Come già detto precedentemente ho considerato la tensione (T) come una nota fondamentale anche se non si tratta di una nota appartenente all’arpeggio dell’accordo in sigla (Eb7).

Esempio 6 – Doppio Approccio Cromatico (d.c.) Jelly Roll “Charles Mingus”

Cromatismi? Di più, il doppio approccio cromatico!

Nell’esempio 6 sono esposte le quattro battute successive del brano Jelly Roll e il  doppio approccio cromatico si sviluppa sull’accordo di Ab7 e Db7.

Con questa mia ultima considerazione si conclude la sesta parte che riguarda la classificazione e l’utilizzo delle note di approccio.
Grazie per l’attenzione e vi aspetto al prossimo appuntamento della rubrica Jazz Rock Improvisation Techniques. Buona Musica!!!