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Combinazioni pentatoniche #2

In questo secondo appuntamento, dedicato alla ricombinazione di varie forme pentatoniche, vedremo un paio di idee basate su delle sestine suonate in senso terzinato, entrambe basate sulle note della pentatonica di Re minore; data la velocità e l'articolazione delle frasi, consiglio di partire molto lentamente, prenden

In questo secondo appuntamento, dedicato alla ricombinazione di varie forme pentatoniche, vedremo un paio di idee basate su delle sestine suonate in senso terzinato, entrambe basate sulle note della pentatonica di Re minore; data la velocità e l’articolazione delle frasi, consiglio di partire molto lentamente, prendendo, preferibilmente, dei frammenti delle stesse come spunto per esercitarsi.
Andiamo ad analizzare il tutto!Nella prima frase, abbiamo subito un’esecuzione della scala con le tre note per corda, che si muove tra le corde di E e di B, iniziando (primo movimento) con un tipico pattern che solitamente viene utilizzato per alcune porzioni di scala maggiore. In seguito, abbiamo il terzo ed il quarto movimento della prima battuta, suonati con le “due note per corda”, con il più classico dei pattern utilizzati in ambito terzinato.La seconda battuta inizia ripetendo, un’ottava sotto, quello che era accaduto all’inizio della prima: occhio allo stretching della mano sinistra, che deve già trovarsi su tutte e tre le note della diteggiatura, prima dell’esecuzione, affinché si riesca a mantenere un’esecuzione costante del lick! In seguito la frase inizia la sua risalita, prendendo nuovamente la forma di due note per corda, riproposta su due box (IV° e V°) e con l’accento spostato sulla terza nota.La parte finale è formata da l’esecuzione su due ottave di una forma generata dalla pentatonica senza la quarta, in parole povere un arpeggio di Dm7. Per quanto riguarda la mano destra, abbiamo prevalentemente sempre l’utilizzo della plettrata alternata, tranne in alcuni punti in cui è indicato l’economy picking (ad esempio per suonare l’intervallo di quinta G-D, nell’ultimo movimento della penultima battuta) per avere il massimo della fluidità esecutiva.Il secondo lick è un’ottima idea, invece, per suonare interamente un’idea costruita sulle tre note per corda in un’unica forma verticale ed è basato sulla ripetizione di un gruppo di 4 sestine, applicato ad ogni corda. Preferibilmente, conviene prendere inizialmente ciascuno di questi gruppi e provarli separatamente, così che la mano inizi a “modellarsi” sulle forme che, di volta in volta, vengono a generarsi con gli spostamenti delle note della scala.La mano destra usa l’economy picking ed in combinazione con il legato, aiuta a mantenere la scorrevolezza della frase.
Provate a ricostruirla a partire da un altro qualsiasi box pentatonico, al fine di coprirli tutti: quello che deve restare è il movimento e l’idea a prescindere dal punto in cui si applica.Buoni licks e alla prossima, dove inizieremo a modificare “geneticamente” la nostra pentatonica con qualche nota in più!

Lorenzo Venza
Docente per i corsi di Chitarra Base e Intensivi

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