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Non riusciamo a separarci da “Separazioni” di Osvaldo Di Dio

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Perdonateci il gioco di parole, ma "Separazioni", il nuovo album di Osvaldo Di Dio, è di un'intensità tale che mollarlo è davvero impossibile.

Esce oggi, 4 marzo 2022, il nuovo album del bravissimo chitarrista Osvaldo Di Dio, disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download. Ascoltalo ora su Spotify.

Osvaldo Di Dio è un vero professionista della 6 corde, nella sua carriera è stato in tour con alcuni dei più importanti artisti italiani come Franco Battiato, Eros Ramazzotti, Cristiano De André e molti altri.
Inoltre, ha lavorato in studio con i produttori Chris Kimsey (The Rolling Stones, Led Zeppelin, Pink Floyd) e Craig Bauer (Ed Sheeran, Justin Timberlake, Kanye West) a Londra e Los Angeles.

Osvaldo Di Dio
Foto di Photophobia Photography

Oltre che pregevole chitarrista professionista, Osvaldo è anche un compositore, diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi con il massimo dei voti.

La sua attitudine – e talento – alla composizione salta fuori a piene mani da questo Separazioni, un disco che vede al centro la sua chitarra acustica Martin 000-28VS e intorno ad essa un quartetto d’archi splendidamente arrangiato, con alternanza di parti solistiche tra violino (un piacere ascoltarlo ad esempio in “Legni Paralleli”) e violoncello.
A tutto questo si unisce un’aura più moderna portata dall’uso dell’elettronica, pur sempre minimalista e dosata con grande gusto.

Osvaldo Di Dio separazioni
Copertina di Separazioni – Foto di Marco Cattaneo

Basta ascoltare la opening track dell’album, “Radici“, per capire che si ha a che fare con un’opera di alto livello, sia per quanto riguarda i brani che la maestria nell’interpretarli.

Il playing di Osvaldo è frutto delle migliori tecniche fingerstyle, ma offre, insieme agli arrangiamenti, una dolcezza e atmosfere che si ispirano ai grandi compositori contemporanei come Hans Zimmer.
Osvaldo stesso dice di ispirarsi a quest’ultimo, così come a Jean Luc Ponty e la Mahavishnu Orchestra, ma anche ai Radiohead di Kid A e Amnesiac, fattore palpabile in alcuni momenti di grande intensità e balzi dinamici.

Non sono le uniche ispirazioni, potremmo citare, Sting, Coldplay, nonché lo stile complesso ma subito orecchiabile di un Ludovico Einaudi.
Brano dopo brano, il disco di Osvaldo Di Dio rapisce, non stanca, segue un suo filo logico che attraversa tutta la scaletta ma senza renderla monotona.

Basti ad esempio arrivare a “Passioni” ed essere subito sorpresi e trasportati dal ritmo elettronico della drum machine che crea una sorta di mantra su cui poggia il playing di Osvaldo, tra fingerpicking, armonici, inserti di archi e altra elettronica che gradualmente si sovrappone, strato su strato.

Osvaldo Di Dio ha scritto, prodotto, registrato, eseguito e mixato tutti i brani, il mastering è di Max Belladonna.
Un altro grande merito di questo disco sta proprio nei suoni, a partire da quello della bellissima chitarra Martin di Osvaldo per poi proseguire con tutto il resto, un disco ben prodotto anche da questo punto di vista, dal carattere timbrico decisamente avvolgente.

Osvaldo Di Dio
Foto di Photophobia Photography

Con questo disco ho cercato la purezza del suono e l’autenticità, penso che soltanto mettendosi a nudo un artista abbia la possibilità di creare una connessione con il pubblico.” ci dice Osvaldo.
“Questa è una delle tante cose che ho imparato da Franco Battiato, così come il coraggio di abbattere i confini tra mondi musicali soltanto apparentemente distanti, come la musica classica e l’elettronica, legando il tutto grazie a una concezione di songwriting di derivazione pop“.

Resta in contatto con Osvaldo Di Dio tramite: