Durante la mia ricerca mi sono imbattuto in un live strepitoso di John Mayer del 2007, Where The Light Is, nel quale l’eccezionale bluesman statunitense esegue suoi brani originali e qualche cover tra cui “I Don’t Need No Doctor” di Ray Charles (nella versione riarrangiata con John Scofield).
Sul palco con Mayer ci sono vari turnisti di grande esperienza, tra cui Pino Palladino, Steve Jordan, e il trombettista Brad Mason (vanta collaborazioni con Diana Ross, Blood Sweat And Tears, Jessica Simpson e altri) che esegue il primo solo su questo brano.
Questo riarrangiamento è basato sulla blues form della canzone originale, ponendo l’accento sulle sostituzioni armoniche nel passaggio tra il V° e il IV°, in cui al posto di B7 e A7 troviamo:
| C#-7b5 Dsus | Cmaj7#11 A7sus4 B7sus4 |
Mason si inserisce coerentemente nel brano mantenendo uno stile pop-blues caratterizzato da fraseggi piuttosto semplici e d’effetto. A mio parere un solo di gran classe che non manca di energia e piccole invenzioni artisticamente molto interessanti.
Risolve la cadenza sopra citata con una pentatonica minore di Mi che lega tutti e cinque gli accordi (batt. 1-2) utilizzando note in comune invece che affrontare ogni accordo singolarmente. Nella seconda cadenza (batt. 7) usa di nuovo la pentatonica ma con un ritmo diverso, proseguendo con una scala Eolia di Mi.
Sul riff di chitarra in E7 troviamo un altro esempio di come esprimere grande musicalità giocando con la pentatonica minore di Mi seppur in modo abbastanza lineare. Più particolare la seconda volta in cui fa cantare la 9a (il Fa#) e suona degli arpeggi discendenti di B- e D (batt 9-10).
Troviamo uno spunto “out” sul Bsus (batt. 11) in cui sembra iniziare un pattern caratterizzato dalla ripetizione di I° – III° – II° (Re Fa# Mi) ripetuto un tono di distanza sotto (quindi Do Mi Re), che però prosegue con un cromatismo fino al Fa#, riprendendo la pentatonica.
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