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Stefano Bollani e la ripresa del pianoforte dal vivo

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Condivido con tutti voi musicoffili la mia esperienza e altre curiosità sulle microfonazione del pianoforte di Stefano Bollani....

Da anni Stefano Bollani è fra i più apprezzati pianisti Jazz mondiali, come ha ampiamente dimostrato in molti concerti insieme a star internazionali (cito solo quelli con l’immenso Chick Corea) e fra i più interessanti e vivaci intrattenitori del piccolo schermo, come abbiamo potuto vedere nei diversi programmi che ha condotto o cui ha partecipato anche negli ultimi tempi.

Il mio legame con Bollani è trasversale e ci siamo incrociati una sola volta, ma da molti anni sono in contatto con Roberto Lioli, il suo fonico di fiducia, per tutta una serie di test che abbiamo fatto per comprendere come migliorare la ripresa (e la resa!) dal vivo il pianoforte di Stefano.

È iniziato tutto una decina di anni fa quando ero incaricato per gli endorsement italiani di Schertler e Stefano era in tour con il settetto brasiliano, con il quale c’erano grandi, e ovvi, problemi di monitoraggio sul palco.
Raggiunsi Roberto nella splendida Villa Celimontana dove si svolgevano concerti Jazz di livello mondiale (e speriamo ricomincino presto) portando con me l’allora ammiraglia Schertler A DYN & A PRE, il suo pre in classe A.
Dopo aver collocato il microfono in una posizione standard (sotto il 4° foro della ghisa) Roberto ha iniziato a sperimentare, arrivando a oltre 70dB di guadagno prima di avere un innesco dal monitor d&b da 1200W.
Poi è arrivato Stefano che, al suo solito, ha fatto il sound check canticchiando cantautori e accompagnandosi col piano per pochi minuti. Io ero un po’ sconcertato ma Roberto mi ha detto che fa sempre così per dargli le indicazioni essenziali del fff e del ppp.

Nel 2005 è iniziata la collaborazione fra Stefano e Roberto, che proveniva da 15 anni di gavetta principalmente nel campo della musica Jazz. Dal 2010 Roberto è stato fra i fondatori e docenti di Fonderia delle Arti e nel 2015 ha iniziato a lavorare come fonico anche presso lo studio di registrazione della Casa del Jazz.
Infine, nel 2016 ha lanciato insieme a Vittorio Bartoli Encore Music Label un’etichetta discografica specializzata nella musica Jazz.

A quella prima collaborazione con Roberto ne sono seguite altre sempre culminate con la consulenza, in collaborazione con MidiWare, per il materiale per la registrazione di Sheik Yer Zappa, pubblicato nel 2014.

Stefano Bollani ‎– Sheik Yer Zappa

Con Roberto ci continuiamo a sentire ogni volta che c’è qualche concerto importante di Stefano, ma anche per il piacere di confrontarci, come accaduto la scorsa settimana.
L’occasione era doppia perché Stefano ha registrato la colonna sonora del film Carosello Carosone e su raitre andava in onda Via dei Matti n.0, un programma effervescente arricchito da decine di ospiti.

Per il primo Stefano ha scelto un pianoforte verticale, per continuità filologica perché è lo strumento con il quale Carosone si è esibito nella maggior parte dei concerti, non dimentichiamo che allora si svolgevano in locali che spesso avevano un impianto voci dedicato all’amplificazione della voce che altrimenti sarebbe scomparsa per l’intensità degli strumenti, dalla sezione fiati alla batteria.
Per la ripresa del piano Roberto ha bilanciato una coppia di Schoeps MK4 ravvicinata con una coppia di Neumann U87 in cardio. Ci auspichiamo che questa colonna sonora si potrà ascoltare a breve.

Stefano Bollani ‎– Sheik Yer Zappa

Approccio radicalmente diverso per Via dei Matti n.0, registrato nel locale romano Pini Spettinati, dove il pianoforte era un coda spesso suonato da solo ma a volte con piccoli ensemble con batteria e strumenti amplificati fino alla sessione critica con la coppia di Theremin (strumento sensibile a variazioni di campo magnetico fino a qualche metro), mirabilmente suonati da Valeria Sturba e Vincenzo Vasi.
Il problema principale non era tanto la resa sonora quanto le esigenze di riprese televisive per le quali al piano è stato tolto il coperchio e c’era bisogno di una soluzione che fosse poco invasiva in tutte le situazioni di ripresa.

La coppia di Schoeps CCM4, con sospensioni elastiche Shure A55M, era rafforzata dal suddetto Schertler ADYN, con filtro passa-basso @160Hz. Mentre per il monitoraggio in sala Simone Di Pasquale ha usato anche 2 DPA 4099.

Termino con un aneddoto quando, dopo il suo concerto del 18 febbraio 2011 a Fermo, Stefano ha autografato un CD con la sua solita sagacia «Toh, c’è ancora chi compra i dischi!»

Cover Photo by Valentina Cenni - CC BY 4.0