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Alan Blumlein incontra Radial!

Oggi ricorre il 112° anniversario della nascista di Alan Dower Blumlein, un ingegnere elettronico inglese noto per le sue importanti invenzioni nel settore delle telecomunicazioni, registrazione del suono, stereofonia, televisione e radar, che ha collezionato 128 brevetti; è stato considerato come uno dei fonici ed i

Oggi ricorre il 112° anniversario della nascista di Alan Dower Blumlein, un ingegnere elettronico inglese noto per le sue importanti invenzioni nel settore delle telecomunicazioni, registrazione del suono, stereofonia, televisione e radar, che ha collezionato 128 brevetti; è stato considerato come uno dei fonici ed inventori più importanti della sua epoca ma morì giovane, il 7 Giugno 1942 a meno di 39 anni, durante le prove segrete del sistema di radionavigazione H2S.La storia narra che nei primi mesi del 1931 Blumlein e la moglie erano in un cinema dove il sistema di riproduzione usava, secondo lo standard di allora, un solo set di altoparlanti mono, ed Alan fu infastidito dal fatto che l’attore fosse da una parte dello schermo mentre la sua voce proveniva da un altro. Blumlein disse quindi alla moglie di aver pensato ad un modo affinché il suono seguisse l’attore sullo schermo. Così, pochi mesi dopo, presentò il brevetto della tecnica Blumlein, la prima tecnica di ripresa stereo. Questa prevede l’uso di due microfoni a nastro, quindi con polarità a figura di 8, sovrapposti e con le capsule coincidenti con un angolazione di 90° fra di loro e 45° rispetto alla sorgente sonora.Questa tecnica è tuttora utilizzata con microfoni a nastro o condensatore con figura “8” perché fornisce una separazione stereo con una buona identificazione anche del punto centrale. Malgrado appaia complessa da applicare, in realtà, dopo il corretto posizionamento, è molto semplice e veloce, e permette di “lavorare” il suono anche dopo la registrazione in un modo originale e senza problemi di fase. Pochi anni dopo lo stesso Blumlein brevettò la tecnica Mid-Side (o M/S) che prevedeva l’uso di un microfono omnidirezionale (MID) insieme ad una capsula “8” (SIDE), angolata di 90° rispetto alla sorgente sonora. Anche in questo caso le capsule sono sovrapposte verticalmente e ravvicinate, così da ridurre al minimo il possibile filtraggio a pettine causato dalla differenza dei tempi di arrivo del suono alle capsule stesse. Nel corso del tempo il microfono omnidirezionale è stato spesso sostituito da un microfono cardioide, in grado di fornire una maggiore selettività anteriore.Il segnale stereo è ricavato da una matrice che ottiene il segnale di sinistra dalla somma del segnale MID con il segnale SIDE, mentre il segnale di destra è dato dalla sottrazione fra MID e SIDE, con il segnale SIDE in controfase elettrica. Tramite il missaggio della matrice è possibile stabilire quanto sarà “aperto” il suono stereo della sorgente in base all’utilizzo del segnale SIDE: maggiore sarà il suo volume, maggiore l’effetto stereo e viceversa. Pertanto i due microfoni devono essere posizionati con attenzione ed i volumi della matrice devo essere impostati con accuratezza, lo scopo di questa tecnica è di ottenere a priori una registrazione stereofonica, il cui bilanciamento timbrico non potrà essere granché modificato.Questa tecnica è molto utilizzata in campo cinematografico per riprese in interni, in quanto è la tecnica che più si avvicina alla profondità di campo della stanza, e anche nel momento della suo sviluppo iniziale era compatibile al 100% con i vecchi impianti cinematografici mono! Ultima nota: negli ultimi anni è iniziato l’uso del MID/SIDE anche in fase di mastering per ampliare o ridurre il fronte sonoro stereo.Radial Engineering è stata fondata nel 1991 e costituita nel 1992 come CableTek JP Electronics Ltd per occuparsi della produzione di cavi. La prima DI box Radial fu lanciata nel 1996 e fu chiamata Radial JDI, da allora la produzione si è gradualmente ampliata con pedali per chitarra, interfacce audio ed accessori, portando l’azienda a divenire fra i leader mondiali dei vari settori di riferimento. L’azienda ha sede a Port Coquitlam, un sobborgo di Vancouver in British Columbia (Canada), ed occupa oltre 50 dipendenti in produzione, marketing, ricerca e sviluppo, amministrazione e spedizioni. Tutti i prodotti sono ideati e progettati in casa, e realizzati tramite una rete veramente selezionata di costruttori, caratterizzato da un’incidenza di rottura dello 0,1%. Tutto ciò ha contribuito al successo raggiunto da Radial ed alla fidelizzazione di moltissimi musicisti nell’uso di un marchio dimostratosi innovativo ed affidabile.Ma cosa unisce il mitico Blumlein con il marchio Radial? Il Radial Decoder, un preamplificatore microfonico con tre ingressi e matrice stereo mid/side che permette all’utente di effettuare facilmente le registrazioni M/S, senza dover riconfigurare una console di registrazione o dover usare più apparecchi in cascata. Dotato di tre preamplificatori microfonici con alimentazione phantom e controlli indipendenti di livello, il Decoder combina automaticamente i segnali in un’uscita stereo utilizzando il suddetto metodo di somma-differenza.L’ingresso mic/line 1 è assegnato a MID, mentre mic/line 2a è assegnato a SIDE. Il pulsante LINK duplica automaticamente, posiziona sul fronte stereo, e ruota di fase il segnale quando si utilizza un microfono “figura 8”. Nel caso in cui non si abbia a disposizione un microfono “8”, l’ingresso mic/linea 2b consente di utilizzare con una coppia di microfoni cardioide, collegati appunto agli ingressi 2a e 2b. Ciò consente l’utilizzo di un’ampia gamma di microfoni e diverse teniche di spaziatura per la massima praticità e creatività. Il Decoder può anche essere commutato a livello di linea +4dBu per il cosiddetto reamping  apprezzato e praticato in studi che hanno a disposizione molti amplificatori per chitarra: basterà registrare un microfono SIDE e riversarlo in un’immagine stereo M/S in seguito.Un ingegnere del suono esperto può sicuramente realizzare una configurazione mid-side utilizzando una console tradizionale, ma non tutti sanno farlo. Decoder è quindi un dispositivo “plug&play” che risolve questa necessità. Basti pensare ad esempio ad un piccolo studio con poche possibilità di routing dei canali.Supponiamo di dover effettuare la microfonazione di una chitarra acustica, ad esempio, con un microfono stereo ed un terzo microfono centrale a condensatore. Decoder possiede tre input XLR, uno per il microfono centrale ed uno per un singolo microfono con pattern bipolare, o due separati se si usano due cardioidi. Gli switch on/off e i controlli di livello indipendenti sul pannello frontale si occupano di regolare i microfoni, l’alimentazione phantom 48V può essere attivata dall’unità. Un filtro passa alto è utile per eliminare eccessi di basse frequenze, mentre uno switch di fase a 180° permette di invertire la polarità del microfono n°2 nel caso ci fosse qualche problema di fase. Decoder estrarrà un’uscita stereo LR che andrà in registrazione, in modo da avere un canale stereo che contenga già tutto il contenuto miscelato in mid-side senza ulteriore lavoro. Nel caso si voglia ri-processare un mid-side delle tracce già registrate in precedenza, gli input di Decoder potranno essere convertiti per ricevere segnali di linea.Francesco Passarelli