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HD Recording #1 – Strumentazione ed obiettivi

Ciao a tutti MusicOffili, oggi inauguriamo una mini guida all’Hard Disk Recording (da ora in poi HDR) e faremo una panoramica generale sul comprendere le proprie necessità ed in base a queste capire quale sia la strumentazione necessaria e adeguata. Sappiamo benissimo, infatti, che il mercato di questo "mondo"

Ciao a tutti Musicoffili e benvenuti in questa nuova rubrica, una mini guida all’Hard Disk Recording, che da ora in avanti definiremo semplicemente HDR.

Faremo una panoramica generale sul comprendere le proprie necessità ed in base a queste capire quale sia la strumentazione necessaria e adeguata. Sappiamo benissimo, infatti, che il mercato di questo “mondo” è immenso per cui è facile perdersi nella scelta e nell’individuazione dei componenti base. Le domande che tutti ci poniamo (o ci siamo posti) sono: Cosa devo comprare per poter fare delle belle registrazioni? Quanto spenderò?

Per rispondere dobbiamo farci due domande ancora più fondamentali: Cosa vorrei registrare? A che qualità voglio arrivare? Le risposte sono tante: c’è chi vuole registrare al massimo della qualità per poter quantomeno paragonare la propria produzione ad una top, chi vuole semplicemente registrarsi durante lo studio, chi vuole produrre dei propri brani per puro divertimento (potendo accettare, quindi, compromessi), chi vuole registrare “appunti” di brani, chi vuole realizzare una propria (o della propria band) pre-produzione da registrare e finalizzare successivamente in uno studio di registrazione professionale.

Precisiamo subito che, in ogni caso, anche volendo tendere al massimo della qualità c’è da tenere in considerazione il fattore ambiente: una batteria da 5.000€ ripresa con 15.000€ di microfoni in una stanza non trattata acusticamente in maniera adeguata, suonerà male o comunque non abbastanza bene da giustificare la spesa sugli strumenti.

HD Recording #1 - Strumentazione ed obiettivi

Iniziamo con il nostro ragionamento: se vogliamo produrre musica basata quasi esclusivamente su campioni elettronici, drum machine, samples, loop, etc… la spesa e l’attrezzatura si riducono in quanto scompare il fattore ambiente (tranne che per l’ascolto). In linea di massima per questo tipo di progetti “bastano” un buon PC/MAC, un po’ di software e dei buoni ascolti (cuffie e speaker professionali, cioé monitor da studio) inseriti in una stanza acusticamente corretta.

Quest’ultimo concetto sarà fondamentale “interiorizzarlo” perchè valido in ogni circostanza di HDR: è fondamentale riuscire ad ascoltare correttamente ciò che si produce! Capiamo subito che volendo occuparsi anche di reali batterie, chitarre, amplificatori, voci, il discorso si complica in termini gestionali ed economici.
Di cosa avremo dunque bisogno? Andiamo con ordine.

  • Una workstation: PC o MAC è una scelta delicata ed inevitabile. Entrambe le piattaforme offrono vantaggi e svantaggi; tutto dipende dalla fascia di prezzo in cui vogliamo collocarci considerando che ambedue i sistemi offrono pro o contro ugualmente rilevanti. In linea generale comprando un PC si spende meno, si ha la possibilità di aggiornarlo con una spesa limitata e, molto probabilmente, si rimane legati al proprio sistema operativo; d’altro canto, però, i PC (soprattutto i più economici) hanno una “vita” minore, causano più problemi e sopportano meno l’utilizzo a 360° dello stesso.
    Comprando un MAC, invece, si ha, di norma, una stabilità di sistema superiore, una resistenza allo “stress” maggiore ed una durata maggiore; al tempo stesso, però, si spende di più (rispetto ad una workstation PC con le stesse componenti) sia nell’acquisto che nella fase di aggiornamento (quando possibile) e ci si trova di fronte ad un nuovo sistema di lavoro, leggermente più chiuso dell’ambiente Windows.
  • Una scheda audio: una scelta importante parlando di un componente che troviamo dai 100€ in su. I requisiti indispensabili sono: almeno 2 Input Mic/Line, la maggior parte delle schede entry-level hanno i connettori combo che “ospitano” sia jack che xlr (cannon); 1 Main Output (L – R) per collegare i nostri monitor; 1 Output per cuffie. Sta a voi scegliere, poi, la presenza o meno del Midi In/Out.
    Di solito la consiglio per due motivi: 1) prima o poi capiterà di avere l’esigenza di collegare una master keyboard o una batteria elettronica; 2) l’intefraccia Midi è comoda per tanti altri fattori (ad esempio la possibilità di aggiornare il firmware dei pedali che lo permettono, la maggior parte è aggiornabile solo via midi).
    In quest’ottica le scelte sono tante: fra i 100€ ed i 200€ ci sono ottime schede per entrare in questo mondo. Riporto, solo a titolo esempio, la Presonus AudioBox 22VSL (185€), la AudioBox USB (139€), la M-Audio Fast Track MKII (109€) o la Focusrite Scarlett 2i2 (129€), senza dubbio la migliore in questa fascia per qualità costruttiva e sonora.
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  • Un microfono: essendo agli inizi la cosa migliore sarebbe acquistare un microfono che permetta di registrare bene sia una chitarra acustica che una voce che un amplificatore… insomma, un po’ tutto. Si potrebbe andare sul classicissimo Shure SM57 (90€) che però non sarebbe il massimo per la voce, o l’altrettanto noto Rode NT1 (185€) a condensatore. Una soluzione un pò più costosa quest’ultima, ma il microfono in questione è utilizzabile praticamente per qualsiasi tipo di registrazione con ottimi risultati (è usato anche in produzioni top).
  • Una coppia di monitor da studio: sostanzialmente dipende dalla cifra da spendere. Spendere pochissimo non ha senso in quanto converrebbe (e suonerebbero meglio) un paio di buone cuffie. Diciamo che in un ambiente casalingo o in ogni caso di piccole dimensioni non si dovrebbe andare oltre i 5″. Certo, i monitor da 5″ non saranno il massimo sulle basse frequenze (che avrebbero bisogno almeno di un 6,5″ per suonare presenti e controllate) ma ci farete l’orecchio ed in ogni caso nel salire di “grandezza” incide in maniera direttamente proporziale il fattore “trattamento acustico” ed il fattore “vicini”. Vi suggerisco, ad esempio, le KRK Rokit 5 (319€ la coppia) o le Yamaha HS50M (260€ la coppia).
    Per il trattamento acustico (chiedete a qualcuno competente) in ambienti piccoli (max 20mQ) la spesa, in linea di massima, è compresa fra i 100€ ed 400€ a seconda della qualità dei materiali e del grado di trattamento acustico di cui la stanza avrà bisogno.

  • Cuffie: un paio di cuffie (meglio chiuse o semichiuse per evitare fastidiosi rientri durante le vostre registrazioni) di discreta qualità è una spesa che prima o poi dovrete affrontare. Le classiche (ormai uno standard) AKG K121 (75€) oppure, ad esempio, AKG K77 (30€), davvero ottime come rapporto q/p.
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  • Un sequencer: è il software (da ora in poi SW) principale da dove gestiremo e controlleremo sia le registrazioni che il Missaggio e Mastering. Ci sono alternative freeware (come Audacity) che offrono interessanti funzioni ma, parlando chiaramente, prima o poi vi risulteranno “strette”. Andando sul famoso prenderei in considerazione i sistemi più classici (utilizzando questi sarete avvantaggiati trovando il vostro stesso SW anche negli studi professionali e imparando così direttamente un SW unico, per quanto siano tutti simili nelle funzioni e nei comandi): Steinberg Cubase, Avid Pro Tools o Apple Logic (esclusivo per MAC). Se siete studenti (o insegnanti) potrete acquistare questi SW in versione completa per poco più di 300€ (invece che, in media, 650€).
  • Plugin VST/RTAS/AU: servono a “manipolare” le vostre tracce o crearne da zero con la vostra master keyboard. A parte i classici prodotti di Native Instruments, Waves, Toontrack ci sono anche parecchie soluzioni freeware interessanti (che vedremo in dettaglio nei prossimi articoli).È chiaro che, pur tralasciando per ora preamplificatori, compressori, etc… la spesa minima per iniziare a produrre in maniera discreta si aggira intorno ai 1000/1500€ (partendo da zero). L’anello potenzialmente eliminabile (acquistabile in futuro) sarebbero i monitor, iniziando esclusivamente con le cuffie.

Dopo aver analizzato i principali elementi che costituiscono la catena (di cui parleremo nel prossimo articolo) torniamo a porci le domande iniziali che, come detto in apertura di articolo, sono le uniche, insieme a questi pratici consigli, che poste con attenzione saranno in grado di consigliarci. Non vi resta che riflettere sui vostri reali obiettivi e trarne le decisioni sui prossimi acquisti!