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Sony riprende a stampare vinili dopo 30 anni

L'annuncio è di quelli seri e da non interpretare solo come "modaiolo": la Sony Corporation ha annunciato che riprenderà a stampare dischi in vinile dopo ben 30 anni di inattività in questo campo.

L’annuncio è di quelli seri e da non interpretare solo come “modaiolo”: la Sony Corporation ha annunciato che riprenderà a stampare dischi in vinile dopo ben 30 anni di inattività in questo campo.

Non vi ripeteremo la solita solfa sui dati di vendita e sulla riscoperta del mondo dei solchi. Ovvio, molti ne hanno approfittato, riproponendo vagonate di riedizioni, più o meno convincenti…

La cosa però in questo caso si fa seria perché Sony non ha deciso di delegare il compito a un’azienda terza, ma ha annunciato la volontà di riprendere la produzione di LP proprio in Giappone, presso la sussidiaria locale Sony Music Entertainment Japan, installando una vera e propria nuova linea di produzione e dotandosi anche di un’unità specializzata che si occuperà delle cruciali operazioni di “cutting“, cioè il taglio/incisione della matrice da cui verranno stampate le copie (la procedura è un po’ più complessa, ma qui semplifichiamo). 
Questo passaggio, posto tra mastering e stampa, è fondamentale perché la precisione adottata nel taglio determinerà anche la qualità di ascolto.
Per questo motivo, un tempo, esistevano tecnici specializzati solo in questa fase di lavoro.

Da non sottovalutare, inoltre, che la produzione avverrà in Giappone. I più esperti sanno bene come questo paese sia di assoluto riferimento da sempre, senza praticamente aver mai visto un peggioramento a differenza di Europa e USA, per la qualità dei vinili, tanto che insieme alle prime stampe del paese d’origine, le copie made in Japan sono tra le più ricercate e costose tra i collezionisti.

Se un colosso come Sony ha deciso di riaprire un capitolo del genere, dato per defunto fino a poco tempo fa, forse questa del vinile non sarà una moda tanto “passeggera”. In 6 anni siamo passati alla produzione in vinile di circa 100mila opere alle quasi 800mila del 2016. Un balzo enorme, per quanto digitale e streaming restino comunque le attuali realtà più diffuse, per ovvi motivi.

Resterà da verificare il catalogo, intanto per chi è curioso di ascoltare una vecchia stampa giapponese Sony (CBS/Sony nel caso specifico) ecco un buon video, per quanto certe esperienze andrebbero sempre fatte dal vivo e non su YouTube.