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Il Jazz al contrabbasso di Linda May Han Oh

La lezione del Jazz richiede impegno e sacrificio, anche a costo di dover "camminare contro vento". È proprio questa immagine a dare il titolo a "Walk Against Wind", quarto lavoro in studio della talentuosa contrabbassista Linda May Han Oh: una metafora presa a prestito da uno dei numeri più celebri del leggendario m

La lezione del Jazz richiede impegno e sacrificio, anche a costo di dover “camminare contro vento”. È proprio questa immagine a dare il titolo a “Walk Against Wind“, quarto lavoro in studio della talentuosa contrabbassista Linda May Han Oh: una metafora presa a prestito da uno dei numeri più celebri del leggendario mimo francese Marcel Marceu, e che rende alla perfezione l’idea delle forze più o meno visibili che un artista affronta nell’atto di intraprendere quelle sfide del proprio percorso tanto impervie quanto soddisfacenti.

E di sfide musicali ne ha affrontate molte la Oh, originaria della Malesia e cresciuta a Perth (Australia). Dall’incontro con il basso elettrico (che suona in alcuni brani dell’album) a dodici anni, una lunga trafila di studio e perfezionamento fino ad approdare a collaborazioni di grande prestigio come quella con Pat Metheny, del cui quartetto fa parte tutt’ora.

Il Jazz al contrabbasso di Linda May Han Oh

Pat Metheny Photo by Xavier BadosaCC BY 2.0

“Walk Against Wind” racconta un Jazz concreto ma suggestivo al tempo stesso, un’equilibrata miscela di tradizione e sonorità contemporanee che sarà sicuramente apprezzata da coloro che, come chi scrive, gradiscono le sperimentazioni cum grano salis.

Un quartetto di solida alchimia completato dal batterista Justin Brown, dal sassofonista Ben Wendel e dal chitarrista Matthew Stevens, ai quali si aggiungono come guest il tastierista Fabian Almazan e Minji Park, percussionista tradizionale coreano. Il risultato possiamo apprezzarlo nell’esecuzione di uno dei momenti più notevoli dell’album, l’opening track “Lucid Lullaby“:

Musica concepita con l’obiettivo di suscitare nell’essere umano un sentimento di empatia, di volontà d’unione in un mondo di divisioni. Buoni intenti che trovano un riscontro anche nell’ecologica scelta di non utilizzare CD e materiali plastici nella realizzazione dell’album: il BIOPHOLIO™ è infatti una sorta di origami realizzato in carta (certificato Forest Stewardship Council), sul quale è impresso un codice univoco per il download dei contenuti nel formato preferito dall’ascoltatore.

Insomma, a mio avviso gli ingredienti per un deciso apprezzamento ci sono tutti: impegno, preparazione, sentimento e talento. Un ascolto sicuramente consigliato.