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Usciva oggi il primo doppio LP dei Genesis

Il 18 Novembre 1974 veniva pubblicato da Charisma uno dei più importanti (se non il più importante a mio modesto parere) album progressive rock della storia, il primo doppio LP dei Genesis. 

Il 18 Novembre 1974 veniva pubblicato da Charisma uno dei più importanti (se non il più importante a mio modesto parere) album progressive rock della storia, il primo doppio LP dei Genesis

Senza disquisire so chi sia il nome più importante della (purtoppo) poco longeva vita del progressive, sia in Inghilterra che nella nostra prolifica Italia, tutti concordano sul fatto che “The Lamb” sia stato l’ultimo ero album progressive e che con l’abbandono di Peter Gabriel, questo fragile mondo musicale fosse arrivato al suo culmine.
Per raccontare questa storia, d’accordo con la redazione, svilupperemo una miniserie di quattro articoli, ogni domenica: ecco il primo!

Introduzione: from Genesis to The Lamb

The Lamb Lies Down On Broadway  (1974) è il secondo concept album dei Genesis e il loro primo doppio. E’ il lavoro di un gruppo ormai da tempo completamente maturo che con esso pose una tappa fondamentale in quel particolare genere trasversale che è l’opera rock, una pietra miliare soprattutto per quanto riguarda le rappresentazioni live di questo tipo da parte di quella che probabilmente era l’unica band che all’epoca poteva permetterselo, grazie al particolare modo di proporsi in scena.

I Genesis venivano da una serie di lavori che avevano visto una loro crescita esponenziale sia nella capacità compositiva sia nella tecnica individuale. Non è qui inutile ricordare rapidamente le tappe di questo percorso. From Genesis To Revelation (1968) fu l’ingenuo e pretenzioso disco d’esordio, un concept basato sulla Genesi e il Vecchio Testamento.

Trespass (1970), il loro secondo album fu definito dagli stessi Genesis “Il passo più importante della nostra carriera” e contiene già pezzi storici come la violenta “The Knife”, rimasta cavallo di battaglia delle esibizioni live fino all’abbandono di Peter Gabriel.

Subito dopo Trespass, il primo chitarrista Anthony Phillips e il batterista John Mayhew lasciano il gruppo ed esso trova quello che per molto tempo sarà il suo assetto definitivo con l’ingresso di Steve Hackett (chitarra) e Phil Collins (batteria). Con questa formazione i Genesis incidono Nursery Crime (1971), dove la loro musica si definisce meglio, con composizioni che diventano più complesse, articolandosi in vari momenti di tono diverso che si alternano in uno stesso pezzo e testi che, grazie alla forza interpretativa di Gabriel, proiettano in un mondo di favola pieno di metafore e simbolismi.

Segue il capolavoro del gruppo Foxtrot (1972) dove tutte le tessere vanno finalmente al loro posto, così da proiettare i Genesis, dopo anni di difficoltà anche economiche, tra le principali formazioni progressive-rock. “Supper’s ready”, la lunghissima suite che occupa quasi tutta la seconda facciata, rappresenta per idee, complessità e freschezza uno dei migliori esempi del genere e uno dei più alti momenti di tutti gli anni 70.

A questo punto le rappresentazioni on stage subiscono una trasformazione fondamentale quando Peter Gabriel inizia a utilizzare tutta una serie di costumi e maschere, talvolta legate ai testi o allo spirito delle canzoni, talvolta, bisogna ammetterlo, un po’ fini a se stesse e dettate più che altro da intenti spettacolari (per esempio il travestimento da volpe su brani come The Musical Box, NdR), ma sempre estremamente affascinanti per il pubblico. Anche le scenografie e i light show diventano più complessi, e la fama del gruppo comincia così a crescere anche in patria, dopo i primi successi in Italia e Belgio.

I Genesis, anche su pressione della casa discografica, per consolidare la loro fama di gruppo che dal vivo dà il meglio di sé, rilasciano il loro primo live intitolato semplicemente “Genesis Live” (1973), che in effetti risulta un disco brillante e non “falso” come molti prodotti del genere. Probabilmente uno dei migliori live mai pubblicati.

Genesis Live

Il gruppo, ormai entrato in un momento di grazia, senza pause significative torna in studio per Selling England By The Pound (1973), che se segna un passo indietro dal lato della produzione, è indubbiamente un ulteriore passo avanti quanto a complessità delle composizioni e tentativo di trovare nuove soluzioni in termini di suoni, strutture e rapporto tra gli strumenti. I pezzi “storici” o anche solo significativi ormai si sprecano e anche dal punto di vista delle performance dal vivo il gruppo è probabilmente ai suoi massimi livelli. 

Ciò non impedisce che affiorino i primi contrasti tra cantante e gruppo, il che ha una certa influenza anche su alcune composizioni che avrebbero potuto essere sviluppate in modo migliore.
È a questo punto che Peter Gabriel comincia a concepire il progetto ambizioso di un concept album basato su un racconto e tra le varie proposte presentate viene scelta la sua: The Lamb Lies Down On Broadway.

Disco 1

  • The Lamb Lies Down On Broadway
  • Fly On A Windshield
  • Broadway Melody Of 1974
  • Cuckoo Cocoon
  • In The Cage
  • The Grand Parade Of Lifeless Packaging
  • Back In N.Y.C.
  • Hairless Heart
  • Counting Out Time
  • Carpet Crawlers
  • The Chamber Of 32 Doors

Disco 2

  • Lilywhite Lilith
  • The Waiting Room
  • Anyway
  • Here Comes The Supernatural Anaesthetist
  • The Lamia
  • Silent Sorrow In Empty Boats
  • The Colony Of Slippermen (The Arrival/A Visit To The Doktor/Raven)
  • Ravine
  • The Light Dies Down On Broadway
  • Riding The Scree
  • In The Rapids
  • It

Formazione:

  • Peter Gabriel: voce, flauto
  • Steve Hackett: chitarra
  • Mike Rutherford: basso, chitarra a 12 corde
  • Tony Banks: tastiera
  • Phil Collins: batteria, percussioni, vibrafono, seconda voce in The Colony of Slippermen
  • Brian Eno: “enossification” in “The Grand Parade of Lifeless Packaging”. Eno, di cui vi abbiamo parlato anche ieriè un compositore e musicista inglese influenzato dagli scritti di John Cage, in opere come Silence e dagli scritti di Satie tra cui Vexations. Le produzioni di Eno utilizzavano tecniche per aiutare il suo lavoro a distinguersi tra il resto delle scene musicali dei tempi corrispondenti. Ad esempio, negli anni ’80 Eno ha iniziato a suonare chitarre con accordature alterate. Questo non solo consentiva progressioni di accordi totalmente innovative (anche Robert Fripp usava -ad esempio- accordare per quarte con i King Crimson), ma permetteva anche un suono caratteristico, ascoltabile nei Velvet Underground, nel loro album Shleep. Un’altra tecnica accreditata ad Eno è quella che in seguito è stata chiamata Enossification. Il termine si riferiva al tipo di effetto che Eno poteva mettere su strumenti, voce e musica in generale. Ad esempio, in “Silent Sorrow In Empty Boats” dei Genesis, Eno ha creato la brillante e vivida produzione dei tappeti sonori e su “The Grand Parade of Lifeless Packaging”, ha aggiunto gli effetti speciali al cantato principale. Queste tecniche, così come altre, hanno contribuito a creare il famigerato “Eno sound”.

Fonti bibliografiche:

  • “Genesis, la loro leggenda” di Armando Gallo, D.I.Y. Books Europa 1981;
  • “Peter Gabriel”, nella collana Manuali Rock diretta da Riccardo Bertoncelli, Arcana Editrice 1985;
  • “Peter Gabriel. ‘Sognando un mondo reale'” di Tommaso Ridolfi, Gammalibri – Kaos Edizioni 1987;
  • “The annotated Lamb Lies Down on Broadway” di Jason Finnegan, Scott McMahan, pubblicazione internet;
  • “Genesis chartography” di Shane Hegarty, pubblicazione internet.