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The Replacements – Hootenanny

Hootenanny è uno scherzo, è chiaro fin dalla prima canzone che prende il titolo dal disco, in cui la band scimmiotta un blues in modo scomposto e grossolano. Ancora immaturi e con un suono troppo simile a quello dei concittadini Hüsker Dü, i Replacements presentano nel 1983 questo nuovo lavoro prodotto in piena fil

Hootenanny è uno scherzo, è chiaro fin dalla prima canzone che prende il titolo dal disco, in cui la band scimmiotta un blues in modo scomposto e grossolano. Ancora immaturi e con un suono troppo simile a quello dei concittadini Hüsker Dü, i Replacements presentano nel 1983 questo nuovo lavoro prodotto in piena filosofia “do-it-yourself” e distribuito dalla locale etichetta Twin Tone. L’album è un mix dei tanti generi che compongono il DNA del gruppo: rock, country, blues, folk e soprattutto, punk. A tratti oscuro, come in Wild Power, altri senza misura come in Take Me Down To The Hospital, il disco è immediato e viscerale: è la conferma di tutte le potenzialità della band, che emergeranno definitivamente nel successivo Let It Be, disco che li consacrerà alla storia dell’indie rock. In due brani d’amore, molto riusciti, si cristallizza lo stile intimista di Paul Westerberg, Color Me Impressed e Within’ You Reach; in un altro la follia complessiva della band che in Mr. Whirly si diverte a giocare con riffs e versi di brani dei Beatles. Ma c’è ancora tanto punk nella loro musica: le due onde hardcore alzatesi dalle due coste americane si scontrano nel Midwest, permeando la nuova musica dei giovani, senza il caos e la violenza che rende note le altre scene, in particolare quelle di Los Angeles e Washington. Il loro look ed il loro modo di presentarsi è tutt’altro che punk: niente nichilismo, niente lotte con la polizia, niente capelli rasati, troppo wisky. I semi del cambiamento sono già nella band, è già post-punk. L’album fu amato da molti artisti, tra cui Peter Buck, chitarrista dei R.E.M. e futuro collaboratore della band e da molti giornalisti attenti ai mutamenti della nuova scena americana. Non a caso i Replacements aprirono 8 date americane dei R.E.M. nell’estate del 1983, tour non glorioso per la band viste le performance alienati e alcoliche di Westerberg. Con Hootenanny si conclude il periodo underground dei Replacements: “We’re getting nowhere/what will we do now?”.

  • Hootenanny
  • Run It
  • Color Me Impressed
  • Wild Power
  • Take Me Down To The Hospital
  • Mr. Whirly
  • Within Your Reach
  • Buck Hill
  • Lovelines
  • You Lose
  • Hayday
  • Treatment Bound
  • Casa discografica: 1983
    Anno: Twin Tone