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No Doubt – The Beacon Street Collection

Secondo disco della fresca e genuina band di Anaheim. Dopo le stranezze e la confusione del loro esordio (No Doubt, 1993) i No Doubt si ripropongono sulla scena western del rock con una raccolta di chicche registrate qua e là ed autoprodotte, rappresentative di un mix sonoro che contraddistinguerà la band nel success

Secondo disco della fresca e genuina band di Anaheim. Dopo le stranezze e la confusione del loro esordio (No Doubt, 1993) i No Doubt si ripropongono sulla scena western del rock con una raccolta di chicche registrate qua e là ed autoprodotte, rappresentative di un mix sonoro che contraddistinguerà la band nel successivo e più scontato Tragic Kingdom. Rock’n’roll, ska, funky, ritmi caraibici, crossover, punk; il tutto acquista un sapore agrodolce con la particolarissima voce di Gwen a volte impertinente, altre corposa. Gustatevi ogni traccia, unite reciprocamente da un sottile filo fatto di frivolezza e varietà: lo stile spanish della ballata By The Way, la grinta riot di Snakes e Greener Pastures, lo stile esotico di Blue In the Face, il funky-rock di Open The Gate e lo ska-core di Total Hate pezzo che vede la frontgirl-singer Gwen Stefani duettare con il camaleontico Bradley Nowell, leader dei Sublime. Stricken, Squeal, Doughouse sono brani eccentrici che suonano ’40ies, swing, ska, old funky. Un po’ Blondie e un po’ Selecter. Le liriche scritte da Gwen Stefani sono capricciose e spesso assurde, eccessivamente figurative e gustosamente disorientanti; tiepide quelle di By The Way, dolcissima ballad che narra l’incontro di una coppia nella baia di S.Francisco, con cura per i dolci particolari irrilevanti. Durante l’ascolto di The BSC costantemente emergono le stranezze di questa eclettica band che è riuscita ad affascinare artisti come Brian Setzer, Billie Idol ed il grandissimo Prince. Nel ’95 questo disco fu giudicato troppo “indie” dalla Interscope Records che decise di non distribuirlo ma la voglia del gruppo di suonare e di arrivare al pubblico era talmente forte che decisero di autofinanziarsi. Successivamente confidarono in un’intervista televisiva post-successo di Tragic Kingdom: “Avevamo tanto materiale da proporre al pubblico, non potevamo stare in silenzio!”. Fu decisa la ristampa di The BSC solo dopo il successo della band. Un disco energetico e frizzante per far tornare il sole quando scompare alle 5 del pomeriggio.

  • Open The Gate
  • Blue In The Face
  • Total Hate ’95
  • Stricken
  • Greener Pastures
  • By The Way
  • Snakes
  • That’s Just Me
  • Squeal
  • Doghouse
  • Casa discografica: 1995
    Anno: Uni-Interscope