HomeMusica e CulturaIntervisteIntervista a Chris Kinman

Intervista a Chris Kinman

Viste le discussioni nate a suo tempo sul newsgroup it.arti.musica.strumenti.chitarra, riguardo ai diversi tipi di pick-ups, ho deciso di trattare l'argomento (anche se in maniera non troppo estensiva) e di aprire la trattazione con un'intervista ad un costruttore (perchè produttore non sarebbe un termine esatto) di p

Viste le discussioni nate a suo tempo sul newsgroup it.arti.musica.strumenti.chitarra, riguardo ai diversi tipi di pick-ups, ho deciso di trattare l’argomento (anche se in maniera non troppo estensiva) e di aprire la trattazione con un’intervista ad un costruttore (perchè produttore non sarebbe un termine esatto) di pick-ups “vintage replacement” che si sta facendo strada in tutto il mondo forte di innovazioni costruttive ben definite (e rigorosamente brevettate).
Chris Kinman è l’uomo che ha risolto il problema del “ronzio” associato ai pick-ups per chitarra elettrica, ed è stato così gentile da rispondere ad una manciata di mie domande dopo essere stato messo al corrente dell’argomento (complicato) che stiamo trattando.
Personalmente, ho avuto modo di provare i pick-ups Kinman in diverse occasioni e devo dire che, superati i primi dubbi circa il rapporto suono “vintage”/ronzio, sono rimasto piacevolmente soddisfatto dalla comodità e dalla timbrica di questi pick-ups. Provateli se dovete sostituire quelli delle vostre Stratocaster! Allora Chris (te lo avranno già chiesto migliaia di persone) – Perchè un altro Pick-up? E perchè costruito per suonare come un pick-up “vintage”?
Vedi, nessuno ha mai prodotto un pick-up dal suono veramente “vintage” per Stratocaster o Telecaster privo di rumore. E’ qualcosa che la gente ha cercato e voluto per gli ultimi trent’anni, ma nessuno è mai riuscito a soddisfare le loro richieste, né Fender, né Duncan, né DiMarzio. Io ho studiato il problema per 16 di questi anni, ottenendo numerosi brevetti internazionali che ora “salvaguardano” il mio lavoro. Adesso vendo i miei pick-ups in 18 Paesi e ricevo complimenti da tutto il mondo. Ci spiegheresti, in termini molto semplici, come funziona un pick-up e perchè ne esistono molti diversi tra loro?
In termini molto semplificati… un pick-up è formato da alcuni magneti e una bobina di filo avvolta intorno a loro. Il campo magnetico (generato dai magneti) “avvolge” la corda e viene modificato dalle sue vibrazioni. Questo campo magnetico “vibrante” fa sì che una piccola tensione elettrica fluisca nell’avvolgimento. Questa corrente è come una “rappresentazione elettrica” del suono della corda, ed è possibile ascoltare il suono una volta amplificata questa corrente, facendola “uscire” dalla cassa di un amplificatore. Ma in realtà, un Pick-up è molto più complicato. Ci sono un sacco di cose complicate che avvengono all’interno di una bobina, che hanno a che fare con la corrente che scorre al suo interno – le equazioni matematiche necessarie a capire quello che succede potrebbero riempire una stanza! Quindi, mai pensare che un pick-up sia facile da capire o da costruire. Come produttore – vorresti che i tuoi PUs venissero installati direttamente da uno dei grandi produttori di chitarre elettriche (ad esempio Fender)?
Non ancora. Vedi, anche se mi piacerebbe molto, non siamo ancora efficienti al punto da produrre così a basso costo da permettere ad un grande produttore di acquistarne una quantità tale a quella necessaria al tipo di processo produttivo. Mi piacerebbe davvero, ma non succederà per un bel pezzo (ride… ;-). E per quanto riguarda la vostra produzione?
Il mio procedimento produttivo è attentamente controllato, così da permetterci di assicurare una prestazione consistente anche dopo aver prodotto molte migliaia di PUs. Ho anche inventato (personalmente) alcune delle macchine che adoperiamo nel procedimento, come quelle per l’avvolgimento delle bobine… Adesso, caliamoci nei particolari… Alcuni credono che i tuoi pick-ups siano in realtà degli “Stacked-coils”, ma dopo aver misurato la loro resistenza, devo dire che non sembrano esserlo (…ancora non ne ho smontato uno…). Potresti levarci il dubbio?
Sì, in pratica sono stacked-coils (a bobine sovrapposte), ma ci sono grandi differenze rispetto ai classici stacks (tipo la serie HS della DiMarzio). Il particolare progetto dei Kinman PUs, si basa sullo sviluppo di stacked-coils con la stessa resistenza di un normale single-coil. Tutti gli altri stacks, hanno una resistenza troppo alta – ecco perchè non suonano nel modo giusto.
Jo inventato una procedimento chiamato: “Differential Coil Technology” (Tecnica delle bobine differenziali). E funziona in questo modo (a grandi linee): la bobina superiore, quella che “fa” il suono, è avvolta con un filo più sottile ed un un maggior numero di giri della bobina inferiore, per la quale il filo è di diametro leggermente più ampio ed il numero di avvolgimenti minore. Ma anche se la bobina inferiore è composta da una minore quantità di filo, produce lo stesso “rumore” della bobina superiore. Avrai notato che la bobina inferiore ha 8 poli d’acciaio, questi aiutano ad aumentare l’induttività della bobina per generare un voltaggio maggiore. Il voltaggio che produce il caratteristico rumore di fondo (Hum) è lo stesso in entrambe le bobine, ma di diversa polarità – così si riesce ad ottenere una cancellazione del rumore praticamente perfetta (e completa). Cosa puoi dirci dei materiali impiegati per la costruzione dei tuoi PUs? (Magari il tipo di filo e il suo diametro…)
(ride) Nessun problema, tanto è tutto brevettato!
I magneti (i cilindri di metallo che vedete sopra il pick-up, ndr) sono una versione speciale dei classici ALNICO-5, ma hanno solo il 60% della potenza di questi, in questo modo le corde non vengono disturbate nella loro vibrazione da un’eccessiva trazione magnetica. Per quanto riguarda il filo usato per l’avvolgimento, è coperto da poliuretano. La bobina superiore è avvolta con un filo da .056mm e quella inferiore con uno da .071mm. I poli presenti nella bobina inferiore sono d’acciaio e la schermatura è fatta con un tipo particolare tipo di acciaio che è altamente magnetico. Non ho mai sentito nessun produttore di PUs elencare i punti del processo produttivo. Ci diresti due parole?
WOW! Che domanda! (Hai un po’ di giorni per leggere un libro?… questo dopo che io abbia trovato un anno per scriverlo!. In poche, pochissime, parole n.d.a 😉 Prepariamo i magneti arrotondando i poli superiori (per motivi estetici e di comodità), poi facciamo le basi per il filo e, accuratamente, ci avvolgiamo il filo. Poi facciamo le basi di metallo per la schermatura e le elettro-saldiamo. Poi assembliamo il tutto. Facciamo un test generale per vedere se il pick-up risponde esattamente alle nostre specifiche produttive (circa 6 in tutto) e ci annotiamo i risultati su una lunga lista che include anche la data in cui il PU è stato portato a termine. Poi immergiamo i pick-up nella cera (ovviamente calda) impregnandone le bobine e rimuovendone al 100% i residui di aria. Poi colleghiamo i fili (anche questi un po’ speciali) e facciamo un ulteriore test, quello finale, e i Pick-ups sono pronti per essere spediti. Ci sarebbe molto altro da dire, ma dovrei davvero scrivere un libro! Ho notato che la base dei tuoi pick-ups sembra un circuito stampato…
Sì, ma più esattamente funziona come una schermatura da alcuni segnali (interferenze radio) posta al di fuori delle bobine. Inoltre serve per far terminare i fili d’uscita delle bobine senza metterli direttamente a contatto con l’esterno (come sai infatti, la causa del malfunzionamento di alcuni pick-ups è data proprio dal fatto che le terminazioni della bobina si sono rovinate, per un motivo o per un altro) e, per ultimo, ad attaccarci i fili veri e propri. Un altro vantaggio, è dato dal fatto che grazie all’inchiostro verde usato sul fondo posso rendere il pick-up anche bello esteticamente! Poi ho fatto in modo che ci siano un paio di zone fatte in modo da scriverci sopra, dove annotiamo la data di fabbricazione, il raggio di curvatura a cui il pick-up si adatta (standard o Floyd-Rose) e, ovviamente, il modello.
Non mi sembra che ci sia qualche altro produttore di pick-ups che scriva cose del genere sui suoi PUs, né credo che si ricordino che genere di pick-up hanno prodotto, una volta uscito dallo stabilimento. Per finire, parlaci un po’ dei tuoi PUs. (Quali preferisci?)
Costruisco 2 sets di AVn (Authentic Vintage noiseless) e due sets “Hank Marvin” (modelli “firmati” dal chitarrista degli Shadows) per Stratocaster e 2 sets per Telecaster. La serie AVn, è per tutti coloro con una Strat o una Tele che cercano un suono migliore e non disturbato da fruscii o ronzii vari.
Per quanto mi riguarda, quelli che mi piacciono di più sono i sets “AV-n Traditional Strat Set” e “AV-n 60′ Custom Tele Set”. Un ringraziamento molto sentito a Chris Kinman per la sua disponibilità e la sua competenza. Per lui, tutto iniziò quando lavorava come riparatore di chitarre (dopo aver imparato a suonare il basso e la chitarra)…. continuava a chiedersi, per tutto il tempo, come fare ad eliminare il rumore senza eliminare anche il tono del pick-up.
Thanks Chris.