Electro-Harmonix ha lanciato il Pico Atomic Cluster, un pedale pensato per chi vuole spingersi oltre i confini della modulazione tradizionale. Non nasce come versione ridotta di un modello storico, ma come un progetto a sé: un piccolo laboratorio timbrico che applica una cosiddetta “scomposizione spettrale” al segnale.
Il pedalino parla tanto ai chitarristi quanto ai synth-addicted. Genera, infatti, due tipologie sonore distinte: da un lato oscillazioni frammentate, quasi imprevedibili; dall’altro texture morbide, capaci di avvolgere con un carattere più ambient.
Dentro il pedale: poche manopole, molte idee
Il fulcro dell’Atomic Cluster è il controllo Atomic, che regola quanto il segnale venga frammentato. Portandolo verso sinistra, il suono viene letteralmente smontato in oscillazioni che tendono a ridursi a piccole onde isolate. Accanto lavora Speed, che determina la frequenza con cui il “cluster” si aggiorna, con tanto di tap tempo.
L’inviluppo delle oscillazioni cambia in base alla modalità scelta: Sharp produce comportamenti più instabili e taglienti, mentre Smooth privilegia suoni ampi e soft. Blend permette di dosare l’effetto rispetto al segnale diretto, mentre Volume cura la gestione delle dinamiche complessive.
Il risultato finale è un pedale sorprendentemente immediato, nonostante l’idea alla base sia tutt’altro che convenzionale. Una piccola anomalia rispetto al panorama classico delle moduazioni, che potrebbe attirare chi cerca un effetto capace di uscire dal già sentito.










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