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Electro-Harmonix Big Muff Pi 2: il “circuito perduto” 45 anni fa

Electro-Harmonix lancia il Big Muff Pi 2: circuito dual op-amp anni '70 di Bob Myer ritrovato e riportato in produzione.

Ci sono capitoli della storia dei pedali che sembrano destinati a rimanere negli archivi polverosi, schemi disegnati a mano che non vedranno mai la luce. Ma a volte il passato ritorna, e nel caso del Big Muff Pi 2 lo fa in modo sorprendente.

Electro-Harmonix ha appena rilasciato una versione ufficiale di questo progetto inedito, basato su un circuito dual op-amp progettato da Bob Myer alla fine degli anni ’70 ma mai commercializzato.

La scoperta negli archivi di Bob Myer

La storia del Big Muff Pi 2 inizia in modo quasi cinematografico: Josh Scott di JHS Pedals e l’artista Daniel Danger stavano intervistando Bob Myer nel suo vecchio laboratorio quando hanno trovato questo schema tra le carte dimenticate.

Myer, l’inventore che collaborò con Mike Matthews per progettare il primo Big Muff nel 1969, aveva creato nel corso degli anni vari aggiornamenti per tenere il passo con le tecnologie disponibili.
Questo particolare design dual op-amp, però, era stato scartato e archiviato. Scott ha decodificato lo schema originale e riportato in vita il circuito, prima con un’edizione limitata per JHS, ora con questa release ufficiale EHX destinata alla produzione regolare.

Un Muff diverso, ma sempre un Muff

Il Big Muff Pi 2 conserva il DNA classico della famiglia ma offre una voce più grezza e ruvida, con alti croccanti, bassi profondi e un clipping meno raffinato che gli conferisce un carattere distintivo. 
Slightly more dynamic, slightly more fuzzy è la sintesi perfetta: più dinamico rispetto ai modelli tradizionali, con un sustain cantante e una montagna di gain, ma con una risposta leggermente diversa che arricchisce la palette sonora Muff.

I controlli sono i classici tre: VolumeTone e Sustain. Quest’ultimo gestisce la quantità di sustain e distorsione, dal grit moderato alla furia fuzz totale; il Tone spazia da un suono graffiante e aggressivo a uno molto più profondo, aumentando gli alti e riducendo i bassi in senso orario; il Volume regola, com’è ovvio, l’output complessivo.

Formato nano e footswitch innovativo

Il pedale è racchiuso in un chassis nano die-cast con artwork firmato da Daniel Danger, rendendo omaggio alla storia del pedale anche visivamente.
Ma la vera novità è il silent true bypass con modalità Latching/Momentary: un click per l’attivazione standard, oppure premendo e tenendo premuto lo switch per ottenere un burst momentaneo di fuzz. Una prima assoluta per un Big Muff.​​



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