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Addio a un Blues Brother, Matt “Guitar” Murphy

Matt "Guitar" Murphy, una delle star dl film culto Blues Brothers e chitarrista al fianco di leggende come Muddy Waters e Howlin' Wolf, si è spento ieri all'età di 88 anni, ne ha dato notizia su Facebook il nipote Floyd Murphy Jr.

Matt “Guitar” Murphy, una delle star dl film culto Blues Brothers e chitarrista al fianco di leggende come Muddy Waters e Howlin’ Wolf, si è spento ieri all’età di 88 anni, ne ha dato notizia su Facebook il nipote Floyd Murphy Jr.

Nato nei climi caldi del Mississippi, Matt Murphy si trasferì ben presto altrove a causa della depressione che stava colpendo gli interi Stati Uniti. E, per sua fortuna, capitò in quello che sarebbe stato uno dei poli più importanti per la musica statunitense, Memphis, Tennessee.

Ed è qui che inizia la sua passione per la chitarra, che a soli 19 anni lo porterà verso la capitale del Blues elettrico, Chicago, dove i più grandi bluesman stavano facendo fortuna, in particolare quelli della mitica Chess Records, tra cui i due capisaldi del genere che abbiamo nominato poco sopra.

Per i canoni dell’epoca Matt è un vero virtuoso del blues e il suo sopranome “Guitar” arriva nel 1963, quando incide il suo brano di maggiore successo, “Matt’s Guitar Boogie“.

La sua carriera prende così il volo e lo porta accanto a tante star, da Memphis Slim a Otis Rush, da Etta James a Chuck Berry e persino accanto a Frank Zappa, quest’ultimo infatti lo ha sempre indicato come uno dei suoi blues guitarist preferiti e un suo assoluto riferimento sulla chitarra.

È nel 1978 che si unisce a un duo comico che al tempo stava letteralmente spopolando alla fortunata trasmissione Saturday Night Live, i Blues Brothers di Dan Aykroyd e John Belushi.
Il siparietto comico diventa un film nel 1980 grazie alla regia di John Landis. Matt “Guitar” Murphy, che interpreta se stesso, affianca una vera e propria regina delle musica, Aretha Franklyn

Il film entra nella leggenda e anche i meno appassionati di blues in ogni parte del mondo vengono a conoscenza di “Guitar” Murphy. Ed è forse anche grazie alla sua “mano” che da quel momento in poi qualunque chitarrista sul pianeta vorrà imparare il riff di “Sweet Home Chicago“.

Ci lascia quindi un’altra colonna portante della musica e del blues, amato a 360 gradi da tutti.
Sperando che le nuove generazioni possano generare ricordi altrettanto mitici, rendiamo omaggio a Matt “Guitar” Murphy, un vero bluesman.