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Un studio di Blues moderno

Cari MusicOffili, bentrovati in questa nuova puntata nella quale parleremo di concetti e fraseggi blues di stampo moderno. Per moderno si intende, oltre alla caratteristica sonorità della blue note, l'aggiunta di vari aspetti cromatici, outside, attraverso l'utilizzo di importanti aspetti tecnici.

Cari MusicOffili, bentrovati in questa nuova puntata nella quale parleremo di concetti e fraseggi blues di stampo moderno. Per moderno si intende, oltre alla caratteristica sonorità della blue note, l’aggiunta di vari aspetti cromatici, outside, attraverso l’utilizzo di importanti aspetti tecnici.

Ultimamente, nel linguaggio del chitarrista moderno, il blues resta un genere e un concetto fondamentale, pur essendo arricchito da nuovi aspetti e spunti tecnici e armonici in tutte le sfaccettature possibili. Nel linguaggio di cui si parla, viene inserito non solo il blues più tradizionale, ma di fatto si mescola al rock, jazz, alla fusion e addirittura al metal.

Negli esempi che seguono verranno suonate delle frasi su delle basi groove/rock per accentuarne le caratteristiche, ma prima qualche nozione teorica!
Vorrei fare delle distinzioni ben precise se dovessi parlare di tonalità maggiore o tonalità minore, partendo dalla scala maggiore, successivamente analizzando la scala pentatonica maggiore ed infine la scala blues maggiore.

La scala Maggiore è una scala formata da 7 gradi e riscontra dei problemi di tensione sul quarto (sottodominante) ed il settimo grado (sensibile); su questa scala comunque dovremmo evidenziare altri aspetti da non trascurare, infatti alcuni gradi come la nona e la tredicesima creano anch’esse delle microtensioni.

Se dovessimo suonare la scala maggiore su un accordo statico (cioè sempre lo stesso) avremo modo di notare quanto segue: soffermandoci sulla nona notiamo una tensione che porta la risoluzione verso la tonica, soffermandoci sulla tredicesima notiamo una microtensione in quanto attratta dalla settima che finisce sull’ottava.
Inoltre la microtensione creata dalla tredicesima può risolversi anche verso il quinto grado .

Scala pentatonica Maggiore

Trattasi di una scala maggiore senza il quarto (sottodominante) ed il settimo grado (sensibile), quindi di una scala senza le principali tensioni della scala maggiore. Paragoniamo adesso le due scale, ovvero quella maggiore e quella maggiore pentatonica di C maggiore.

  • Scala Maggiore di C: C, D, E, F, G, A, B, C
  • Scala Maggiore pentatonica: C, D, E, G, A,

Come detto in precedenza la scala pentatonica non risolve del tutto i problemi di tensione, dovuti appunto alla nona e alla tredicesima.

Scala blues maggiore

La scala blues maggiore è una scala maggiore pentatonica che aggiunge anche il terzo grado bemolle, anche in questo caso, come per la scala blues minore si verrà a formare un cromatismoquesta volta tra il secondo grado, il terzo bemolle ed il terzo grado maggiore.

Analizziamo le distinzione anche tra le scale minori.

Scala minore naturale: è una scala composta da tonica, seconda maggiore, terza minore, quarta giusta, quinta giusta, sesta minore e settima minore. Se dovessimo paragonarla alla scala maggiore, quindi rapportarla in modo “parallelo” ecco un esempio del modo parallelo:

  • Scala Maggiore di A: A, B, C#, D, E, F#, G#
  • Scala minore naturale di A: A, B, C, D, E, F, G

Noterete che il terzo, sesto e settimo grado della scala minore naturale sono stati abbassati di un semitono.

Scala pentatonica minore: a differenza della scala minore naturale, ha soltanto cinque gradi, tonica, terza minore, quarta giusta, quinta giusta, settima minore. Rispetto alla scala minore naturale quindi mancano il secondo ed il sesto grado. Ecco la scala minore pentatonica di A minore: A, C, D, E, G.

Il primo fraseggio blues in tonalità di B minore è un fraseggio di uso molto comune. Nell’insieme bisogna stare attenti soprattutto sui bending di semitono, all’inizio della frase. Notiamo un bending  sulla corda Mi cantino dove la nota C# intona il D, terza minore della tonalità stessa.

Il secondo fraseggio si muove sulla stessa tonalità, anche questo semplice ma che marca la blue note in B minore tra la quarta, quinta bemolle, quinta appoggiandosi sul terzo grado minore, la nota d. Interessante come possa suonare bene e tipicamente bluesy anche il passaggio tra la terza minore e la terza maggiore, un passaggio veloce che conclude nuovamente sul D, molto interessante!

La terza frase è una frase che richiama molto lo stile di Joe Bonamassa o John Mayer, in questo caso, la frase è molto lenta e risalta la blue note tantissimo. In questo caso ho suonato la frase soltanto con la tecnica fingerstyle, quindi senza l’utilizzo del plettro.

La quarta frase si muove inizialmente sull’arpeggio di B minore settima in forma di A, spostandosi dopo un primo bending cromaticamente in modo discendente per poi salire sulla corda A chiudendo sulla tonica. La frase discende su una cellula melodica ripetuta sulla blue note fino al E cantino.

Il quinto fraseggio inizia a muoversi attraverso la tecnica del legato, su una scala discendente cromatica on cadenze bebop, terminando sulla quinta della tonalità minore, il grado F#. Dopo un fraseggio blues sulla forma Di A, con uno staccato tipico del blues sulla terza minore (D), la frase conclude con una frase bebop plettrata in outside, dove tocca i gradi fuori scala Eb, Gb, per poi rientrare sui gradi diatonici della scala maggiore di D.

L’ultimo fraseggio si articola come il precedente iniziando da un fraseggio outside cromatico sull’arpeggio di B min 7 terminando sul quinto grado sulla corda Mi cantino (F#). Successivamente si sposta su un bending sulla corda Si, e su un fraseggio blues, interessante anche un bending di semitono che dal C# intona la terza minore D, per poi terminare la frase sul F#, ovvero come già detto precedentemente la quinta giusta.