Il primo biopic ufficialmente approvato dedicato a B.B. King è realtà: “Lucille” racconterà sul grande schermo l’ascesa del Re del blues, intrecciando la sua storia personale con quella della chitarra che lo ha accompagnato per tutta la vita.
“Lucille” è presentato come l’unico film biografico autorizzato dalla famiglia e dalla società che tutela il nome e il catalogo di B.B. King, elemento che promette un racconto fedele e profondamente legato alla sua vera storia.
Alla produzione ci sono Canton Entertainment, il produttore Vassal Benford – che guida anche The B.B. King Music Company & Estate – e il team che lavora da anni per preservare la memoria artistica del chitarrista.
Dalle piantagioni alla ribalta mondiale
Il film seguirà il percorso di King dagli anni segnati dalla miseria nel Mississippi fino ai palchi internazionali, dove la sua chitarra elettrica è diventata sinonimo di blues moderno.
Nella narrazione troveranno spazio anche le collaborazioni con alcune delle più grandi star del rock e del pop, tra cui Eric Clapton, U2 e i Rolling Stones, a testimonianza dell’enorme influenza che la sua musica ha esercitato ben oltre i confini del genere.

Lucille, molto più di una chitarra
Il cuore emotivo del film sarà il legame tra B.B. King e la sua Gibson ES-355, ribattezzata Lucille dopo un episodio drammatico che lo mise faccia a faccia con la morte.
Nel 1949, quando B.B. King aveva solo 24 anni e si esibiva in un locale a Twist, in Arkansas, nel bar venne acceso un barile di kerosene per riscaldare l’ambiente, una pratica comune durante l’inverno.
Nel mezzo dell’esibizione, due uomini iniziarono una rissa violenta che degenerò rapidamente: i due rotolarono a terra, urtarono il barile e il locale andò a fuoco. Tutti i presenti fuggirono all’esterno, compreso King, ma una volta in salvo si rese conto di aver lasciato la sua chitarra dentro.
Nonostante l’edificio fosse ormai avvolto dalle fiamme, King rientrò rischiando la vita per salvare il suo strumento. Il giorno successivo, scoprì che i due uomini si stavano azzuffando per una donna di nome Lucille.
Da quel momento, King decise di chiamare “Lucille” quella chitarra – all’epoca una Gibson L-30 archtop acquistata per 30 dollari – e tutte quelle che avrebbe posseduto in seguito, per ricordarsi di non mettere mai più a rischio la propria vita in quel modo.
Con il tempo e il successo, King passò a modelli Gibson più sofisticati, fino alla ES-355 signature nera con circuito Varitone che Gibson produsse secondo le sue specifiche a partire dal 1980, ma il nome Lucille rimase sempre lo stesso, simbolo di un legame indissolubile tra l’artista e il suo strumento.
La pellicola mostrerà come quello strumento sia diventato un’estensione della sua voce e della sua identità artistica, accompagnandolo in studio, in tournée e nei momenti chiave della sua carriera.
Le ambizioni dei produttori
Per i produttori coinvolti, il progetto non è solo un’operazione commerciale, ma un racconto di riscatto e tenacia che punta a parlare anche alle nuove generazioni. L’obiettivo dichiarato è trasformare la vita di B.B. King in una storia di musica e perseveranza capace di ispirare chiunque abbia trovato conforto e direzione in una chitarra o in una canzone.
L’annuncio del film arriva in un periodo in cui la figura di B.B. King è al centro di un rinnovato interesse, alimentato anche da un nuovo album tributo guidato da Joe Bonamassa. Cinema e discografia, così, si intrecciano nel segno del blues, contribuendo a riportare sotto i riflettori uno dei musicisti più influenti del Novecento.










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