Negli ultimi mesi chiunque abbia provato a potenziare una workstation si è scontrato con la stessa risposta: memoria RAM introvabile o a prezzi fuori scala, SSD NVMe che cambiano costo da una settimana all’altra, limiti rigidissimi sul numero di pezzi acquistabili.
Quello che sembra un semplice “momento no” del mercato è in realtà una delle crisi di approvvigionamento più pesanti degli ultimi anni, con effetti concreti su chi lavora ogni giorno con video, audio, 3D e produzioni complesse.
Mentre molti brand stanno rallentando, rimandando consegne o alzando drasticamente i prezzi, Project Lead racconta una storia diversa: grazie a un lavoro di pianificazione e approvvigionamento iniziato per tempo, è riuscita a mettere in sicurezza una quantità importante di RAM DDR5 e SSD NVMe per le workstation del 2026.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Zucchi, che ci ha spiegato cosa sta succedendo davvero dietro le quinte del mercato e perché questa mossa è così importante per videomaker, fonici, producer e creativi in generale.
Giovanni, partiamo dal punto: cosa sta succedendo nel mondo delle RAM e degli SSD? Perché non si trova più niente?
Quello che vediamo oggi è l’effetto combinato di più fattori. Da un lato c’è l’esplosione della domanda dal mondo dell’intelligenza artificiale: i grandi data center stanno assorbendo una fetta enorme della produzione globale di DRAM e NAND, perché per loro la priorità è alimentare server dedicati ai modelli AI.
Dall’altro lato, i principali produttori hanno riconvertito buona parte delle linee verso memorie ad altissima marginalità, come HBM e RDIMM per i server AI, lasciando meno spazio alle RAM “classiche” che usano le nostre workstation. Questo, unito all’uscita accelerata dal mondo DDR4 verso DDR5, ha creato un vero vuoto di offerta.
Tradotto per chi monta video, mixa dischi o lavora in studio: cosa significa concretamente?
Significa che aggiornare o acquistare una nuova macchina adesso non è più banale come qualche anno fa. La RAM DDR5 in alcuni casi ha visto aumenti fino a quattro volte rispetto ai prezzi di inizio anno, mentre gli SSD NVMe stanno seguendo una curva simile, con rincari che in certi segmenti hanno già superato il raddoppio.
In più, i grandi rivenditori internazionali stanno limitando gli acquisti a poche unità per cliente, proprio per evitare accaparramenti e gestire scorte ormai ridotte al minimo. Per chi deve consegnare progetti, avere una workstation ferma o non aggiornabile può diventare un problema serio.
Quanto durerà questa situazione? È un “periodo così” o parliamo di anni?
Purtroppo non è una bolla di qualche mese. Le analisi più attendibili parlano di un 2026 ancora molto complicato e di una possibile normalizzazione solo nel corso del 2027. Anche se oggi partissero nuovi investimenti produttivi, costruire stabilimenti e portarli a regime richiede anni.
In più, la domanda AI non sta rallentando, anzi: player come Nvidia e OpenAI stanno chiedendo volumi di RAM che superano di gran lunga la capacità produttiva immediata dei principali produttori, e questo sposta inevitabilmente le priorità verso il mercato enterprise.
In mezzo a questo scenario piuttosto nero, come si inserisce Project Lead? Cosa siete riusciti a fare di diverso?
Sapendo che stavano arrivando segnali di tensione, abbiamo deciso di muoverci in anticipo e bloccare uno stock importante di RAM DDR5 e SSD NVMe dedicato alle nostre workstation. Non è stato semplice, perché competiamo con attori enormi che comprano per data center, ma lavorando a stretto contatto con le factory siamo riusciti a garantirci scorte strategiche per coprire una parte significativa della produzione 2026.
Questo significa che, mentre molti competitor rischiano di avere tempi di consegna lunghi o configurazioni limitate, noi possiamo continuare a proporre workstation complete e bilanciate, con pronta consegna su un numero comunque abbondante di unità.
Che impatto ha, in concreto, per videomaker, fonici, producer e creator che usano le vostre macchine?
Il primo punto è la continuità. Chi lavora in produzione sa che i progetti non aspettano: se ti serve più RAM per gestire timeline 8K, sessioni con centinaia di tracce o progetti 3D pesanti, non puoi permetterti di rimandare di mesi l’upgrade o la nuova macchina.
Il secondo è la prevedibilità: stiamo facendo il possibile per schermare i nostri clienti dalle oscillazioni più folli, mantenendo una comunicazione trasparente su disponibilità e prezzi. Non possiamo annullare l’effetto della crisi, ma possiamo evitare sorprese dell’ultimo minuto e garantire che chi investe oggi non si trovi con un ordine bloccato domani perché “manca la RAM”.
Dietro questo approvvigionamento c’è solo fortuna o c’è stato un lavoro strategico vero e proprio? Raccontaci il “dietro le quinte”.
Nessuna fortuna, solo tanta pianificazione. Abbiamo analizzato i segnali del mercato memorie, parlato con i partner internazionali e capito che la riconversione verso HBM e memorie per AI avrebbe tagliato fuori, in parte, il segmento delle workstation professionali.
Da lì è partita una corsa contro il tempo: negoziazioni con le factory, blocco di lotti dedicati, allocazioni pensate specificamente per i nostri modelli più richiesti nel mondo video e audio. Il risultato è che oggi possiamo dire di avere scorte sufficienti per garantire continuità operativa dove molti altri iniziano a fare marcia indietro.
Chi oggi sta pensando di aggiornare o comprare una nuova workstation, cosa dovrebbe tenere a mente?
Primo: non dare per scontato che fra sei mesi la situazione sarà migliore. Tutte le proiezioni serie dicono che la tensione su RAM DDR5 e SSD NVMe continuerà per tutto il 2026 e oltre, con aumenti di prezzo a scaglioni nel corso dei trimestri.
Secondo: se sai che nel 2026 avrai progetti importanti, è molto più sensato mettere al sicuro adesso la macchina di cui hai bisogno, piuttosto che rischiare di trovarti a lavorare “con il freno a mano tirato” perché non riesci a espandere RAM o storage quando ti serve.
In che modo Project Lead si impegna verso i propri clienti in questo periodo di crisi?
In Project Lead ci siamo dati tre priorità: monitorare costantemente il mercato delle memorie, proteggere i nostri clienti dalle oscillazioni più violenti e mantenere la massima trasparenza su scenari di disponibilità e prezzo.
Non è solo una questione di “avere stock”, ma di come lo si gestisce: vogliamo che chi sceglie una nostra workstation sappia esattamente cosa sta comprando, con quali tempi e con quale margine di sicurezza per il futuro, non solo oggi ma per tutto il ciclo di vita della macchina.












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