;
HomeRecording StudioRecording Studio - NewsL’intelligenza artificiale ruberà il lavoro ai fonici negli studi di registrazione?

L’intelligenza artificiale ruberà il lavoro ai fonici negli studi di registrazione?

L'AI non sostituirà i mix engineer o la creatività umana resterò sempre al ponte di comando?

Per oltre un anno, un mix engineer professionista Colt Capperrune ha vissuto con la convinzione di avere davanti soli cinque o dieci anni di carriera prima che l’intelligenza artificiale rendesse obsoleto il suo lavoro.
La svolta è arrivata quando ha finalmente compreso perché le sue paure potrebbero essere infondate.​

L’episodio che ha scatenato il panico

Circa due anni fa, una conversazione con un noto mix engineer ha fatto scattare l’allarme. Il collega aveva ricevuto un brano da mixare per un artista famoso e, dopo aver completato il lavoro, il produttore gli aveva rivelato che le backing vocals non erano state cantate dall’artista originale.
Il produttore aveva cantato lui stesso quelle parti vocali e poi aveva addestrato un’intelligenza artificiale sulle tracce dell’artista per trasformare la sua voce in quella del cantante. Il fonico, un professionista esperto, non se n’era accorto.​

Dopo mesi di riflessioni, il nostro protagonista aveva previsto un futuro distopico per la professione: servizi di intelligenza artificiale dove caricare tutte le tracce di una canzone e scegliere tra diversi “profili” di mixer famosi come CLA, Serban o Spike. Con un clic, si otterrebbe un mix nello stile del professionista scelto, pagando solo 50-100 dollari al mese per un abbonamento premium.

I grandi fonici verrebbero pagati cifre consistenti per addestrare gli algoritmi sui loro gusti e tecniche, vendendo poi questi pacchetti di dati. Questo servizio sarebbe infinitamente più economico per musicisti e produttori, quasi istantaneo, e darebbe accesso almeno a un’approssimazione dei migliori fonici del mondo.​

L’epifania: il caso del mastering

La svolta per Copperrune è arrivata riflettendo sul mastering, un settore che ha già affrontato la rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Circa sei anni fa è nato il primo servizio di mastering AI, scatenando il panico nell’industria musicale. Funzionava esattamente come lo scenario immaginato: si caricava il mix, si sceglievano diversi profili da ascoltare in anteprima e si sceglieva quello preferito, a soli 5-10 dollari. Tutti erano convinti che i mastering engineer sarebbero diventati obsoleti.​

Eppure, la realtà è stata diversa: nessun mastering engineer conosciuto ha perso il lavoro a causa di questi servizi. Copperrune stesso dice che oggi fa più mastering che mai, nonostante l’esistenza di oramai dozzine di servizi AI.​

La natura umana come salvaguardia

La chiave per comprendere perché l’AI non sostituirà completamente i professionisti del mixing sta nella natura umana: le persone vogliono controllo. Questo è un aspetto sottovalutato quando si parla dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle industrie creative.​

Un esempio comune nel lavoro quotidiano del mix engineer: A&R delle etichette, artisti o manager chiedono regolarmente modifiche minime come alzare un hi-hat di un quarto di dB, una differenza letteralmente impercettibile negli auricolari Apple in auto.
Spesso lo fanno perché vogliono sentirsi importanti, inclusi e necessari nel processo.​

Il mixing è considerato la fase più affascinante dell’intero processo di produzione musicale. Tutti vogliono essere mix engineer: anche i produttori aspirano a fare questo lavoro. È improbabile che la parte più desiderabile e divertente del processo, quella a cui il maggior numero di persone aspira, venga semplicemente ceduta all’intelligenza artificiale.​

Voi che ne pensate, concordate con Copperrune o pensate che la sua “botta di ottimismo” si fondi su una troppa fiducia nei confronti della natura umana? Ditecelo nei commenti!



MUSICOFF NETWORK

Musicoff Discord Community Musicoff Channel on YouTube Musicoff Channel on Facebook Musicoff Channel on Instagram Musicoff Channel on Twitter


🎉 BLACK FRIDAY: -30% SUI CORSI