Come afferma uno dei miei giovani assistenti che ha assistito/collaborato pazientemente ai test: «Le soluzioni Ik Multimedia sono perfette per la produzione contemporanea. Spesso musicisti e producer non hanno a disposizione una stanza trattata (sic!) per un ascolto decente e affidabile. L’incredibile portabilità e la taratura facile dei monitor ik li rende ideali per l’uso nei posti più disparati, come ascoltare bene anche in sala prove le registrazioni appena fatte.»☺
In breve: la potenza dei sistemi Ik Multimedia risiede nell’estrema portabilità e nell’intelligibilità in ascolto, grazie alla taratura che fino a pochi anni fa era ad appannaggio delle regie degli studi di registrazione più attenti (ehm, qualcuno pensa ancora che basti mettere due monitor di moda e via).

Oltre ai test e alle affermazioni entusiaste dei miei assistenti, ho scoperto che molti amici professionisti usano regolarmente i monitor di Ik Multimedia per diverse applicazioni, dal recording ovunque al mix in camera di albergo persino alla preparazione off line di mix per concerti… e chissà quante altre applicazioni.
Ecco alcuni commenti che ho ricevuto:
- Le ho testate subito senza calibrazione per sentire come suonano in flat e la mia reazione é stata “wow”.
- Ho passato in rassegna alcuni brani che conosco bene in termini di suono ed ho notato dettagli “nuovi”, specie sui transienti.
- L’immagine stereo è ottima, molto, ma mooolto superiore a quella dei miei monitor (stessa fascia di prezzo). Con loro il centro era una grossa palla, c’era ma era uno spot molto ampio, con i lati ben definiti ed era difficile valutare spostamenti minimi. Ora invece è facile beccare con precisione anche spostamenti minimali di pan.
- La soluzione di Ik Multimedia è perfetta per il lavoro attuale perché, nella maggior parte dei casi, il lavoro di pre-produzione, produzione (e mix) avviene in situazioni ben diverse dalla regia tarata di uno studio di registrazione.
- Verso la fine della sessione introduttiva, mi sono messo a giocare con le simulazioni ed ho riscontrato una cosa che mi ha abbastanza stupito. Cambiando le varie “voices” non cambia solo la risposta in frequenza ma percepisco anche una differente resa dei transienti e della stereofonia tra i diversi modelli.
- Le varie simulazioni modificano anche la risposta all’impulso (quindi l’allineamento tra tweeter e woofer) con tutte le caratteristiche derivanti. È una bella sorpresa perché trovo alcune emulazioni utili per cambiare prospettiva al volo. Sono rimasto piacevolmente sorpreso da questa cosa.
- Al cambio della dinamica della sorgente molti altri DSP mi hanno “scombussolato” il fronte sonoro e i bilanciamenti strumentali… ma il DSP dei monitor ik è risultato poco invasivo, non crea perturbazioni drammatiche, anzi….
La rapida taratura fa diventare questi monitor soluzioni di buon riferimento. Ma di sicuro ci siamo fermati al pop… risultati buoni persino nel mix di musica classica!
Differenze immediate (perdonatemi se lapalissiane): i due woofer dei monitor MTM MK II lavorano con meno sforzo del singolo woofer dei Micro e i 5 Voicing in più offrono maggiore versatilità rispetto al Micro… ricordo, tutto editabile a orecchio.
Visto che la differenza di prezzo li rende veramente accessibili a tutti, per il suggerimento mi permetto una piccola “discriminante” secondo la tua postazione: se il tuo sweet spot è basato su lati superiori ai 70cm, vai di MTM MKII, altrimenti prendi in considerazione anche Micro… ma anche per ascoltare musica in casa o la TV (senza l’orrenda qualità delle soundbar).
Fra i giovani apprendisti c’è stato un po’ di stupore perché il microfono di taratura è collegato al monitor MTM MKII tramite un ingresso sbilanciato da 3,5mm mentre il Micro usa un classico XLR.
Il motivo è semplicissimo: i costi industriali di un nuovo telaio diverso dallo storico MTM prima serie avrebbero inciso sul prezzo finale!
Unico appunto dopo le decine di prove fatte in stanze e con posizioni molto diverse: avremmo preferito una procedura diversa di taratura.
Infatti, per essere sicuri di non fare errori con le quattro posizioni di un monitor e le quattro dell’altro abbiamo dovuto segnare i piedi dell’asta con il nastro carta. Invece sarebbe stato ancor più semplice se avessimo potuto fare prima la posizione 1 per entrambi i monitor, poi la posizione 2 per entrambi e così via.
Nota importante: non mi piace ascoltare/mixare a volumi elevati, quindi difficilmente mando in crisi il woofer da 3.5” che equipaggia MicroMonitor ed MTM, che riescono a erogare bei bassi entro certi limiti di SPL.
Il nuovo arrivato iLoud Sub dovrebbe eliminare questa criticità sia per l’amplificatore interno che per quei woofer così compatti, fattori che costringono il sistema ad intervenire comprimendo.
iLoud Sub riuscirà ad alleggerire il lavoro dei satelliti eliminando le frequenze inferiori, quindi creando meno stress all’amplificatore e minore escursione dei driver… ovviamente sono in attesa di riceverlo per recensirlo e fornire una informazione/panoramica completa su questa serie compattissima ma apprezzatissima. Quindi, stay tuned…















Recents Comments