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Le ammiraglie Yamaha e un nuovo sistema di diffusione point source

L'edizione 2019 del MIR vede per la prima volta la partecipazione ufficiale della Yamaha, i cui prodotti erano già stati utilizzati per diversi palchi nelle edizioni precedenti, e la parte del leone sarà fatta al solito dai mixer digitali.

L’edizione 2019 del MIR ha visto per la prima volta la partecipazione ufficiale della Yamaha, i cui prodotti erano già stati utilizzati per diversi palchi nelle edizioni precedenti, e la parte del leone è stata quella dei mixer digitali.

Infatti, Yamaha è l’unica azienda al mondo a coprire tutte le fasce di prodotto, partendo dagli impressionanti mixer della serie Rivage per “scendere” (ma non in qualità!) a mixer digitali di fascia più accessibile quali le serie CL e QL, il trasporto digitale RIO-D2 e i nuovi diffusori attivi della serie DZR.

Ecco quindi a voi il video che abbiamo realizzato direttamente in fiera con lo specialista Alessandro Arturi, che ci ha mostrato i pezzi da 90 esposti allo stand Yamaha.

Facciamo quindi una panoramica anche in forma scritta iniziando dalla serie Rivage con l’ammiraglia PM10 (in foto di copertina) presentata con grande scalpore al PL+S di qualche anno fa e che rappresenta la prosecuzione della serie PM che vanta oltre 40 anni di storia e successi in tutto il mondo. Il mixer RIVAGE PM10 continua a evolversi ogni volta che nuovo software e firmware diventa disponibile, quindi più che di un prodotto sarebbe il caso di parlare di un progetto che sarà sempre aggiornato finché anche l’hardware non mostrerà dei limiti. 

La versione 2.5 introdotta a Dicembre dello scorso anno migliora la “struttura della memoria” rendendola ideale per gestire più attori e musicisti sostitutivi (tipico di musical, teatro, chiese e applicazioni simili) mentre la scorsa estate c’è stata l’introduzione delle due nuove schede HY128-MD (128 I/O via MADI)e HY144-D-SRC (144 I/O via Dante) che hanno reso il mixer ancora più versatile. Tutto ciò insieme ai tutorial di Andy Cooper, manager del pro audio, che semplificano la vita di quanti usano questo gioiello… o sono interessati a farlo!

Una soluzione decisamente interessante per quanti hanno esigenze leggermente inferiori è il PM7, infatti gli ingressi scendono da 144 a 120, i mixbus da 72 a 60, le matrici da 36 a 24 e le slot HY da 4 a 3 mentre le slot MY sono CSD-R7 anziché le 2 CS-R10 e le 2 DSP-R10… ma insomma si può fare un gran bel lavoro!

Yamaha PM7

Per utilizzazioni più umane la serie CL è l’evoluzione dei mixer dello scorso decennio con capacità di elaborazione esponenziale, con un’elegante superficie di controllo e possibilità di plasmare il suono che daranno ad ogni fonico una libertà creativa senza precedenti, ma senza incappare in costi proibitivi. I modelli della serie CL variano per il numero di canali mono di ingresso e i fader (72in / 16+8+8+2 fader per il CL5, 64 in / 16+8+2 fader per il CL3 e 48 in / 8+8+2 fader per il CL1) a disposizione, altrimenti offrono tutti le stesse caratteristiche (8 in stereo, 24 mix bus, 8 matrici, Gain Compensation, ecc ecc) e funzioni.

Leggermente scalata in basso è la serie QL ha caratteristiche sono in comune ai due modelli  (8 in stereo, 16 mix bus, 8 matrici, ecc ecc) QL5 e QL1, al solito tranne per ingressi mono (64 vs 32) ingressi “on board” (16 vs 8) e fader (32+2 vs 16+2)

Queste due serie e la RIVAGE sono accomunate dal trasporto digitale RIO-D2 che sfruttano la tecnologia Dante, offrono una grande libertà di posizionamento e combinazioni multiple e permettono anche la ridondanza per la massima affidabilità possibile. Il Rio3224-D2 offre 32 input analogici, 16 uscite analogiche e otto uscite AES/EBU, mentre il Rio1608-D2  si “limita” a  16 ingressi e 8 uscite analogiche.

La tecnologia Dante è sfruttata anche dalla nuova serie di diffusori attivi DZR,  contraddistinta da un’ottima SPL e un sofisticato DSP che ne permette l’integrazione e la programmabilità totale grazie a funzioni quali Advanced FIR-X Tuning e D-CONTOUR.
La serie comprende 4 diffusori e 2 sub, che consentono di costruire l’impianto ottimale in funzione della pressione sonora necessaria, della risposta in frequenza e della dispersione ottimale per il luogo dell’evento.

La tecnologia Dante consente l’integrazione intelligente del sistema con console Yamaha e altri dispositivi tramite 2 in / 2out Dante, è possibile anche ridurre la frequenza operativa da 96kHz a 44.1k/48k/88.2k. Naturalmente il controllo è notevolmente semplificato per i mixer digitali delle serie CL & QL.

Anche in questo caso, un grande specialista Yamaha ci ha guidato a fare la conoscenza con questi sistemi di diffusione. Ecco a voi il video con Wouter Tony Verkuijl (non spaventatevi, parla italiano!).