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La musica è di scena al Planetario di Milano

Per il Wired Next Fest 2019, il 26 maggio alle ore 11.45, Il compositore Ferdinando Arnò presenterà una composizione interattiva al Planetario di Milano, con archi, voci, chitarre ed elettronica, in collaborazione con Ableton.

Per il Wired Next Fest 2019, il 26 maggio alle ore 11.45, Il compositore Ferdinando Arnò presenterà una composizione interattiva al Planetario di Milano, con archi, voci, chitarre ed elettronica, in collaborazione con Ableton.

Due orologi a pendolo, se messi l’uno accanto all’altro, troveranno presto lo stesso ritmo di oscillazione, sincronizzando i loro movimenti. Questo affascinante fenomeno fu scoperto nel 1666 dall’astronomo e fisico Christian Huygens, che lo denominò Entrainment.
Questo è appunto il tema della performance che prenderà forma al Civico Planetario Ulrico Hoepli di Milano, insieme ad un ensemble che comprende violoncello, voci e chitarre elettriche, il tutto in fusione con elementi elettronici. Una lettura poetica di Georgeanne Kalweit, cantante e pittrice statunitense, si adagerà sopra la musica che prenderà varie forme e influenze musicali. “Un mantra pagano e moderno, emotivo e trascinante“.

La performance sarà introdotta dall’astrofico Fabio Peri che approfondirà il tema delle risonanze in fisica e nella meccanica celeste.

Ferdinando Arnò - Entrainment

“Anche se non possiamo percepirlo con il nostro udito, le stelle del cielo generano un concerto che non si ferma mai. Le stelle più grandi producono suoni bassi e profondi, mentre le piccole hanno “voci” acute. E anche a distanza di trilioni di chilometri dalla Terra, vibrano proprio come uno strumento musicale (la vibrazione è chiamata starquake).
Nel corso degli anni gli studiosi della Nasa sono riusciti a intercettare i frammenti di suono e a ricostruire qualcosa che assomigliasse a una melodia.
Entrainment, la composizione di Ferdinando Arnò è un flusso musicale e meditativo che annulla le barriere tra artista e pubblico, sintonizzando entrambi sulle stesse frequenze, in un universo di compartecipazione. Chi esegue e chi ascolta diventano fonte unica di un mantra onirico.
L’obiettivo è utilizzare la musica per entrare in sync con le persone vicine e con tutto ciò che ci circonda.”

L’evento è prodotto da quiet, please! in collaborazione con Wired Next Fest, SilentSystem e il software più utilizzato oggigiorno nell’elettronica, Ableton, distribuito in Italia da Backline Srl.