Non vogliamo far passare il messaggio di un gesto “eroico”, ma di un gesto umano: Ed Sheeran, estremamente commosso dal racconto di un bambino africano cui sono state strappate via innocenza e un tetto sopra la testa, ha fatto uno di quei gesti che chiunque, se ne ha la possibilità, può e dovrebbe fare.
E noi siamo felici di raccontarvelo.
Recentemente il musicista inglese si è recato in Liberia al fianco dell’associazione umanitaria Comic Relief, che ha attualmente destinato le sue forze al salvataggio dei bambini nelle zone colpite dal virus ebola.
Così, è entrato in contatto con molte storie che definire semplicemente “tristi” o “sfortunate” è decisamente riduttivo.
Una in particolare lo ha toccato nel profondo, quella di JD, che da svariati mesi ha come “casa” una semplice canoa abbandonata, che condivide con altri suoi coetanei.
JD non vuole vivere così. JD vuole andare a scuola. Studiare. E nei suoi sogni non c’è fare la “rockstar”, ma fare politica e magari diventare Presidente del suo paese, per sfamare il suo popolo e costruire case e scuole per tutti.
JD è circondato anche da persone che sono cresciute in uno stato di assoluta mancanza di civiltà, delinquenti.
Lui, come altri bambini, è stato stuprato. Questo è il pericolo che si corre a dormire per strada, da soli.
Per questo, Ed Sheeran non ce l’ha fatta a distaccarsi da quei piccoli senza fare qualcosa per metterli al sicuro. Ha parlato con le organizzazioni e, senza pensare al costo, si è assicurato che i bambini dormissero in un hotel, sorvegliati e protetti da personale competente.
Così è stato. Certo, non si può sapere quanto durerà questa condizione e, se questi minori hanno avuto questa, temporanea o meno, fortuna, ce ne sono centinaia, migliaia, che ancora vivono la loro vita in una canoa o per strada, senza alcuna difesa. Perdendo ogni giorno contatto con quei valori che andrebbero insegnati soprattutto a loro.
L’associazione Comic Relief si sta quindi occupando di JD e dei suoi compagni.
Ed Sheeran ha dichiarato: “L’unica cosa che possiamo fare è aiutarli e dovremmo farlo“.
Parole semplici, perché devono contare i fatti.
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