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Arturia KeyLab Black Edition

Arturia ha presentato in questi giorni un'edizione limitata di due modelli della fortunata serie KeyLab, in cui oltre a un grintoso chassis di colore nero, spicca un parco software in bundle arricchito di nuovi tasselli sonori. Sono due i modelli proposti in edizione limitata: la KeyLab 49 e KeyLab 61, proposti ris

Arturia ha presentato in questi giorni un’edizione limitata di due modelli della fortunata serie KeyLab, in cui oltre a un grintoso chassis di colore nero, spicca un parco software in bundle arricchito di nuovi tasselli sonori. Sono due i modelli proposti in edizione limitata: la KeyLab 49 e KeyLab 61, proposti rispettivamente con tastiera dell’italiana Fatar a 49 e 61 tasti sensibili alla dinamica e all’Aftertouch. La KeyLab è un controller MIDI studiato per integrarsi perfettamente con i virtual instrument di Arturia, peraltro basati sulla fortunata tecnologia proprietaria a modelli fisici TAE, attraverso il software Analog Lab fornito gratuitamente a corredo. L’interazione tra la KeyLab e la Analog Lab consente di ottenere un sistema ibrido con l’immediatezza del sintetizzatore hardware e la flessibilità del software. Terminata l’installazione dei software, basta collegare la KeyLab al proprio personal computer tramite la porta USB, e all’avvio della Analog Lab tutti i controlli fisici dello strumento sono assegnati automaticamente a una serie di parametri del virtual instrument selezionato.Per un uso come Controller MIDI generico, potete assegnare i controlli fisici sul pannello attraverso i menu visualizzati sul display, oppure impiegare l’utility MIDI Control Center, studiata da Arturia per la configurazione e la creazione di scene nella KeyLab dal mondo esterno. Tutte le Arturia KeyLab sono alimentabili tramite USB, oppure con un alimentatore di rete acquistabile separatamente, e oltre all’interfaccia USB tutte offrono un parco connessioni composto da porte MIDI I/O, prese per tre pedali Sustain, Expression e uno assegnabile, infine è presente una presa minijack per il collegamento di un Breath Controller.Oltre alla Analog Lab, il software in bundle è stato arricchito in questa edizione speciale con due virtual instrument quali il Solina V e il Prophet V di Arturia, ma troviamo anche il Grand Piano Model D di UVI basato sul campionamento, e in precedenza disponibile solo sull’ammiraglia KeyLab 88.Di seguito vediamo nel dettaglio i vari software forniti gratuitamente in bundle.
La Analog Lab è da considerarsi a tutti gli effetti una workstation software, perché oltre al menu Sound, dove impiegare il singolo timbro, dispone di modalità Multi per combinare due timbriche in Split o Layer, infine il Modo Live: si tratta di un database per organizzare e al contempo richiamare semplicemente fino a 128 Sound o Multi programmati. Tra le funzioni disponibili nel modo Multi, vanno menzionati i due processori effetti impiegabili a scelta in Send o Insert, dotati di 17 algoritmi ciascuno, e assegnabili alla coppia di Sound selezionati.La flessibilità proposta Analog Lab non va sottovalutata, perché in realtà contiene buona parte delle emulazioni proposte da Arturia nella libreria V-Collection, con oltre 6.000 preset selezionabili, ma nello specifico l’editing del timbro in ciascun virtual instrument è limitato ai controlli disponibili sulla KeyLab. Acquistando in seguito altre emulazioni di Arturia, dopo l’installazione la Analog Lab è in grado di riconoscerle come plugin, consentendo sia l’editing del timbro, che il salvataggio dei preset. La strategia adottata dal marchio francese per la Analog Lab è interessante, perché consente all’utente di compiere un investimento per gradi, andando a scegliere in seguito nell’ampio catalogo di virtual instrument proposti da Arturia quelli preferiti. Il Solina V è l’emulazione della storica “String Machine” di Arp/Eminent: essa fornisce preset di violino, viola, tromba, corno, violoncello e contrabbasso, inoltre i tecnici francesi propongono una serie di timbriche basate su sonorità care a un artista che in carriera ha fatto largo uso della String Machine come Jean Michel Jarre.Nel Prophet V sono racchiuse due emulazioni di sintetizzatori storici realizzati da Sequential Circuits, quali il Prophet 5 e il Prophet VS. Frutto di un’idea del fondatore Dave Smith e di John Bowen nel 1978, il Prophet 5 è stato uno dei primi synth polifonici programmabili con cinque note di polifonia, e la possibilità di salvare fino a un centinaio di preset in altrettante locazioni di memoria; il Prophet V emula in toto la catena di sintesi in sottrattiva dell’originale, che prevede due oscillatori, un generatore di rumore bianco, filtri analogici, inviluppi e LFO. Il Prophet V comprende inoltre l’emulazione del sintetizzatore Prophet VS proposto da Sequential Circuits nel 1986, e basato sulla sintesi vettoriale. Altri marchi nei primi anni novanta realizzarono sintetizzatori analoghi basati sulla stessa sintesi: si pensi ai modelli SY22 e TG33 di Yamaha, oppure alla fortunata serie Wavestation di Korg. La sorgente impiegata per realizzare la libreria Grand Piano Model D di UVI è il pregiato gran coda da concerto Steinway & Sons D-274: ogni timbro è composto da un campionamento multilayer impreziosito da una serie di banchi dedicati ai rumori tipici dello strumento. Per altre informazioni sulla serie di controller KeyLab di Arturia, vi suggerisco di visitare il sito internet di Midiware, il distributore italiano del marchio francese sul nostro territorio. A seguire un piccolo assaggio del preset di pianoforte a coda dell’UVI Grand Piano Model D, in bundle in questa edizione limitata di Arturia, e realizzato con l’ammiraglia KeyLab 88.Riccardo Gerbi