Ciao Musicoffili, qui Simone Fiorletta! Dopo aver pubblicato da poco il suo primo disco solista, Passaporto, Mario Riso torna a far parlare di sé e dei suoi Rezophonic con un nuovo singolo che vede il featuring con i Lacuna Coil.
Oggi ho il piacere di intervistarlo e, peraltro, definire Mario solo musicista è riduttivo considerando la sua infinita attività tra produzioni, management ecc. Con questa intervista passo dal stargli a fianco sui più grandi palchi d’Italia e non, a stargli di fronte per una piacevole chiacchierata!
Batterista, fondatore dei Rezophonic, co-fondatore di RockTv e Hip HopTV, autore del libro didattico “Tieni Il Tempo”, fondatore della Rocker, manager, questo e tanto altro è Mario Riso ma, ai tuoi occhi, chi è Mario Riso?
Un semplicissimo ragazzo che è riuscito a realizzare i propri sogni e che ha sempre pagato in prima persona il prezzo per poterli vedere realizzati.
Arriviamo subito al dunque: il 4 maggio è uscito il nuovo singolo dei Rezophonic, feat. Lacuna Coil, dal nome “Mayday”. Ci vuoi dire da dove nasce il brano, cosa ci vuoi comunicare e come mai, se c’è un perché, il featuring con i Lacuna Coil?
il primo disco parlava di Africa e di pozzi d’acqua vista la mia incredibile esperienza vissuta durante un viaggio con la nazionale artisti tv, nel secondo mi sono soffermato sul problema legato alle risorse idriche in senso generale. Con il terzo cd ho voluto parlare degli sprechi e della stupidità nella quale il consumismo ci vuol fare cascare .
In questo ultimo lavoro mi sono soffermato su una categoria di persone, che ho voluto evidenziare con il nome di “chiacchieroni“. La vita è fatta da chi fa e da chi critica chi fa… “Mayday” è dedicata proprio a loro.
I Lacuna Coil sono da oltre 20 anni, l’orgoglio musicale italiano nel mondo ed i Rezophonic sono l’unico progetto umanitario che da circa 12 anni si schiera in prima fila per portare il proprio contributo circa il progetto idrico di Icio De Romedis – Amref (167 pozzi realizzati, 15 cisterne e 3 scuole) .
Due realtà che non hanno sicuramente cambiato le sorti del mondo ma che hanno sempre fatto il proprio mettendoci la faccia.
Come anticipato dalle prime indiscrezioni, “Mayday” è il singolo che anticipa l’uscita del nuovo disco Rezophonic IV. Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare per avere il disco tra le mani? La realizzazione del nuovo album è stata spontanea e immediata oppure ci sono stati momenti in cui ti sembrava che non saresti mai arrivato al traguardo?
Mi piace parlare di “Mayday” perché anticipa il concept del quarto disco. La canzone prodotta da Marco Coti Zelati (Maki per gli amici ) ed Olly degli Shandon, rappresenta la perfetta fusione tra il suono potente dei Lacuna Coil e la divisione metrica dei Rezophonic .
Sono molto fiero del lavoro svolto da questi due fantastici producer perché quando ho pensato e scritto il provino della canzone sognavo e speravo proprio di ottenere questo risultato.
Non ci dimentichiamo che sei fresco anche di una pubblicazione solista dal nome Passaporto, perché questo titolo? Ci vuoi parlare del disco?
Il mio primo lavoro da solista che è coinciso con i miei primi 50 anni di vita… La batteria è da sempre uno strumento complementare e io mi sono sempre comportato da artista complementare, nonostante abbia scritto decine di canzoni pur condividendole con tutte le band di appartenenza.
Avevo voglia di festeggiare il compleanno facendomi un regalo e comportandomi per la prima volta in modo egoista. Passaporto è il cd che racconta la storia della mia carriera artistica dal 1983 ad oggi. Il mio non è solo un disco ma un viaggio vero è proprio non verso una direzione ma… nel tempo.
18 canzoni di cui vado orgoglioso che mi vedono protagonista nei suoni della mia vita, dalla batteria alla composizione, passando per la musica latina ed addirittura il canto.
Nella tua vita musicale hai fatto di tutto, ciò nonostante hai ancora un sogno del cassetto?
Ho i cassetti stracolmi di sogni e per me tutto è… solo questione di tempo.
Sei un grande cultore musicale, la tua conoscenza spazia in vari stili ma, diciamocelo, dal grande pubblico sei più conosciuto come “Rocker” (…per ovvi motivi). Il rocker Mario Riso come vede la nuova ondata musicale che sta travolgendo l’Italia?
La musica è il riflesso del momento storico in cui viviamo e viceversa. Abbiamo toccato il fondo in tutti i campi che vanno dalla politica (poca credibilità) allo sport (non ci qualifichiamo ai mondiali di calcio), per cui la musica non è esclusa da questo decadimento verticale tanto è vero che ormai gli idoli delle nuove generazioni sarebbero stati riformati persino al militare…
Hai sempre supportato la musica emergente sin da quando eri a RockTv fino ad arrivare ad essere stato il direttore artistico del “Red Bull Tour Bus Chiavi In Mano”. Da persona che ce l’ha fatta, quale sei, che consigli ti senti di dare ai giovani talenti che aspirano a farsi conoscere?
Non esiste più’ il lavoro sicuro, lo status raggiunto e quindi “l’avercela fatta “. Ogni giorno si riparte da zero e ci si deve rimettere in gioco, tutto quello che ti viene dato velocemente ti viene tolto altrettanto velocemente e questa, che è divenuta l’era dello sconto a tutti i costi, non potrà più fare sentire nessuno al di fuori da questa regola,. soprattutto nella musica.
Gli artisti in pochi mesi diventano vecchi e superati e le nuove generazioni faticano a legarsi a dei principi basati sulla fatica e sulla meritocrazia .
Mi spiace molto per quelli che pensano che i soldi ed il consenso siano i riflesso delle capacità. La vita è un’altra!
Mario, grazie mille per la tua disponibilità e per la piacevole chiacchierata, io ti saluto qui ma lascio a te la parola per salutare i lettori di MusicOff
Grazie a te Simone e grazie a chi amplifica la voce artistica di chi non vuole arrendersi alla pochezza dei valori che la società vuole esprimere attraverso l’arte.
Mario Riso Official Website
Rezophonic
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