HomeMusica e CulturaIntervisteLa sensuale rivoluzione dei Last Internationale

La sensuale rivoluzione dei Last Internationale

Questa volta abbiamo con noi una band newyorkese salita alla ribalta alla loro prima fatica, un album con canzoni che potrebbero tutte essere dei singoli di successo. 

Questa volta abbiamo con noi una band newyorkese salita alla ribalta alla loro prima fatica, un album con canzoni che potrebbero tutte essere dei singoli di successo. 

Parliamo dei The Last Internationale, una band che non canta solo d’amore ma affronta temi sociali non superficiali. Equità sociale, rivincita, perché no vendetta ma soprattutto libertà.

Scoperti da Tom Morello estroverso chitarrista dei Rage Against The Machine dopo che pubblicarono il loro primo EP composto da cinque tracce intitolato “New York, I Do Mind Dying“, il quale li ha presentati al suo amico batterista Brad Wilk, anch’esso RATM.
Iniziarono le sessioni per registrare il loro primo album ‘We Will Reign?, noi regneremo, il quale ha aperto breccia nel cuore di tanta gente… una band moderna, dalle tematiche ataviche ma ancora attuali… Vita, libertà e la ricerca di sangue Indiano, come il titolo di un loro successo.

Il loro è un suonare affinché l’utopico piano per rovesciare il sistema mondo avvenga. Questo sistema che sta portando all’autodistruzione… seguiamo il loro pensiero con la seguente intervista nella quale i due leader, il chitarrista Edgey Pires e la favolosa e carismatica cantante Delila Paz, affrontano alcuni temi, dalla loro musica al loro messaggio.

The Last Internationale - We Will Reign

The Last Internationale – We Will Reign

Ciao Delila e Edgey, benvenuti, la vostra musica sembra essere piena di rivincita, socialmente consapevole, ma parlate anche su temi quali l’amore… contro cosa o chi combattete intellettualmente?

Edgey: Siamo persone piuttosto emotive, quindi la nostra musica copre probabilmente l’intero spettro delle emozioni umane. Amore e rivincita vanno di pari passo, motivo per cui questi due temi continuano a venire fuori. Il nostro obiettivo come musicisti è la giustizia e la libertà. La lotta è contro la classe dominante. È stato così fin dall’inizio della civiltà.

Mi pare giusto, infatti c’è un altro aspetto che mi intriga, sembra che il vostro legame con i Nativi d’America sia molto forte… specialmente nella canzone “Life, Liberty, And the Pursuit of Indian Blood”…

Edgey: Abbiamo anche scritto un’altra canzone in onore degli indiani americani chiamata “5th Wold”, che è sul nuovo album. Gli indiani d’America sono stati i popoli più brutalizzati e repressi nella storia degli Stati Uniti. Perché una Rock Band non dovrebbe scrivere su questo tema? Siamo sorpresi che quasi nessun musicista rock lo fa, almeno non da quando lo fecero i Rage Against the Machine. Ad esempio, siamo stati arrabbiati per il caso di Leonard Peltier da quando eravamo bambini (Peltier è stato condannato a due ergastoli consecutivi perché accusato, con molti dubbi processuali, per aver ucciso durante una sparatoria, due agenti dell’FBI nel 1975, pare sia stato scambiato il suo furgone con quello di un ricercato, la difesa sostiene la legittima difesa – NdA). Abbiamo firmato tutte le petizioni, marciato per le strade, fatto donazioni … e lui è ancora dietro le sbarre. Pine Ridge è la contea più povera degli Stati Uniti. La comunità rock è generalmente troppo auto-assorbita per fottersene in favore della causa. Non devi avere sangue nativo per provare empatia. Ecco dove siamo ora, e c’è molto lavoro da fare.

Avete sangue nativo?

Edgey: No, ma Delila è portoricana.

The Last Internationale - Soul On Fire

The Last Internationale – Soul On Fire

Dove andrà il mondo …

Edgey: Ovunque lasciamo che ci esso ci porti. O proseguiamo sulla via della distruzione totale e dell’annientamento o rovesciamo l’intero sistema.

Il vostro presidente (Trump) ha un approccio strano con la sua politica che a volte non è comprensibile, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, non è vero?

Edgey: Pensiamo che ogni presidente degli Stati Uniti sia stato un po’ strano, non credi? Voglio dire, quante persone ha massacrato George Washingon? Che ne dici di Obama? Non ha ucciso più umani con attacchi di droni rispetto al suo predecessore? Trump è molto adatto per l’ufficio ovale degli Stati Uniti d’America. È un bugiardo e un assassino di massa. Questo lo qualifica per il lavoro.

Avete suonato ed inciso una canzone suonata anche dai Beatles, ‘Baby it’s you‘ …. Delila la tua voce calda si adatta perfettamente a questa melodia che sembra essere una canzone scritta nei giorni nostri …

Edgey: I Beatles hanno suonato quella canzone. È stato scritta da Burt Bacharach, Luther Dixon e Mack David. È stata un’idea di Brenan O’Brien di farne una nostra cover. Abbiamo finito i soldi per registrare l’album e abbiamo registrato 9 canzoni. Ha suggerito che avrebbe lanciato quella canzone se avessimo accettato di farlo. Stava aspettando che un cantante ne faccia una cover da vent’anni perché stava aspettando che qualcuno come Delila la affrontasse. Ha detto che il suo fraseggio, che è simile agli artisti Soul del passato, non esiste più. Abbiamo imparato la canzone sul posto e l’abbiamo registrata. Bam! Dieci canzoni!

Chi vi ha ispirato nella vita, intendo in entrambi i modi, musicalmente e culturalmente?

Delila: Edith Piaf, Frida Kahlo, Charlie Chaplin, Nina Simone, Janis Joplin, Muhammad Ali, Gil Scott-Heron, Sam Cooke, Odetta, Buffy Sainte-Marie, Victor Jara, Che Guevara e molti altri ancora. Ciò che tutte queste persone hanno in comune è che erano tutti visionari e hanno rischiato la carriera o la vita per il loro ideale.

Qual è stata la chiave di volta della vostra carriera? L’episodio più memorabile?

Edgey: Solo sul palco tra Tom Morello e Wayne Kramer. Santa merda (Holy Shit! – NdA)

Delila: Cantando accanto a Joan Baez mentre mi mette le mani sulle spalle. Idem Santa merda! (Holy Shit too – NdA)

The Last Internationale & Tom Morello

© Photo by TLI su gentile concessione di The Last Internationale

Il successo internazionale è stato come un’iniezione di adrenalina per voi… diteci di più…

Edgey: L’adrenalina si attiva solo agli spettacoli, davvero. Recentemente abbiamo suonato alcuni spettacoli sold out in Portogallo ed è stata una grande corsa vedere le persone che si affollavano in fondo al blocco in uno dei concerti. Ci fa suonare meglio, in realtà, perché sentiamo la responsabilità di essere all’altezza del clamore.

Siete usciti con un nuovo album, com’è stato la sua registrarlo?

Edgey: Abbiamo scritto quell’album dopo aver lasciato SONY. Eravamo a Los Angeles in quel momento. Siamo stati abbandonati da quasi tutti, e peggiorare le cose è stato che anche noi entrammo nella lista nera. Tutti i nostri soldi in anticipo erano andati a causa della cattiva gestione e ci stavano sfrattando dal nostro appartamento. Allora non lo sapevamo, ma è stata la cosa più grande che ci sia mai capitata. Il risultato è stato Soul On Fire. Siamo andati via da Los Angeles e abbiamo finito di registrare l’album in Portogallo. Da allora è stata una salita costante (con l’eccezione di Pledg Music che ha rubato i nostri soldi e tutto il nostro prodotto). Ci sentiamo come se fossimo gli unici a poter produrre questo disco perché abbiamo messo tanto di noi stessi nelle canzoni pertanto dovemmo fare tutto da soli con il nostro team affiatato presso Estudios sa da Bandeira in Portogallo.

Secondo te, com’è oggi essere un musicista, negli anni in cui efficienza, velocità e capacità di vendita vengono analizzate freddamente da ogni operatore della “catena”, (dal proprietario del club, dalla casa discografica, dai tecnici del suono, dal pubblico) e anche aggravata dalle aspettative di “essere perfetti” o dall’atteggiamento di “devi essere il meglio del meglio o non essere niente!” L’artista crea il suo prodotto così … negli ultimi anni l’artista ha promosso la propria arte e gusti dettati, ma ora i gusti dettano l’aspetto del prodotto. Per riassumere, come vivi oggi come musicista e cosa vuol dire essere un musicista oggi?

Edgey: Questo è il momento migliore per essere un musicista. Con Internet, abbiamo più potere che mai. Non abbiamo più bisogno di etichette discografiche. I musicisti possono semplicemente registrare la propria musica e caricare e prenotare i propri tour. È un sacco di lavoro e non vedrai i benefici per molti anni, ma per noi ne vale la pena. Ogni giorno siamo grati che non dobbiamo più lavorare dalle nove alle diciassette. La nostra musica alla fine ci sostiene. Ma non è successo in una notte.

The Last Internationale

© Photo by TLI su gentile concessione di The Last Internationale

Avete avuto Brad Wilk (Rage Against The Machine, Black Sabbath – NdA) come batterista, poi altri, potete parlarci del vostro dipartimento ritmico?

Brad era nella band durante la registrazione di ‘We Will Reign’ e per circa un anno o due dopo (siamo terribili con senso del tempo). Joey Castillo (già Queens of The Stone Age – NdA) ha suonato nel nuovo album. In tour con noi c’è una bestia feroce di nome Andrea Belfiore (The VeeVees, Melodic-Punk Band Newyorchese – NdA). La sezione ritmica è a posto. Non c’è nessuno più duro!