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Jazz, post-rock ed echi africani: il mondo musicale di Marco Bruno in Strade

Marco Bruno pubblica Strade, album jazz contaminato che unisce groove, elettronica e post-rock in otto brani strumentali.

Il bassista e compositore Marco Bruno torna con un nuovo lavoro discografico, Strade, in uscita il 5 dicembre in digitale.
Un album che nasce da anni di concerti, ricerche stilistiche e continui incroci musicali, e che segna una traiettoria precisa nel mondo del jazz contaminato.
Un percorso che Bruno porta avanti con una band ormai affiatata, capace di muoversi con naturalezza tra interplay jazzistico, pulsazioni afro-funk, riferimenti post-rock ed elettronica contemporanea.

Marco Bruno Strade

Un album che racconta “strade” reali e immaginarie

Strade è un disco strumentale composto da 8 brani, ognuno pensato come una tappa narrativa. Dalle atmosfere boschive e sospese de Il Limbo, scritta diversi anni fa e ripresa per questo progetto, alla complessità irregolare di Libertà, il singolo già pubblicato con una live session, il racconto procede attraverso immagini sonore nitide e personali.

Bruno costruisce il suo vocabolario alternando tempi dispari, melodie essenziali, linee di basso che diventano tema e dialoghi serrati con il sax tenore. In tracce come Qualcosa emerge una forte influenza post-rock, mentre Afrofunk e Ubuntu guardano al groove africano e ai colori ritmici delle percussioni, fino a introdurre momenti di improvvisazione free e incursioni elettroniche.

Il disco trova una svolta più diretta in Bianco, brano che abbraccia una pulsazione drum’n’bass ispirata all’estetica di Donny McCaslin, per poi chiudersi con E penso, una pagina più breve e melodica che rappresenta la parte più intima dell’identità dell’autore.

Un progetto che guarda avanti

Registrato presso lo studio La Strada e curato dal fonico Francesco Bennati, l’album vede la partecipazione di Daniele Baroni (piano e synth), Shanti Colucci (batteria), Nicola Concettini (sax tenore) e Rosario Ceraudo (percussioni).
Una formazione stabile, nata nel 2022 e consolidata attraverso festival, jazz club e contest nazionali, che oggi dà voce alla visione del bassista con una maturità evidente.

Bruno, classe 1990, arriva a questo secondo album dopo un lungo percorso di studio e collaborazioni variegate. Strade sembra voler fissare un punto: un repertorio personale, costruito senza scorciatoie, che cerca libertà creativa e allo stesso tempo un dialogo costante con la band.
Non a caso, l’autore definisce l’opera come un omaggio alla possibilità di crescere insieme attraverso la musica: “Strade è dedicato alla libertà di pensare, fare ed essere” (Marco Bruno).

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