Che una serie TV ispiri canzoni è piuttosto comune. Ma che una band come i Pearl Jam, con più di trent’anni di carriera sulle spalle, decida di raccogliere alcuni propri brani legandoli ufficialmente a una serie tv tratta da un videogioco è tutto fuorché ordinario.
Eppure è successo: è uscito un EP composto da quattro tracce, tutte legate in vari modi a The Last of Us, la serie HBO che ha portato sul piccolo schermo l’omonimo titolo videoludico.
Tra queste c’è ovviamente “Future Days”, la canzone del 2013 che ha trovato un ruolo chiave sia nel secondo capitolo del gioco che nella serie.
Nel gioco The Last of Us Part II, Joel suona questo brano per Ellie, in uno dei momenti più intensi e memorabili dell’intera trama. Una scena che nel mondo della serie torna sotto forma di richiamo emozionale, con Ellie (interpretata in tv da Bella Ramsey) che si avvicina a una chitarra, ne pizzica le corde e canta la prima frase: “If I ever were to lose you”. Non serve altro per riaprire un intero capitolo di ricordi.
Eddie Vedder nel 2020 eseguì il brano ai Game Awards proprio per celebrare l’uscita del secondo videogioco.
Una raccolta pensata, non improvvisata
Oltre alla versione originale di “Future Days” (dall’album Lightning Bolt), nell’EP trovano spazio una versione live registrata all’Ohana Festival 2024, una rilettura di “Present Tense” intitolata Redux (dal disco No Code) e la più rarefatta “All or None”.
Quattro brani che, pur provenendo da epoche diverse della band, sembrano scelti con una certa coerenza per accompagnare l’atmosfera malinconica e tesa che attraversa tutta la serie.
Il disco è disponibile anche in una tiratura limitata su vinile 12”, scelta che farà sicuramente gola ai collezionisti e ai fan più devoti.
Non è solo una soundtrack
Ciò che rende interessante questa pubblicazione non è tanto l’idea di accompagnare una serie TV con canzoni già edite, quanto il modo in cui i Pearl Jam hanno deciso di legare queste composizioni a un contesto narrativo così distante dal loro universo originale. Un videogioco post-apocalittico che diventa serie TV drammatica non è esattamente il terreno abituale di una band rock alternativa nata negli anni ’90.
E invece funziona. Perché in fondo, anche The Last of Us parla di perdita, isolamento, connessioni umane e speranze difficili da confessare. Temi che Eddie Vedder e compagni hanno esplorato per anni nei loro dischi, e che qui trovano una nuova forma.
Recents Comments