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Antiphone – Disappear

Nato da un'idea di Massimo Giangrande e Andrea Biagioli, il progetto Antiphone cerca di sviluppare un particolare tipo di musica caratterizzata principalmente da elementi sonori moderni, dove non mancano però riferimenti a determinate correnti classiche. Rock, psichedelia ed elettronica sono i generi che il duo romano

Nato da un’idea di Massimo Giangrande e Andrea Biagioli, il progetto Antiphone cerca di sviluppare un particolare tipo di musica caratterizzata principalmente da elementi sonori moderni, dove non mancano però riferimenti a determinate correnti classiche. Rock, psichedelia ed elettronica sono i generi che il duo romano sembra privilegiare e manipolare con maggior ricorrenza.Lo stile del gruppo è piuttosto raffinato, e i quattro componimenti che costituiscono il disco d’esordio di Giangrande e Biagioli intitolato Disappear uniscono in maniera a dir poco sorprendente concretezza, sperimentazione ed eleganza. Impeccabili nella costruzione di brani strumentali, così come di pezzi accompagnati da testi in inglese, gli Antiphone dimostrano di possedere non solo una grande competenza musicale, ma anche un affiatamento ed un’ispirazione davvero invidiabili.Nonostante la sua brevità complessiva, e nonostante il ridotto numero di tracce che lo connota, il primo capitolo discografico di questo intrigante progetto appare semplicemente sublime, oltreché privo di sbavature e di passaggi musicali evanescenti. Come detto, Disappear contiene quattro tracce, e per tale motivo può essere considerato a tutti gli effetti un Ep.Gli Antiphone hanno scelto di pubblicarlo solo in due versioni, e cioè in formato digitale e in vinile. Niente compact disc insomma, ma solo trecento splendide copie fatte stampare in Germania e che la band ha poi presentato ufficialmente al pubblico lo scorso 19 dicembre, giorno in cui Giangrande e Biagioli si esibirono al Rising Love di Roma proponendo un set tanto conciso quanto potente, ficcante. Scelta interessante, non c’è dubbio, ma soprattutto azzeccata.Considerando la natura dei brani in esso presenti, Disappear è uno di quei lavori che richiedono molta pazienza nell’ascolto. E proprio il fatto di poterlo mettere sul giradischi di casa, consente di apprezzarne tutta la sua profondità evitando così di smarrire l’attenzione.A comporre il lato A del disco ci sono due pezzi strumentali di indubbio spessore: il primo si intitola “Useless“, ed è un brano di cinque minuti intriso di atmosfere malinconiche e notturne, caratterizzato da una partenza soft e quieta, eppure in grado di aumentare di intensità con il passare dei minuti. Il secondo, vale a dire “Some Fish Species“, si staglia immediatamente grazie ad un morbido e incalzante riff di chitarra che evoca particolari sfumature post rock, ma che nel complesso denota un’importante, una pregevole contaminazione musicale.Avvolgente e godibile nei suoni, “Some Fish Species” convince fin da subito sia per un arrangiamento brillante e coerente, sia per uno sviluppo sapiente, forse non troppo articolato ma di certo adeguato a quelle che sono le peculiarità della traccia.Passiamo poi al lato B, dove resta immutato il dialogo continuo tra i beat elaborati da Biagioli e le deliziose frasi musicali di basso e chitarra elettrica ideate da Giangrande, ma dove fanno invece capolino i testi, e di conseguenza il cantato. Così la voce pulita di Giangrande si adagia con naturalezza sul morbido tappeto sonoro di “Circles“, un pezzo che dopo un’intro molto lenta e quasi ipnotica acquista man mano dinamismo e orecchiabilità.Chiude il disco un brano magistrale quale “Hands In The Snow“. Si tratta del componimento più lungo dell’intera raccolta, forse la traccia in cui emergono maggiormente le influenze “radioheadiane” e i rimandi a capolavori autentici come Kid A e Amnesiac. Pure qui sono l’efficacia degli arrangiamenti e la bellezza dei suoni a colpire, anche se occorre evidenziare la costruzione magistrale della canzone, il cui finale etereo e melodico lascia davvero a bocca aperta.Semplicemente rapiti dalla raffinatezza di questo lavoro. Esordio migliore non poteva esserci per gli Antiphone, e la cosa più importante è che le quattro tracce di Disappear non perdono un colpo nemmeno dal vivo. Parola di chi ha già avuto modo di ammirare on stage un duo formidabile, che con il suo eccellente primo lavoro in studio porta una bella ventata di energia e di freschezza all’interno della scena indipendente italiana.Alessandro BasileGenere: Elettronica, Rock PsichedelicoLine-up:
Massimo Giangrande – voce, chitarre elettriche, basso
Andrea Biagioli – synth, loops, piano RhodesProgetti simili consigliati: Mamavegas, Sixth Minor, Sprained Cookies, Welcome Back SailorsTracklist:Side A
1. Useless
2. Some Fish SpeciesSide B
1. Circles
2. Hands In The Snow