Il chitarrista texano Andy Timmons porta il suo ultimo lavoro discografico Recovery sul formato analogico. L’album, originariamente pubblicato il 14 febbraio 2025 su Timstone Records, è ora disponibile in versione vinile sia standard che autografata attraverso lo store ufficiale dell’artista.
Il titolo Recovery per Andy non è solo un riferimento a un singolo episodio difficile, ma a un percorso continuo di guarigione e rinascita che attraversa tutta la sua vita. Parla di rialzarsi dopo la fatica dei tour, dopo una malattia, dopo il peso emotivo assorbito dagli altri, e di quel lento ma ostinato ritorno a uno stato più autentico e sereno.
In questo senso, Recovery diventa quasi una dichiarazione di intenti artistica: usare la musica come spazio in cui recuperare parti di sé che sembravano smarrite, trasformare la sofferenza in consapevolezza e bellezza, e ritrovare, nota dopo nota, una versione più vera e centrata di sé stessi.

Un album che omaggia i grandi della chitarra
“Recovery” si apre con “Elegy for Jeff”, un tributo sentito e delicato a Jeff Beck con un altro Jeff, (Babko) alle tastiere. Il brano è seguito da altre dieci composizioni che come al solito testimoniano la versatilità e il talento del musicista americano.
L’album include anche “Almost Home”, dedicata a Steve Morse in occasione della scomparsa della moglie, dove Timmons rende omaggio allo stile del chitarrista dei Deep Purple e della Steve Morse Band.
Con “Recovery”, Timmons è tornato a un approccio più rock ed energico rispetto al predecessore Electric Truth del 2022, pur mantenendo quella varietà stilistica che lo contraddistingue.
L’album alterna passaggi di grande tecnica come in “Between Brothers” e “Love > Hate”, a momenti più jazz e blues come “Where Did You Go?” e “Lost In This World”, quest’ultimo con atmosfere quasi ambient.
Unica non strumentale è “Something Good’s Gonna Come”, dove Timmons si cimenta anche al microfono.
Ad affiancare Timmons in questo lavoro troviamo Travis Carlton al basso, Lemar Carter alla batteria e Deron Johnson alle tastiere, una line-up che garantisce solidità ritmica e spessore alle undici tracce dell’album.










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