HomeMusica e CulturaAscoltare Musica - Ti consiglio un discoEnrico Rava, la tromba italiana conquista il mondo

Enrico Rava, la tromba italiana conquista il mondo

Parlare del trombettista Enrico Rava è per me materia assai delicata, siamo ben oltre i guanti bianchi, è come maneggiare un fine oggetto di cristallo. Non ho alcun dubbio nel dire che la fama di questo italiano sia al pari dei più grandi jazzisti, anzi musicisti, degli ultimi 40 anni.

La storia di Rava è cosmopolita in ogni senso, sia per i luoghi in cui ha vissuto e suonato, sia per gli artisti che ha affiancato o che lo hanno affiancato. Ed è anche grazie a lui se abbiamo visto emergere assolute punte di diamante attuali quali Stefano BollaniPaolo Fresu e molti altri.

E pensare che, se oggi è conosciuto per la sua magica tromba (ma anche per il flicorno), il suo primo strumento fu il più ingombrante, ma altrettanto bello, trombone. Non è un caso se tra i giovani che ha scelto per le sue formazioni e per duettare ci sia stata la grande promessa, mantenuta, Gianluca Petrella, trombonista.

Ma forse il richiamo di due grandi come Miles Davis Chet Baker fu così grande da rapirgli il cuore. E, ascoltando i suoi primi lavori da leader, penso siano evidenti determinate ispirazioni, pur se riportate in un’ottica assolutamente personale.
Non è un caso poi se nel 2001 porterà a Montreal proprio un omaggio a Davis, immortalato nell’album live Montréal Diary /A – Plays Miles Davis (Label Bleu, 2002) e opera di un quintetto straordinario: Rava, Fresu, Bollani, Pietropaoli, Gatto.

Enrico Rava

Photo by Gabriele Bartolucci – CC BY-SA 3.0

Per iniziare con Rava avrei voluto consigliarvi il fantastico The Pilgrim and the Stars (ECM, 195), ma lo sentivo come una scelta scontata. Forse mi sbaglio, perché probabilmente molti di voi ancora non si sono addentrati nel mondo di questo straordinario musicista, e quindi lo faccio ora in forma scritta. Ascoltatelo!
In video, invece, ho scelto un album del suo quartetto. Non il primo, poiché in realtà quel Giro del giorno in 80 mondi del 1972, poi ripubblicato dalla Black Saint nel ’76, già mostrava una formazione di questo tipo.

Ma poco importano queste quisquiglie catalogative, l’importante è la musica. E qui ne trovate di ottima e sono sicuro che divertirà anche i rockettari meno avvezzi al jazz, dato l’andamento ritmico adrenalinico che ci tiene sempre in tiro brano dopo brano.
Buona visione e, ovvio, questo è solo l’inizio, vi aspettano decenni di musica di Enrico Rava da scoprire da qui in poi.