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Valter Vincenti: diario di un tour mondiale #4

Ciao MusicOffili, ci eravamo lasciati a Rouen prima del concerto allo Zenith, riprendiamo quindi da lì: è il 29 giugno, una serata bellissima in un palazzetto strapieno, è stato per me un grande piacere conoscere i Mellow Mood che, come ho scritto nella puntata precedente, è una realtà italiana che ruota sempre ne

Ciao MusicOffili, ci eravamo lasciati a Rouen prima del concerto allo Zenith, riprendiamo quindi da lì: è il 29 giugno, una serata bellissima in un palazzetto strapieno, è stato per me un grande piacere conoscere i Mellow Mood che, come ho scritto nella puntata precedente, è una realtà italiana che ruota sempre nel panorama della reggae music, una band che si sta facendo strada in tutto il mondo. Quando ci siamo incontrati a Rouen erano appena tornati da un tour in Sudamerica, un po’ come noi in effetti.
Mi ha fatto molto piacere anche conoscere di persona Paolo Baldini produttore molto dinamico e attivo sempre nel panorama reggae dub, qui anche in veste di fonico.

Questi festival dove si esibiscono molte realtà sono un vero e proprio punto di incontro dove si creano amicizie (bè, anche inimicizie a volte), ci si scambiano esperienze professionali e di vita, insomma, inevitabilmente si cresce e si fa esperienza. Lo Zenith è veramente una struttura possente e vederlo strapieno dà una bella energia. Il nostro caro Alborosie come sempre non si è risparmiato regalando una performance estremamente potente (così è quanto scrivono anche i magazine dopo il concerto). Finito lo show di corsa nel bus direzione Milano, il giorno dopo si suona al Rugby Sound Festival, una manifestazione molto sentita e nata per sostenere la squadra di rugby Parabiago.

Arriviamo lì nel pomeriggio e dopo una tappa veloce in hotel per una bella doccia rinfrescante ci tuffiamo immediatamente sotto il solleone (per cui doccia inutile…) pronti per il soundcheck. In casi come questo dove l’artista è uno soltanto si ha la possibilità di provare per bene il suono del palco con attenzione anche alle sfumature, cosa che raramente accade nei festival giganti dove molti artisti di grido si susseguono uno dopo l’altro.
Ma di questo parliamo tra un po’, a Parabiago come dicevo abbiamo la possibilità di provare per bene e con i ragazzi del service audio riusciamo ad ottenere un suono sul palco veramente potente e piacevole; lo spettacolo è andato molto bene, pubblico calorosissimo.
Un fuori programma è stata la consegna della bici da corsa ad Alborosie da parte dell’organizzazione, testata sul palco durante il concerto da Dave Fitzroy Green meglio conosciuto come “Prime Time”, batterista tra i più richiesti in Jamaica, con Alborosie da molti anni. Finito il concerto tutti a riposo? Macché, il tempo della seconda doccia e via direzione Cascais in Portogallo per partecipare al MUSA festival, per cui aereo fino a Lisbona e poi navetta verso l’hotel.
Come avrete capito in molti casi l’aereo si trasforma in camera da letto!

Il MUSA si presenta come una sorta di Woodstock: un enorme campo recintato con all’interno tende, bagni da campo, negozi, pub, farmacia, pronto soccorso. Insomma una mini città della musica in riva all’oceano Atlantico.
Il tempo di farmi due passi in spiaggia, poi sul posto per il line check, nel quale, come dicevo poco fa, in presenza di molti artisti di fama non si ha il tempo necessario per provare i suoni, per cui si fa solo il test delle linee e ci si affida all’esperienza dei tecnici per avere un suono ottimale, cosa che accade nella maggior parte dei casi. Al limite si corregge in corsa durante lo spettacolo.
Al MUSA festival abbiamo condiviso il palco con artisti di rilievo (Dub Inc, Max Romeo, Tanya Stephens, Jesse Royal, The Assassin ed altri). Finiamo il nostro show intorno alle ore per 3.00 per cui? Per cui al solito, si vola…
Direzione Colonia in Germania per partecipare ad uno dei più imponenti festival reggae europei il Summerjam. Qui le dimensioni diventano impressionanti, con infiniti palchi dove si esibiscono tutte le realtà della musica reggae dai grandi big alle nuove proposte. Arriviamo con il nostro bus in un parcheggio gigantesco dove ce ne erano almeno atri 15 uguali, massima concentrazione di artisti, faccio qualche nome: Kymani Marley & Gentleman, Morgan Heritage, Sean Paul, Chronixx, etc… La nostra esibizione è tra Chronixx e Kymani Marley & Gentleman. Il cambio palco avviene tutto su pedane munite di ruote, praticamente mentre suona un artista i backliner montano il palco dell’artista successivo cosìcché al termine dello show in pochissimi minuti è pronto lo spettacolo successivo e questo per l’intera giornata, incredibile! Qui la quantità di pubblico è incalcolabile, una marea umana; è chiaro che esibirsi di fronte ad una massa così è elettrizzante e ti dà una carica esplosiva!

Ma è tempo di ripartire, domani si suona a Vienna al Wiesen Sunsplash. Solito bus solito risveglio in una nuova location.
Qui si ritorna al discorso delle strutture riconvertite: ex fabbrica trasformata in struttura per concerti. Tutte le chiacchiere fatte ieri con il batterista di Gentleman (il bravissimo Giuseppe Coppola di origini italianissime anche se tedesco di nascita) proseguono visto che ci ritroviamo di nuovo a suonare insieme e ho notato che questo accade molto spesso nel mondo del reggae. Quindi giù racconti delle proprie esperienze musicali e di vita, scambio di contatti per chissà quali futuri possibili, probabili lavori insieme. Insomma questa è la vita del tour, stancante ma piena, ogni sera persone, storie, scambi.

Dopo qualche giorno di pausa con micro vacanza annessa, passata con Antonio Cicci, il bravissimo batterista di Mellow Mood, si va a Genova per il Goa Boa Festival. Nel giorno che suoniamo noi (lunedì 14) ci sono anche i Bluesbeaters, storica band rocksteady ska italiana ad aprire ad Alborosie; la band ha militato per molti anni al fianco di Giuliano Palma e ora con la voce di Pat Cosmo è tornata ai massimi livelli a mio parere. Qui però la serata va storta, infatti dopo un bellissimo pomeriggio di sole da dietro le montagne avanza minaccioso un temporale che puntualmente all’inizio della performance dei Bluesbeaters si concentra sul porto antico di Genova, sede del festival, e manda a monte la data che ho scoperto in seguito avremmo recuperato lunedì 18 luglio.

Valter Vincenti: diario di un tour mondiale #4

Nel frattempo però, senza perderci d’animo, ci facciamo un altro paio di voli: il primo fino a Madrid per poi raggiungere Jerez nel profondo sud della Spagna dove ci aspetta un altro super festival l’Irumbo Festival Show. Altra Woodstock altra distesa infinita di tende ancora in riva all’oceano. L’organizzazione è strepitosa: tre palchi uno in fila all’altro per una kermesse musicale non stop fino alle 6 di mattina per tre giorni consecutivi.
Anche qui impossibile il soundcheck per cui si va solo di linecheck. Line up? Eccola: The Prodigy, Julian Marley, De La Soul, Gipsy King, Macaco, Borgore e tantissimi altri. Suoniamo alle 20.30 con ancora il sole in faccia, perché i palchi sono disposti vista oceano! Dopodiché albergo, navetta e aereo da Siviglia a Madrid e ancora aereo fino a Milano Malpensa e poi ancora navetta direzione Torino. Siamo al Flower Festival, parco della Certosa (in un vecchio manicomio).
Si torna a fare il soundcheck e in questa occasione ho la possibilità di suonare per la prima volta la mia +MIA 018 della Eko nella porzione acustica dello spettacolo. Molto,divertente e versatile grazie ai due microfoni interni (Fishmann), il piezo sotto il ponte e il condensatore nella cassa.
Lo spettacolo è solo di Alborosie. Tutto pieno, pubblico in attesa da ore. Si parte alla 23.00, un’ora e mezza di energia e alle 00.30, stanchi ma soddisfatti, andiamo finalmente in albergo per un sonno di quelli veri ed è esattamente da dove vi sto scrivendo ora domenica 17, giornata fatta di… niente, solo riposo. Domani, lunedì 18, recuperiamo la data saltata per pioggia a Genova al Goa Boa festival per poi ripartire in direzione del Rencoutres Brel in Francia dalle parti di Grenoble,ma di questo parleremo al prossimo appuntamento.
Vi mando un abbraccio estivo, buona musica!

Valter Vincenti: diario di un tour mondiale #4