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La notte di Norah Jones

New York; dopo alcuni anni di residenza losangelina, gli Oscar della Musica, i Grammy Awards tornano nella Grande Mela.

E così, sul palco del Madison Square Garden, si celebra oggi quella che verrà ricordata come la notte di Norah Jones
Come Away With Me, disco di debutto di questa giovane songwriter (newyorkese di nascita ma texana d’adozione), fa razzia di “grammofonini d’oro”: miglior album, miglior canzone, miglior registrazione, miglior album vocale nella categoria pop.

Norah vince anche il Grammy come miglior nuova artista del 2003 e miglior performance vocale al femminile, sempre nella categoria Pop.

A 24 anni non ancora compiuti, da sconosciuta performer nei lounge bar d’America, Norah Jones diventa di colpo una delle cantautrici più amate e rispettate del mondo. Con grande emozione, ma soprattutto con un quintale di timidezza, nei discorsi ufficiali dal palco del Garden Norah ammette: “Mai avrei pensato che la mia musica potesse diventare tanto popolare. Sono grata a tutti i miei collaboratori.

Tra questi, spiccano il produttore Arif Mardin (autentica leggenda della discografia mondiale) e il songwriter Jesse Harris autore del singolo “Don’t Know Why” (premiato anch’esso con un Grammy) e di altri 4 pezzi del disco.

Norah si guarda bene dal nominare il padre naturale (il guru della musica indiana Ravi Shankar) ed evita accuratamente il contatto fisico con lui, giunto da Nuova Delhi per l’occasione. Al papà, Norah non ha mai perdonato di aver piantato in asso sua madre Sue Jones, dopo averla lasciata incinta, e di essere letteralmente sparito dalle loro vite. Anche per questo, Norah ha rifiutato il cognome Shankar e adottato quello materno di Jones.