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Deep Purple, nuova data in Italia e nuovo album

I fan dei mitici Deep Purple possono saltare due volte sulla sedia, visto che è stato annunciato sia un nuovo album che una nuova data per un concerto italiano della band.

I fan dei mitici Deep Purple possono saltare due volte sulla sedia, visto che sono stati annunciati sia un nuovo album che un nuovo concerto italiano della band.

Iniziamo subito da quest’ultimo – che si aggiunge a quello estivo già noto del 6 luglio al Bologna Sonic Park – fissato per il 19 ottobre 2020 a Milano al Mediolanum Forum.
La storica band hard rock, in cui ancora oggi militano 3 dei componenti originari, cioé il cantante Ian Gillan, il bassista Roger Glover e il batterista Ian Paice, sono quindi pronti a riportare i loro grandi classici sul palco milanese e i biglietti sono in vendita proprio dalle 10 di stamattina venerdì 6 dicembre, ovviamente su Ticketone.it

A questo link l’evento ufficiale su Facebook.

Ma le novità, come suddetto, non finiscono qui, perché accanto ai brani storici la band porterà in tour anche un disco tutto nuovo!
Lo ha annunciato su Facebook lo stesso Ian Gillan, oltretutto alzando le aspettative con l’aggiunta che l’album è stato prodotto da Bob Ezrin, storico produttore al fianco dei più grandi nomi della musica, che già in passato ha collaborato con la band inglese.

Questi i punti salienti del messaggio di Gillan:

Era la fine di marzo del 2019, quando mi trovavo a Nashville TN, in un Airbnb delight chiamato ‘Rose River Cottage’, su una sponda del fiume Cumberland, quasi di fronte al Grand Ole Opry, da dove la musica avrebbe attraversato l’acqua fino alle prime ore piccole.
Era primavera e, insieme alle marmotte, stavo uscendo dal letargo.
Dall’altra parte della città, altri membri di Deep Purple stavano alloggiando in luoghi più urbani. Questo è stato uno shock, dato che siamo famosi per la nostra totale mancanza di pianificazione e ci chiedevamo cosa ci avesse attirato insieme in questo luogo e in questo tempo.
Una sorpresa ancora più grande è stata che ogni membro della band è arrivato in sala prove e poi nello studio di registrazione all’incirca alla stessa ora, all’incirca nello stesso giorno, senza avere idea di quello che stavamo facendo.
È stata una coincidenza totale, di cui probabilmente non si è mai avuta testimonianza se non quando la stessa cosa successe qualche anno prima, quando sono venute fuori le prime idee per l’album inFinite.

Poi – e questo mi ha fatto saltare in aria – Bob Ezrin si è presentato e ha detto: ‘Ceniamo lunedì’.
Qualcuno ha chiesto ‘Qual è il grande evento?’
Bob: ‘Per festeggiare il fatto che siamo tutti ancora vivi…..’.
‘In questo caso’ continuò quel musone ‘faremmo meglio a farla domenica’.

Ma siamo sopravvissuti al weekend e abbiamo cenato lunedì. Martedì, abbiamo fatto un album e mercoledì siamo andati al pub…
Qualcosa del genere comunque (era tutto un po’ confuso) e ora we gird our lions* (sì, lo so, ma sono in Africa) per un anno di attività febbrile in cui è stata investita una rara quantità di pianificazione; ovviamente non da noi.

È evidente che c’è qualcosa nell’aria, ma non ho idea di cosa potrebbe essere. Forse, dopo un altro breve letargo, tutto diventerà chiaro nella primavera del 2020.

(*l’espressione è un gioco di parole, in inglese si usa l’espressione “we gird our loins” per intendere il prepararsi a una sfida importante)