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Gian Luca Mondo – Petali

"Petali" è l'ultima fatica discografica realizzata in ordine di tempo dal musicista piemontese Gian Luca Mondo, che dopo il buon esordio del 2010 con "Piume", e dopo il mai pubblicato "Perle", è riuscito a buttare giù in tempi record un'altra vagonata di canzoni nuove di zecca prodotte e registrate poi in quel di Bo

“Petali” è l’ultima fatica discografica realizzata in ordine di tempo dal musicista piemontese Gian Luca Mondo, che dopo il buon esordio del 2010 con “Piume”, e dopo il mai pubblicato “Perle”, è riuscito a buttare giù in tempi record un’altra vagonata di canzoni nuove di zecca prodotte e registrate poi in quel di Bologna tra l’aprile e l’agosto del 2013.Il risultato non è niente male. Petali appare un disco piuttosto intrigante. Forse attraggono di più le musiche caleidoscopiche rispetto a dei testi e ad cantato che alla lunga finiscono per rivelarsi stucchevoli, ma questa è una sensazione del tutto personale che può essere condivisa o no. Certamente, se ci riferiamo alla parte musicale, bisogna riconoscere come Petali sia alquanto variegato per i generi e per le tipologie di suoni che conserva e dispensa.Nel disco c’è un costante utilizzo di elementi blues ben esaltati dal lavoro chitarristico di Carlo Marrone, che di Petali è il produttore artistico e che in fase di registrazione ha suonato un po’ di tutto (oltre alle chitarre, si è occupato infatti anche di loops, bassi e batterie acustiche).Sono proprio i riff e gli invitanti intrecci chitarristici a colpire fin da subito. In questo senso un bell’assaggio lo fornisce il pezzo di apertura dell’album, vale a dire “Il Dilemma Del Porcospino“. Si tratta di una canzone accattivante e d’impatto, interessante per via del delizioso taglio elettrico che Mondo e i suoi musicisti hanno scelto di conferirle.Suoni più centroamericani caratterizzano invece il secondo brano in scaletta: “Crapshooter” è una canzone che grazie ad arrangiamenti particolari e al sontuoso uso dei fiati à la Beirut fa letteralmente viaggiare con la fantasia. E così, durante l’ascolto sembra quasi di essere dirottati in un arido e dimenticato villaggio del far west dove il pericolo è dietro l’angolo e dove il vento sibila lungo i viali abbandonati e polverosi.Molto in stile Cesare Basile la terza traccia del disco, ovvero “Rivelazioni“, dove è curiosa, oltreché ben riuscita, la fusione di sonorità elettriche ed elettroniche. Con la successiva “Istruzioni Per Lipe” si torna su suoni e ritmi più classici e se vogliamo “ordinati“. Anche qui risultano splendide le chitarre elettriche. Interessante inoltre l’accompagnamento, così come i soli, mai prevedibili e stereotipati, ma piuttosto intensi e incisivi, nonché di stampo vagamente noise.Petali prosegue poi all’insegna della contaminazione, oscillando sempre tra un blues sporchissimo e un rock ricolmo di echi post-punk. Accanto a componimenti incalzanti come “Valentina Blues“, “Il Punto Del Cinghiale” e “Labbra” trovano posto episodi più lenti e profondi come “Nebbia Fra Gli Scacchi” e la conclusiva, ipnotica, “Io Te Lei Lui“.Un disco buono Petali, non c’è che dire. Magari non un capolavoro nel complesso, ma di certo una produzione realizzata attraverso grande impegno e dedizione, e che al suo interno presenta diverse tracce degne di nota e tutt’altro che effimere perché costruite con sensibilità e lungimiranza. Sufficienza pienamente raggiunta.Alessandro BasileGenere: Alternative Rock, BluesLine-up:
Gian Luca Mondo – voce, chitarre elettriche
Carlo Marrone – chitarre, synth, loops, basso, batteria
Alec Dreiser – basso, tastiere, percussioni
Enrico Farnedi – tromba
Emanuele Orsini – batteriaProgetti simili consigliati: 3 fingers guitar, Bachi Da Pietra, Cesare Basile, IsmaelTracklist:
1. Il Dilemma Del Porcospino
2. Crapshooter
3. Rivelazioni
4. Istruzioni Per Lipe
5. Petali
6. Valentina Blues (Per Carr)
7. Nebbia Fra Gli Scacchi
8. Lo Sbocciare Della Magnolia
9. Dimenticare Gli Angeli
10. Il Punto Del Cinghiale (Per Skip James)
11. Labbra
12. Io Te Lei Lui>