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Trasformare un hobby in una professione

Cari musicoffili ben ritrovati ad un nostro nuovo appuntamento; tante persone che mi hanno chiesto come ho fatto a far girare il mio nome fino ad arrivare all’estero e collaborare con musicisti, italiani e non, di fama internazionale, ad avere tanti allievi, insomma, a rendere una professione ciò che nasce come hobb

Cari musicoffili ben ritrovati ad un nostro nuovo appuntamento; tante persone che mi hanno chiesto come ho fatto a far girare il mio nome fino ad arrivare all’estero e collaborare con musicisti, italiani e non, di fama internazionale, ad avere tanti allievi, insomma, a rendere una professione ciò che nasce come hobby, così ho deciso di scrivere questo articolo per potervi dare qualche consiglio.
Mi concentrerò in particolar modo su quelli per la carriera, dal momento che essa vi porterà, di conseguenza, anche un maggior numero di allievi, qualora abbiate intenzione di buttarvi anche nel mondo della didattica.

1 – La vostra “fama” si deve spargere a macchia d’olio, nel senso che dovete pian piano cercare di farvi conoscere ed apprezzare, iniziando dal proprio paese/città, per andare sempre più oltre. Sono tante le band si dichiarano “famose all’estero” ma non qui in Italia, perché non c’è la mentalità giusta o via dicendo, ma poi facendo una ricerca sul web scopri che non hanno alcun seguito e magari spacciano per “tour” dei concerti a migliaia di km in un piccolo o medio locale con poco pubblico. A mio avviso è più importante suonare nella propria città davanti a centinaia di persone, poi nella città accanto fino ad “allontanarsi” sempre di più piuttosto che autoconvincersi per poi provare a convincere gli altri, a chiacchiere. Cercate di non fraintendermi, c’è sempre l’eccezione, l’Italia ha ottime band che sono molto più seguite all’estero piuttosto che qui da noi, però questo discorso non vale per tante altre.

2 – È importantissimo circondarsi di persone giuste. Purtroppo per arrivare a ciò vi ritroverete in situazioni spiacevoli, sarete affiancati da avvoltoi del settore a cui darete fiducia, ed in molti casi anche i vostri soldi, per poi ritrovarvi senza niente in mano. Io sono dell’opinione che i “brutti incontri” servano per rafforzarvi, per farvi creare una corazza ed una maggiore capacità di capire sin da subito se chi avete davanti può realmente aiutarvi a proseguire nel vostro percorso oppure no. Non è importante quanta gente conoscete, ma chi conoscete e come coltivate i vostri rapporti con loro.

3 – Per fare ciò dovete ritagliarvi del tempo anche per le famose relationship. Passare ore ed ore sullo strumento è importantissimo perché bisogna curare e perfezionare sempre di più la propria tecnica ma è altrettanto importante mantenere i contatti, i rapporti con il mondo esterno. Ci sono ottimi strumentisti che, loro malgrado, non li conosce nessuno seppure pubblicano il loro video di venti secondi su youtube o su qualsiasi altra piattaforma. Partiamo dal presupposto che nessuno ti viene a cercare se tu, rimanendo sempre nella tua cameretta, continui ad essere mun nessuno che suona benissimo. Saper suonare bene uno strumento è importante tanto quanto saper gestire bene i rapporti sociali.

4 – Errore ormai diffusissimo è credere che i social network, tipo facebook e via dicendo, ti portino fama e successo stando seduti belli comodi sulla propria poltrona. Non sono essi a far girare il vostro nome, dovrete comunque essere voi ad andare avanti nella vostra “vita reale” per poi riflettere come condividere nel migliore dei modi i vostri risultati, o qualsiasi cosa avete da proporre, sui social network.
Se volete dare un’immagine seria di voi, sul vostro profilo cercate di pubblicare notizie inerenti al vostro lavoro, a ciò che avete o che state per fare, video di voi che suonate. Qui voglio aprire una parentesi sui video: oggi come oggi, chi con le proprie possibilità o chiedendo un favore ad un amico, è possibile girare e montare video in maniera molto professionale e con qualità altissima a costi davvero stupidi. Se avete scritto un brano o se volete riprendervi mentre suonate una cover (anche se nel primo caso di sicuro avreste meno “rivali” e non sarete uno tra milioni) vi consiglio di curare il tutto nei migliori dei modi a partire dalla qualità della ripresa, quindi non con telecamere o telefonini di vecchia generazione, fino ad arrivare al montaggio.
Si perde di credibilità anche se il video inizia con te che ti alzi per accendere la telecamera o, a fine ripresa, ti alzi per andare a spegnerla. Come si perde di credibilità se indossate il pigiama o magari mentre suonate passa dietro di voi vostra madre con il pranzo! Sarà anche brutto o strano a dirlo, ma in tal caso è facile che l’attenzione della gente si sposti sul “contorno” del video piuttosto che sul soggetto.
Se non avete niente da proporre o se avete poco tra le mani e magari quel poco non è neanche ben fatto, cercare di aumentare i “fan” sulla propria pagina per avere trenta, quaranta mi piace sulle proprie condivisioni equivale a suonare su un marciapiede nel giorno di mercato del proprio paese: finito di suonare, migliaia e migliaia di persone ti applaudiranno, ma poi ti gireranno le spalle per continuare a fare spesa. Quando siete sicuri che state per proporre, quindi condividere, un qualcosa di interessante, cercate di attirare l’attenzione principalmente di chi è nel settore e dopo estendete il tutto anche agli amici. Anche qui non conta quanti “fan” hai ma chi hai e quanto essi ti apprezzino veramente. Comunque non perdete mai di vista il fatto che i social network sono un tassello del mosaico e non tutto il mosaico ed ogni mosaico che si rispetti è composto da tantissimi tasselli!

5 – Dovete cercare di allargare la vostra cultura cercando di comprare giornali di musica o, vivendo nell’era del digitale, seguire uno o più siti musicali per iniziare, quanto meno, a rendervi conto di quanto sia vasto l’underground e quante bands e/o artisti solisti esistono, quanti sono riusciti a crearsi un proprio seguito e quanti stanno per iniziare a far girare il proprio nome. Non potete pretendere di costruirvi una carriera senza guardarvi attorno perché rischiereste di rimanere nella convinzione errata di essere uno dei pochi a tentare di proseguire un determinato percorso.
Di sicuro da chi non è riuscito a proseguire nel proprio intento sentirete dire che la musica inedita non ti porta a nessuna parte e che se volete andare avanti dovete costruirvi una cover-band… io invece penso che se la volpe non arriva all’uva dice che è acerba! Sarete sulla buona strada quando, con l’aiuto di un’etichetta discografica o lavorando da soli duramente, riuscirete ad essere pubblicizzati, recensiti ed intervistati dai tanti magazines e web-magazines che ci sono in giro, dopodiché potete condividere la notizia sul vostro facebook per rendere partecipi i vostri amici.

6 – Cosa molto sottovalutata da molte band o artisti solisti, è la propria immagine. È molto importante curare l’intero pacchetto che si propone, dalla musica, in primis, all’immagine che fate girare di voi.
Per immagine intendo una foto scattata in base al genere musicale che si propone, quindi scegliere con accuratezza il proprio vestiario, la propria posa, la location in cui viene scattata la foto e, se parliamo di band, le posizioni assunte nel complesso da tutti i membri della band. Anche l’occhio vuole la sua parte!

7 – Per quanto riguarda l’insegnamento mi viene in mente un proverbio che dice “il buon medico lo fa il paziente”, io direi: “un buon insegnante lo fa lo studente”.
Semplicemente dovete dare il meglio di voi indipendentemente dal tipo di allievo che avete di fronte, grande o piccolo, principiante o esperto. Se sarete professionali e seri nei loro confronti, trasmettendo anche la vostra passione ai ragazzi che avete di fronte, saranno loro a far sapere in giro che nel vostro paese c’è un ottimo insegnante di musica e questo vi servirà molto di più rispetto ai vostri annunci che scriverete su fb o sulla locandina che lascerete al negozio di musica di fiducia.
Trasmettere la passione per lo strumento è un elemento importantissimo per andare avanti come insegnante.Una cosa bisogna dirla, i consigli dati in questo articolo richiedono anni ed anni di applicazione e dedizione allo strumento ed al costruirsi una propria carriera. I risultati, dopo un duro lavoro, arrivano sempre ma, come detto prima, ci vorranno anni quindi dovete armarvi di tanta pazienza e proseguire sempre nel vostro intento cercando di superare a testa alta tutti i momenti di sconforto che, di sicuro, passerete. Il superare ciascuno di questi momenti vi rafforzerà e vi darà una maggiore convinzione di essere sulla strada giusta. Vi invito a ragionare in questo modo: “se Tizio è riuscito a fare questo e quest’altro, allora posso riuscirci anche io!!!” Anche questa volta siamo giunti al termine, come sempre spero di esservi stato d’aiuto e se volete porgermi delle domande, potete farlo tramite il nostro forum.
Un saluto a tutti e ci aggiorniamo al prossimo articolo.Simone Fiorletta