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Proviamo la tastiera arranger Yamaha PSR-S975

Nell'agguerrito mercato degli arranger di fascia media, Yamaha gioca da sempre un ruolo di primo piano. La serie PSR ormai è uno standard nel settore, rinnovandosi costantemente per seguire le necessità dei performer pur mantenendo un'impostazione ormai consolidata. Non fa quindi eccezione la nuova PSR-S975, modello

Nell’agguerrito mercato degli arranger di fascia media, Yamaha gioca da sempre un ruolo di primo piano. La serie PSR ormai è uno standard nel settore, rinnovandosi costantemente per seguire le necessità dei performer pur mantenendo un’impostazione ormai consolidata. Non fa quindi eccezione la nuova PSR-S975, modello aggiornato nei contenuti e nelle possibilità di esecuzione.

La linea dello chassis ricalca l’impostazione di tutti gli ultimi prodotti della serie, con una tastiera a 61 tasti sensibili alla dinamica (con risposta regolabile su 5 livelli di sensibilità) incastonata in una struttura plastica nero antracite, che ingloba anche il sistema di amplificazione da 15W x 2, composto da due diffusori da 13cm e due tweeter da 2.5 posti alle estremità dello strumento.
Al centro, un display TFT a colori da 7 pollici (con sistema operativo declinato in diverse lingue, tra cui l’italiano) fornisce tutte le informazioni necessarie alla performance, e permette di navigare agevolmente tra tutte le sezioni dello strumento. 

Il resto del pannello superiore è popolato da pulsanti dedicati agli stili di accompagnamento, a sinistra del display, alla selezione dei timbri alla sua destra, e ai comandi per la gestione della performance subito sopra la tastiera; non mancano le ruote per Pitch e Modulation sulla sinistra, insieme a due knobs assegnabili.
Sul pannello posteriore, le connessioni Audio Out, Microphone In, MIDI, USB (to Host e to Device), Aux In, RGB Out e le tre prese per i pedali (di cui una assegnabile) assicurano una grande versatilità dello strumento in ogni condizione di utilizzo. Infine, il peso contenuto (11,6 kg) facilita gli spostamenti.

Yamaha PSR-S975

Con 1625 timbri (1090 Voices, 55 Drum/SFX, 480 XG Voices) e 523 stili di accompagnamento, è come avere un intero mondo da esplorare. La navigazione tra le categorie risulta semplice, anche grazie al display molto leggibile, ed in breve tempo si padroneggiano le funzioni principali dello strumento anche se non si ha esperienza con gli arranger Yamaha. 

Gran parte delle timbriche deriva dalla generazione Tyros (altro best seller della casa), in particolare le 140 SuperArticulation restituiscono sonorità molto realistiche e coinvolgenti; grazie alla grande varietà di suoni presenti in memoria è sempre possibile trovare quelli che più si adattano ad un particolare contesto musicale.
Anche la nuova funzione Mono Legato aggiunge espressività al suono, e risulta molto utile soprattutto nei timbri di Synth Lead.

Yamaha PSR-S975

Lo stesso discorso vale per gli Styles: oltre alla grande varietà che salta subito all’occhio (basta scorrere le pagine relative ad ogni categoria sul display), c’è da segnalare la presenza di oltre 40 Audio Style, in cui le parti ritmiche sono state realizzate registrando musicisti in carne ed ossa in studi professionali di tutto il mondo; questa caratteristica conferisce un notevole impatto sonoro, soprattutto collegando la tastiera ad un buon impianto di amplificazione esterno. 

Molto interessante è anche la nuova funzione Half Bar Fill-In, che permette di inserire una misura di due quarti (con fill) a comando, aumentando così di molto le possibilità espressive di uno Style e fornendo un’arma in più alla creatività del musicista.
Per il resto, rimane l’impostazione degli Styles degli altri strumenti della famiglia, ovvero per ogni stile di accompagnamento sono presenti quattro variazioni principali, quattro Fill, tre introduzioni, un break, tre finali, la funzione One Touch Setting che assegna uno o più timbri ad una certa variazione, e i Multipad che consentono di aggiungere frammenti audio o MIDI allo stile in esecuzione.

Yamaha PSR-S975

Dalla Tyros 5 provengono anche gli algoritmi Real Distortion e Real Reverb, che consentono una grande personalizzazione dei timbri grazie alla tecnologia VCM (Virtual Circuit Modeling) proprietaria di Yamaha e presente nelle sue consolle di missaggio più avanzate.
Non mancano ovviamente le Registration Memory, slot di memoria implementati per salvare e richiamare istantaneamente un set di impostazioni del pannello con un singolo tasto.

Yamaha con la PSR-S975 offre all’utente un notevole grado di personalizzazione: lo strumento porta in dote una memoria accessibile di 768 MB, in cui l’utente può caricare suoni e stili forniti dal produttore attraverso gli innumerevoli Expansion Packs.
Attraverso lo Yamaha Expansion Manager, risulta molto semplice caricare nello strumento (tramite computer) nuove timbriche e stili da rendere così accessibili in ogni momento, esattamente come quelli già presenti a bordo. Il software permette anche di mischiare elementi provenienti da diversi pack, e crearne anche di propri, regalando così un’esperienza personalizzata per ogni cliente.

Il sequencer integrato consente di leggere file MIDI standard, mentre il lettore/registratore audio presente a bordo permette di registrare le proprie performance su file Wav, o mandare in play file Wav o Mp3 (anche con funzione di lettura dei testi) direttamente da chiavetta USB.

Yamaha PSR-S975

La Yamaha PSR-S975 si conferma un’ottima scelta per il musicista che fa dell’intrattenimento il fulcro della propria attività, grazie ad un set di caratteristiche tecniche interessanti, un suono globale molto convincente e, non meno importante, il posizionamento in una fascia di prezzo che la rende accessibile ad una vasta platea di potenziali clienti.