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Mastrovalvola LEM, un viaggio psichedelico più che un delay

Un effetto che può portarti in un viaggio psichedelico attraverso una serie di suoni che difficilmente ti aspetteresti da un solo pedale: vi presento il Mastrovalvola LEM.

Avviene un momento in cui ti imbatti in un qualcosa di diverso e sei tenuto ad esplorare sonorità che per scelta o per mancanza di necessità, non hai mai approfondito.
In questo caso, ci si va a imbattere in un mondo di suoni che vanno dall’alternativo allo psichedelico, il tutto condensato in uno stompboxes dalla forma e dimensioni ridotte al minimo sindacale e con molti controlli e possibilità timbriche.

Il LEM (Lysergic Emotional Module) è un pedale delay costruito da Luca Romanelli sull’idea degli apparecchi multi-testina e, come tanti altri pedali visti in queste pagine, segue un rigoroso processo di costruzione artigianale e un controllo qualità molto attento.

Mastrovalvola LEM - lysergic emotions module

Partendo dalle fondamenta, possiamo definirlo un delay, ma con otto modalità differenti e tutte ben caratterizzate, nate per ottenere sonorità molto diverse da quelle dei normali delay.
Si presenta in un accostamento di colori molto sobrio ma accattivante alla vista, nessuna grafica particolarmente psichedelica come ci si potrebbe aspettare, non stona in nessuna tipologia di pedaliera.

La plancia comandi è tutto fuorché scarna, abbiamo principalmente quattro controlli:

  • Delay
  • Feedback
  • Wet (Dry)
  • Special (Filter)

Attraverso il selettore possiamo accedere a un’opzione aggiuntiva del potenziometro (siglata in arancione), tenendo premuto appunto l’apposito controllo “shift” e permettendoci così di poter interagire sul segnale dry e sul filtro dell’ambiente che stiamo usando.

Successivamente troviamo un potenziometro, sempre di colore arancione, che permette di selezionare l’ambiente che vogliamo utilizzare, e in base alla zona possiamo avere:

  • Reverse con vibrato
  • LFO delay con vibrato
  • LFO delay con 4P filter
  • Multi delay con wow filter
  • Low shimmer delay con bitcrusher e pitch shifting sull’ottava bassa
  • Lo Fi ambient con bitcrusher e pitch shifting sull’ottava alta
  • Multi delay con pitch shifting sulla quinta giusta
  • Shimmer delay con bitcrusher e pitch shifting sull’ottava alta

Ogni modalità ha un parametro (che si vede dalla sezione colore arancio) che viene pilotato dal potenziometro “special” e il “filter” quando usiamo anche il controllo di “shift”.

Abbiamo poi la funzione “trails“, che permette alle nostre code di non essere interrotte quando il pedale viene spento, e un controllo EXP/CV che ci permette di selezionare quale parametro deve essere controllato da un pedale di espressione o da un control voltage, ovvero Wet, Dry, Delay Special, Filter e Feedback. 

Per non farsi mancare niente, oltre al tap tempo e al controllo di bypass, questo pedale ha la modalità preset, che ci permette di avere 4 preset (ce ne sono però quattro di fabbrica estremamente carini a mio avviso) che possiamo salvare attraverso una procedura che viene spiegata nel manuale di istruzioni.

Faccio molta fatica a ricordare pedali con tutte queste possibilità e soprattutto in uno spazio così compatto, ho visto queste possibilità solo su pedali ben più voluminosi (dalle dimensioni di un doppio overdrive o superiori, per i più pignoli partiamo da una grandezza pari a quella di un enclosure di tipo BB).

Una dotazione più che completa che permette una serie di possibilità infinita rispetto a tanti altri delay a pedale che hanno pochi e basilari controlli. Soprattutto parlando delle simulazioni, sono una tecnologia non proprio facile da gestire per un prodotto handmade, perché deve affacciarsi a un progetto complesso che spesso prende il lavoro di un largo team di progettisti.

Mastrovalvola LEM - lysergic emotions module

Per quanto riguarda la parte sonora si apre un mondo, non certo è il delay classico che noi tutti siamo abituati a utilizzare nel blues o nel rock: qui abbiamo un insieme di ambienti che nasce per soddisfare anche gli amanti di musica alternativa e psichedelica.

Ho cominciato collegando il pedale e mettendo tutti i controlli a zero: già accendendolo così il nostro timbro risulta più prorompente, parlando in termini di volume, mentre per quanto riguarda l’equalizzazione generale forse è leggermente spostata sulle medie, ma non in maniera eccessiva.

Ho iniziato a prendere in considerazione sia i preset di fabbrica che alcuni dei suoni consigliati sul manuale di istruzioni.
I preset sono:

  • Electric Pad
  • Feedback Jam
  • Starway to perdition
  • Reverse Delay

Invece, tra i suoni suggeriti troviamo:

  • Lo-Fi Reverb
  • Cassette Tape Echo
  • Moon Shimmer
  • Space Travel
  • Swirling Filter

Al primo utilizzo si può partire spaesati perchè vanno in una direzione molto diversa da quella dei normali delay, ma hanno una loro connotazione ben definita, soprattutto lo starway to perdition con il quale sembra quasi di utilizzare un synth vintage.
Il timbro generale dell’intera macchina dà una sensazione di ampiezza e spessore non indifferente ed è molto nitido sugli estremi di banda senza snaturare il suono dello strumento.

L’utilizzo più consono di questo pedale è molto probabilmente negli accompagnamenti (e ambient) piuttosto che in ambito solista, i tappeti sonori che può creare un pedale simile permettono sperimentazioni incredibili non solo dal punto di vista timbrico ma anche da quello compositivo, diventando un vero e proprio strumento a sé.

Ho particolarmente apprezzato il cassette tape echo perchè mi ha ricordato gli esperimenti di The Edge in studio, è probabilmente il suono più “pop” ottenibile da questo pedale.

Un ultimo punto, a titolo prettamente personale: come anche altri pedali che appartengono alla stessa tipologia del LEM, non penso sia esclusivamente per chitarra, non sfigurerebbe infatti collegato a un synth analogico per dare un colore aggiuntivo senza dover prendere un modulo a parte, potrebbe essere un bello spunto di sperimentazione ulteriore.

Il prezzo di vendita è di 290 euro, che nel mondo dei delay analogici, soprattutto se costruiti a mano, è in linea con molti pedali sul mercato, volendo fare un paragone possiamo dire che se la gioca in termini di prezzo con:

  • Diamond Memory Lane Jr
  • Walrus Audio MAKO D1
  • Supro Analog Delay
  • JHS Phanter Cub v2 
  • Fairfield Circuitry Meet Maude

Tra tutti questi, però, nessuno ha le possibilità timbriche che offre il LEM, da quelli che hanno un solo suono con più o meno opzioni possibili, a quelli che offrono un pacchetto di suoni che però non sono accostabili a quanto proposto dal Mastrovalvola.

Possiamo definire il LEM un’arma definitiva per il suono “from outer space”, che offre una serie di ambienti virtuali estremamente particolari, che non si fermano alla sola imitazione di un delay a nastro.
È effettivamente una macchina diversa, che va apprezzata con il giusto background di esperienza sia di ascolti che di pratica musicale (e di routing) veri e propri.

Maggiori informazioni sul sito di Mastrovalvola