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Tapping – Tapping Avanzato 2

Prima di iniziare lo studio di questa lezione, vi consigliamo di assimilare per bene la lezione precedente, perché alcuni concetti, trattati in precedenza, saranno dati per scontati. Anche la notazione usata per gli esempi rimane quella usata nella lezione precedente.Fatta la doverosa premessa, possiamo passare alla t

Prima di iniziare lo studio di questa lezione, vi consigliamo di assimilare per bene la lezione precedente, perché alcuni concetti, trattati in precedenza, saranno dati per scontati. Anche la notazione usata per gli esempi rimane quella usata nella lezione precedente.Fatta la doverosa premessa, possiamo passare alla trattazione del nuovo argomento. Abbiamo visto come sia possibile applicare l’uso del tapping sugli arpeggi, velocizzare l’esecuzione di triadi. Proviamo adesso ad applicare la stessa tecnica sulle scale o sui fraseggi scalari.
Come primo esempio prendiamo in considerazione la scala pentatonica minore (tonalità usata: Si minore). Vediamo come un banale utilizzo di tale scala può essere notevolmente abbellito con un approccio in tapping. Molti di voi avranno già sentito usare la scala pentatonica minore in maniera simile all’esempio che trovate qui di seguito. Ascolta l’esercizio 1 – No Tapping Viene semplicemente “snocciolata” la scala nota per nota, in ordine sequenziale. Ci sono tantissimi modi per renderla più “eccentrica” e meno scontata, uno di essi è l’approccio con il tapping. L’idea è semplice: basta suonare, con il dito utilizzato per il tapping, una nota facente parte della scala che abbia un’altezza maggiore delle due note suonate con la mano sinistra. L’esempio successivo credo sia molto più esplicativo di qualunque spiegazione. In questo caso è stata anche aggiunta una nota esterna alla pentatonica minore, una quinta bemolle, tanto per dare un sapore più blues… ma l’importante è che abbiate afferrato il concetto. Provate ad usare questa tecnica con altre diteggiature della scala penatonica minore e anche di quella maggiore, in diverse tonalità. Ascolta l’esercizio 1 Avrete notato, nell’esempio precedente, come una scala diteggiata con due note per corda diventi a tre note per corda, in virtù del magico dito che esegue il tapping, “allungando” la scala con una nota per volta (o anche di più, se volete) su ogni corda. Proviamo ora ad applicare la stessa tecnica ad una scala diteggiata tre note per corda. In base al concetto appena analizzato, otterremo quindi una scala diteggiata con quattro note per corda, delle quali una suonata in tapping. L’esempio successivo dimostra come ciò sia possibile (la minore armonica, anche se suona come mi frigio maggiore): Ascolta l’esercizio 2 Una volta capito il meccanismo, potrete sbizzarrirvi andando ad applicare tale tecnica alle scale maggiori o minori tre note per corda, trasformandole in… quattro note per corda!
Come ultimo esempio, esaminiamo un altro modo di usare il tapping su fraseggi scalari, basato sul pivoting (come dicono gli americani). Il pivoting è un ripescaggio tecnico di sapore arcaico che prevede l’alternarsi di una nota “cardine” alle altre contenute nel fraseggio. La nota cardine, in questo caso, sarà quella da eseguire in tapping. Con l’altra mano eseguiamo il resto del fraseggio. Attenzione a non confondere questa tecnica con quella usata nel primo esempio della lezione precedente (tapping parte 1)! Sono due modi diversi di usare il tapping, uno sulle triadi, l’altro su un fraseggio. Tanto per restare in tema classico, il terzo esempio è in Mi minore armonico: Ascolta l’esercizio 3 Come costruire un fraseggio in tapping utilizzando le diteggiature 3 note per corda Come accennato nel secondo esempio, possiamo utilizzare il tapping per trasformare una scala tre note per corda in una che ne abbia quattro. Non è necessario, però, che la quarta nota sia adiacente (subito prima o dopo) alle altre tre che suoniamo sulla stessa corda. Ciò è un vantaggio in termini sia di fantasia che di praticità: possiamo, infatti, suonare una quarta nota che consideriamo maggiormente funzionale all’armonia sulla quale stiamo suonando oppure suonare semplicemente quella che ci viene più comoda rispetto alla diteggiatura che stiamo usando. Passiamo ora a due esempi pratici che dovrebbero chiarirvi le idee.
Il primo esempio dimostra come applicare i concetti sopraesposti su un accordo maggiore. Bisogna avere ben chiari in mente due box, uno, da suonare con la mano sinistra in pull-off, che vi focalizza le tre note per corda della scala maggiore sulle ultime quattro corde, l’altro, da suonare con la mano destra in tapping, che riguarda un accordo maggiore diteggiato sulle ultime quattro corde. Ho utilizzato, in questo caso, le posizioni più semplici da diteggiare per entrambi i box, in modo da semplificare l’esecuzione ma nessuno vi vieta di sperimentare altre posizioni, sia accordali che scalari. La tonalità usata è il la maggiore: Ascolta l’esercizio 4 Sono stati utilizzati i seguenti box: Il secondo esempio, invece, è in tonalità di mi minore ma se avete afferrato bene il meccanismo precedente non sarà un problema traslarlo in altre tonalità o suonarlo utilizzando altri box: Ascolta l’esercizio 5 Sono stati utilizzati i seguenti box: