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Suonare tonale e modale #3

Finora abbiamo trattato i modi su un singolo accordo,  ma viene da chiedersi come ci si comporta quando si presentano due o più accordi in una tipica progressione come per esempio un "giro" su cui fare un assolo; bisognerebbe determinare anzitutto se la progressione di accordi è tonale. Ovvero, gli accordi della

Finora abbiamo trattato i modi su un singolo accordo,  ma viene da chiedersi come ci si comporta quando si presentano due o più accordi in una tipica progressione come per esempio un “giro” su cui fare un assolo; bisognerebbe determinare anzitutto se la progressione di accordi è tonale. Ovvero, gli accordi della progressione su cui suonare appartengono ad un’unica tonalità. Se si, quale? Ogni accordo dovrebbe quindi avere una funzione armonica ed essere riconducibile ad un grado armonico.Esempio1: G|D|C|CQuesta è una tipica progressione tonale e quindi potremmo usare la scala maggiore di G per tutti gli accordi, visto che sono generati dalla stessa scala, appunto G maggiore. Sicuramente bisognerebbe fare attenzione, nell’improvvisare, alle note di risoluzione di ogni frase che preferibilmente andranno a mettere in evidenza i cosiddetti chord tones cioè le note di cui è composto ogni accordo.Volendo pensare modale su questa progressione dovrei usare G ionico, D misolidio e C lidio ma è uno sforzo quasi inutile perché in fondo stiamo suonando le stesse note della stessa scala ma con un peso mentale maggiore. Può essere d’aiuto il fatto di avere la nota fondamentale come riferimento per la diteggiatura da usare, ma ai fini improvvisativi ha sempre più importanza l’arpeggio rispetto alla scala.Esempio1: G|D|C|CNel primo giro viene eseguita la scala di G maggiore in senso ascendente e discendente su tutti gli accordi. Questo vuol dire pensare tonale, cioè la stessa scala su diversi accordi (a patto che appartengano alla stessa tonalità generata dalla suddetta scala!).
Nel secondo giro invece parte dalla fondamentale di ogni accordo il suo modo più appropriato e sentiremo, quindi pensando modale, la scala modale in senso ascendente.Come detto prima, è uno sforzo quasi inutile perché questi tre accordi sono generati dalla stessa scala (G maggiore), quindi è sicuramente più comodo pensare un’unica scala e fare molta più attenzione invece alla risoluzione melodica di ogni frase.Esempio 2: G|A|G|ACome precedentemente enunciato, la prima cosa da fare è verificare se gli accordi della progressione presa in considerazione appartengono ad una tonalità e, in caso affermativo, identificare i gradi di ogni accordo. In questo caso, alcuni potrebbero erroneamente pensare di stare in tonalità di G maggiore, ma in realtà non è così perchè il A maggiore contiene una nota (il C#) che non fa parte della scala maggiore di G. La soluzione è considerare la tonalità di D maggiore in cui G è IV e A è V.
L’errore più tipico in questo caso è pensare solamente alla scala di D maggiore tralasciando le note degli accordi. Teoricamente non è scorretto ma è sicuramente preferibile pensare in maniera modale. I punti forti a livello sonoro sono gli accordi che si susseguono quindi il G e il A con i rispettivi chord tones. Sarebbe preferibile pensare G lidio quindi o al massimo G lidio e A misolidio abbinando ad ogni accordo il suo modo.Esempio3: Cm|Ebm|Cm|EbmQuest’ultimo esempio non rientra nella prospettiva tonale. Non esiste infatti una tonalità che contenga entrambi gli accordi. Pertanto potremmo considerarli, secondo la prospettiva modale, a nostro piacimento (ad es. C dorico e Eb frigio, C eolio e Eb dorico, etc…). Ci sono moltissimi casi di commistione tra le due prospettive e prima di provare a mischiarle è bene aver assimilato la sonorità e la relazione scala-accordo per ogni singolo modo.Non ha senso una scala dorica su un accordo maggiore o una scala eolia su un accordo maggiore. Può aver senso creare dei passaggi modali su una progressione di accordi interamente o parzialmente tonale. Ad esempio nella progressione usata nel primo esempio della prima parte (G|D|C|C) potremmo “sporcare” la sonorità usando un G lidio su G oppure un C misolidio su C.Speriamo di avervi dato qualche stimolo positivo per capire un po’ meglio come usare i modi. Per qualsiasi chiarimento o delucidazione vi invitiamo a commentare l’articolo sul forum.Alberto Lorenzini
Matteo “Willi” Procopio