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Tutti gli pseudonimi di Bob Dylan

È l'agosto del 1962 e Robert Allan Zimmerman esce dal suo appartamento del Greenwich Village per recarsi presso la Corte Suprema di New York. Vuole cambiare nome, perché ha firmato il suo primo contratto discografico e adesso gli serve un nome d'arte definitivo.

Sceglierà di chiamarsi Bob Dylan.

Inizialmente vorrebbe chiamarsi Robert Allen, perché secondo lui “suona come un Re scozzese“, ma secondo quello che riporta la versione ufficiale in quei mesi è molto attratto dalla produzione poetica di Dylan Thomas. Su una rivista molto in voga dedicata alla musica Jazz (edita con base a Chicago sin dal 1935), Downbeat, legge del sassofonista David Annyn. Suona bene, deve solo decidersi se usare “Robert Allyn” o “Robert Dylan”.

Daniel Mark Epstein, autore della biografia The Ballad of Bob Dylan, non è affatto d’accordo però con queste asserzioni. Secondo lui, Zimmerman è stato da ragazzo un fan di Matt Dillon, lo sceriffo dello sceneggiato televisivo “Gunsmoke”. Il passo a ridefinire lo spelling da Dillon Dylan, secondo lui, è stato breve.

the freewheelin bob dylan

In effetti, pare che già nel ’61 Robert si facesse chiamare Bob Dylan. Così racconta la sua ex fidanzata Suze Rotolo (la ragazza abbracciata a lui nella foto di copertina dell’album The Freewheelin’ Bob Dylan), a cui si era presentato con lo pseudonimo e che scoprì il suo vero nome solo per caso, quando la patente di guida gli cascò dalla tasca dei pantaloni durante una notte di bagordi.

La cosa più probabile è che Bob Dylan sia venuto fuori ai tempi dell’università, durante l’assidua frequentazione del circuito folk Dinkytown.

In effetti, il futuro grande artista aveva sempre mostrato chiaramente di non voler diventare famoso con il suo vero nome, ereditato dalle origini ebree della sua famiglia e che sicuramente mal si adattava a una pronuncia dolce, accattivante, per i futuri fan.

Nel 1959, mentre muove i suoi primi passi con le band nate con i compagni di scuola superiore, si fa chiamare Elstonn Gunn e si esibisce accompagnando al pianoforte Bobby Vee, idolo dei teenager dell’epoca. Gunnn “vivrà” anche negli anni successivi.

Non fu né il primo né l’ultimo pseudonimo prima del nome d’arte definitivo. Anche se già uscito il suo primo disco, tra l’altro omonimo, Bob registra diverse canzoni sotto il nome Blind Boy Grunt per la rivista Broadside Magazine.

Sono molti i nomi con cui ancora oggi i fan si riferiscono a Dylan prima di essere Dylan. Zimmy, Z-Man, Bobby Z e molti altri.

Ma quel talento per fortuna oggi ha un solo nome. Bob Dylan.