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Neil Young, Nixon, il Vietnam e 4 morti in Ohio

È mezzogiorno alla Kent State University nell'Ohio.Nonostante il preside della facoltà abbia deciso di affiggere 12.000 locandine nel campus per far sapere che la manifestazione è stata cancellata.

Oltre 2000 studenti sono lì per protestare contro l’ennesima, discutibile decisione del presidente americano Richard Nixon in tema di politica militare.
Solo 4 giorni prima, infatti, in piena guerra del Vietnam, Nixon ha annunciato in televisione che truppe dell’esercito americano invaderanno la Cambogia, allora alleata del governo nordvietnamita.

Gli studenti della Kent University si radunano nei pressi della Taylor Hall, e (come fanno in genere per festeggiare le vittorie della squadra di football del college) suonano la campana di ferro. La protesta è iniziata.

Poco dopo, un battaglione della National Guard in assetto da sommossa giunge sul posto intimando agli studenti di disperdersi. Dopo di che, inizia a sparare candelotti lacrimogeni, molti dei quali vengono ributtati dagli studenti verso i poliziotti. Intanto, un’altra squadra militare giunge sul posto.

Sono le 12 e 22 minuti: i militari decidono di fare fuoco sui manifestanti. Scoppia l’inferno. Sul terreno del campus, i corpi di 4 ragazzi morti: due stavano protestando, altri due semplicemente transitavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Due settimane dopo, il 19 maggio, Neil Young apprende la tragica notizia leggendo la rivista “Life” e rimane colpito dal reportage fotografico.

Scrive di getto una canzone. Poi, chiama l’amico David Crosby, il quale (emozionato dagli eventi) telefona subito al discografico di Crosby, Stills, Nash & Young, il leggendario Ahmet Ertegun, plenipotenziario della Atlantic Records.
Due giorni dopo, Crosby, Stills, Nash & Young entrano nei Record Plant Studios di Los Angelus e registrano quasi fosse un live “Ohio“, il brano che documenta la strage della Kent University.

Bastano poche takes per immortalare l’evento che Ertegun decide di fare uscire pochi giorni dopo dando vita al primo “instant record” della storia.