Nasce Joni, futura regina degli Hippie
07/11/2017 alle 10:18

A Fort Macleod, sperduto paesino nello stato di Alberta, Canada, nasce una bella bimba chiamata Roberta Joan.
La mamma, Myrtle Anderson, è un'insegnante, il papà Bill Anderson un ufficiale della Royal Canadian Air Force. Per via della sua professione, gli Anderson hanno girato diverse città e neanche questa sarà quella definitiva. Quando la piccola Joan (che tutti chiamano Joni) avrà 11 anni, si fermeranno a Saskatoon, luogo che lei considererà sempre la sua città d'adozione.
Come tanti bambini canadesi (incluso il futuro collega e amico Neil Young) a 9 anni Joni contrae la poliomielite causata da un'epidemia: ricoverata in ospedale, ne esce perfettamente guarita. Ed è proprio durante quelle settimane passate in ospedale che scopre la bellezza del canto: "Mi dissero che forse non avrei più potuto camminare. Che non avrei potuto tornare a casa per Natale. Allora cominciai tutti i giorni a cantare canzoni natalizie. A volte, le cantavo a squarciagola tanto che, il ragazzo che era nel letto accanto al mio, si lamentava. Ma, facendo così, ho scoperto che potevo diventare una intrattenitrice …"
A 9 anni la piccola Joni comincia anche a fumare, una abitudine che non riuscirà mai a lasciare, e che negli anni ha inciso sulla qualità della sua formidabile voce. Una voce che le permetterà di inaugurare pochi anni dopo una delle più sorprendenti e affascinanti carriere musicali: sposatasi giovanissima con il folksinger Chuck Mitchell (di cui conserverà il cognome nonostante il precoce divorzio), si stabilisce prima a Chicago e poi a New York, nella rigogliosa scena del Greenwich Village.
Ma sarà la creativa California ad attirarla definitivamente: prodotta da David Crosby, Joni Mitchell diventa la "regina degli hippie", la prima cantautrice donna della storia, l'unica femmina in grado di rivaleggiare con Bob Dylan.
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Jam Viaggio Nella Musica è stato uno dei più autorevoli magazine di rock e dintorni. Nato nell'ottobre 1994 sulle ceneri del bimestrale Hi, Folks!, ha guardato alle esperienze delle testate anglo-americane Mojo, Uncut, Musician. È stato un punto di riferimento per gli appassionati di rock "classico" e di quegli artisti che ne tengono viva l'eredità. Da gennaio 2014 continua la sua avventura sul web e dal 1° febbraio 2016 si evolve nella Jam TV (www.jamtv.it).