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Morte a Seattle

Seattle, quartiere universitario di Capitol Hill. Sul marciapiede di fronte al condominio Swansonia, al 1017 di East Harrison Street, è parcheggiato un furgone.

Paul Erickson (per paura dei ladri) ha passato la notte a bordo anche se lui abita proprio allo Swansonia, insieme alla sua fidanzata, Kristen Pfaff, bassista della band grunge Hole.

I due hanno programmato di partire per Minneapolis: basta Seattle e basta Hole. Kristen è felice: vuol dare una svolta alla propria vita. Sono le 9.30 del mattino. Paul entra in casa e chiama Kristen: è ora di andare.
Nessuna risposta. Quando apre la porta del bagno, vede il corpo senza vita della sua amica nella vasca. Chiama subito la polizia che giunge lì nel giro di pochi minuti. Per terra, vicino alla vasca, viene rinvenuta una borsettina contenente siringhe e altri strumenti sospetti. Sembra proprio che quello della Pfaff sia l’ennesimo caso di overdose.

Dieci settimane prima, a poche miglia di distanza dallo Swansonia, era stato trovato il cadavere di Kurt Cobain la cui moglie, Courtney Love, è leader delle Hole, il gruppo di Kristen Pfaff.

Morte a Seattle

Come quella di Cobain anche la morte di Kristen (di cui Kurt era molto, molto amico) non appare così chiara come le circostanze vorrebbero fare sembrare. La sera prima, il suo ex-fidanzato Eric Erlandson (chitarrista delle Hole) era venuto a fare visita a Kristen: Paul l’ha visto entrare ed uscire dalla casa.

Che c’è venuto a fare? E Courtney? Lei sapeva che Kristen e Kurt Cobain erano stati molto vicini negli ultimi mesi. Forse Kurt aveva confidato a Kristen qualcosa di strano? Contrariamente a quel che si dice, la Love quel giorno non è a Seattle. Attraverso il suo ufficio stampa, rilascia una dichiarazione: “Io e gli altri membri del gruppo siamo profondamente angosciati per la perdita di una musicista di così grande talento, un’anima bellissima e una grande amica. Ma abbiamo deciso di proseguire anche senza di lei …”.

Cover photo by Kara Murphy – CC BY 4.0