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La Discoteca di Stato (no, non è un posto dove si balla!)

ICBSA... chi lo conosce? Eppure ha 90 anni... E riguarda proprio la musica!!!Come abbiamo accennato brevemente nell'articolo relativo alla creazione del portale dedicato alla canzone italiana, nel 1928 fu fondato con il nome Discoteca di Stato un ente pubblico creato con l'obiettivo di raccogliere il patrimonio so

ICBSA… chi lo conosce? Eppure ha 90 anni… E riguarda proprio la musica!!!

Come abbiamo accennato brevemente nell’articolo relativo alla creazione del portale dedicato alla canzone italiana, nel 1928 fu fondato con il nome Discoteca di Stato un ente pubblico creato con l’obiettivo di raccogliere il patrimonio sonoro italiano, diventato ufficialmente il 7 ottobre 2008 Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, e non si è trattato solo di un semplice cambio denominazione ma rendere chiaro l’ampliamento del raggio di azione al patrimonio video.

Iniziò tutto con il regio decreto del 10/8/1928 di re Vittorio Emanuele che recepiva la richiesta di Rodolfo De Angelis di raccogliere di documenti fonografici su dischi a 78 giri (lo standard di allora).
L’idea originale (pre-istituzionale) di un archivio sonoro è del 1924 quando Rodolfo De Angelis iniziò a registrare su 78 giri (la registrazione su nastro magnetico era lungi da venire) la voce dei “grandi” ossia quelle voci che riteneva utile tramandare… non è casuale che questo poliedrico artista (un autore e cantante di canzoni, ma conosciuto anche negli ambienti teatrali) fosse un futurista, anche nelle sue canzoni.

Dalle sue origini in poi la Discoteca ha avuto una vita non poco travagliata compresa la perdita di parte del prezioso materiale per il trasferimento a nord durante la seconda guerra mondiale, per poi passare sotto le forche caudine di tagli pesanti e proposte di abolizione da parte di diversi governi e ministri (scempio evitato dalla mobilitazione popolare del 2012) e per fortuna di noi cittadini, continua ad esistere nello splendido Palazzo Mattei di Giove (per chi non è di Roma, al prestigio estetico di questo edificio si aggiunge una posizione centralissima molto ambita).

Attualmente la Discoteca di Stato (non sono nostalgico ma per me suona più musicale di iccibiessea – ICBSA) continua a svolgere la sua attività di memoria storica grazie anche alla grande professionalità di tutti i dipendenti e alla loro disponibilità che consente a noi cittadini di ascoltare brani altrimenti irreperibili in rete o altrove se non a prezzi impossibili.

Per rendere facile la ricerca e l’accesso dei cittadini è stato fatto un immenso e accurato lavoro di catalogazione che rende possibile l’accesso in modo semplificato o avanzato al catalogo Multimediale su OPAC (On-line Public Access Catalogue) per garantire l’ascolto e la visione del materiale multimediale digitalizzato (circa 330.000 brani audio e 130.000 immagini) e la consultazione delle descrizioni del materiale audiovisivo (circa 1.000.000 di titoli).

Per restare al nostro campo di interesse primario, ossia la musica e il suono, il patrimonio sonoro dei suddetti brani è conservato innanzitutto su supporti originali, quindi a partire dai delicati rulli in cera di Edison per finire con i supporti digitali… e il reparto tecnico è pronto a trattare qualsiasi supporto futuro.

La Discoteca di Stato (no, non è un posto dove si balla!)

Foto del Corriere della Sera – Clicca per vedere la photogallery

La maggior parte di questo patrimonio è costituito dai brani pubblicati che ogni casa discografica italiana doveva fornire nel supporto originale in duplice copia ma è consistente anche la produzione originale.

Fin dall’inizio l’attività editoriale è stata importante per l’istituto e, soprattutto tra gli anni trenta e cinquanta, c’è stata una cospicua pubblicazione di dischi a carattere propagandistico, musicale, didattico. Tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta la Discoteca di Stato, in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione, l’istituto ha pubblicato alcune importanti serie di dischi: la Antologia sonora della letteratura italiana, la Antologia sonora della letteratura latina, la Collana storica dell’Unità d’Italia, il Corso di lingua italiana, il Corso di ortoepia, il Corso di educazione musicale, ecc.

Infine, ci fa piacere notare le altre molteplici attività che rendono questo patrimonio disponibile in modo tematico anche per la collaborazione con altre istituzioni.
Ovviamente la finalità dell’istituto è consentire a chiunque sia interessato, sia per motivi di studio che per interessi personali, di poter ascoltare qualsiasi brano su supporti adeguati alle tecnologie attuali.

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