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L’algoritmo di Facebook ti rema contro? Ecco le altre strade!

Avrete sicuramente letto del nuovo algoritmo di Facebook che tenderà a veicolare maggiormente i post di amici, parenti, colleghi o dei gruppi, al posto di quelli delle aziende.  Ossia ci sarà una netta differenza tra il post di un profilo (maggiore visibilità) e quello di una pagina (minore visibilità).

PREMESSA IMPORTANTE: purtroppo l’analfabetismo funzionale sui social continua a galoppare a pieno ritmo e alla prima condivisione di questo articolo sulla nostra pagina facebook un paio di poco informati utenti hanno pensato che questa fosse la ridondanza di una bufala già apparsa in rete. Non è una bufala! La bufala, vera, di cui si parla sui siti specializzati riguarda l’allarmismo che si è creato nelle persone che hanno pensato a un “blocco” di visibilità sui post di amici e conoscenti. Come avevamo scritto (ma a quanto pare le cose vanno sempre ribadite due volte per i meno “vispi”) questo non è vero, l’algoritmo colpisce solo le pagine! Che sono quelle che a noi interessano, perché più spesso gestite da band, artisti e professionisti del settore.
Il cambio di algoritmo su queste è reale, viene confermato anche da tutti i siti anti-bufala (che oltretutto consigliano i metodi per restare collegati alla loro stessa pagina!) e basti parlare con qualunque sviluppatore professionista per averne conferma. Nonché con noi, che con una pagina ci lavoriamo da anni…


Avrete sicuramente letto del nuovo algoritmo di Facebook che tenderà a veicolare maggiormente i post di amici, parenti, colleghi o dei gruppi, al posto di quelli delle aziende.  Ossia ci sarà una netta differenza tra il post di un profilo (maggiore visibilità) e quello di una pagina (minore visibilità).

Perché?
In soldoni, perché di super soldoni parliamo, Zuckerberg vuole rendere Facebook un luogo più umano e allo stesso tempo indirizzare la pubblicità dei marchi su Instagram (aumentare il fatturato), o far crescere ancora di più WhatsApp (aumentare il numero di dati disponibili).

Ma questo cambiamento quanto si ripercuoterà sui musicisti (e sulle loro pagine)? Molto, molto, molto, molto ma non moltissimo, per dirla alla Shade.
Partiamo.

1. Continuate a usare la pagina!

Non commettete l’errore madornale di fare i furbi con Facebook: “L’edgerank mi limita i post della pagina? Allora io li frego utilizzando il profilo!“. Facebook lo sa cosa stai facendo, ti controlla e controlla i tuoi aggiornamenti. Se ‘scopre’ che stai utilizzando in maniera impropria il profilo può bloccarti, perché se devi vendere qualcosa lo fai con le pagine.

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2. Fai più dirette!

Tra tutti i contenuti le dirette sono quelli che subiranno una minor flessione con il nuovo edgerank, anche perché FB punta moltissimo su questo tipo di interazione. Impara a farle (se non le hai mai fatte) e cerca di stabilire un rapporto con il tuo pubblico, non pensare che una diretta equivale a un programma televisivo. Interagisci.

3. Crea un gruppo!

Prova a spostare l’attenzione dalla tua Pagina a un gruppo. Ma non devi creare il gruppo FanClub – sarebbe peggio – pensa invece a creare una community legata al tuo genere, o alla tua posizione geografica, o agli interessi che possono legare i tuoi ascoltatori o farli crescere.

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4. Incrementa la spontaneità!

Fare molta attenzione a programmare i post, perché sono tipici dei marchi. Pensare in maniera più impulsiva e scrivere senza ragionare troppo sull’ora della pubblicazione. Cercare interazioni di pancia più che ‘vendite’ di testa. La funzione della programmazione dei post può essere utile quando siete in vacanza, ma alla fine vedrete che otterranno più successo le vostre foto delle ferie postate sul profilo o sull’account di Instagram. Fatelo anche sulla pagina, se siete ancora quelli che si danno un tono.

5. Basta autopromuovervi!

Molti lo fanno in maniera innocua o senza pensarci, ma alla fine tappezzano tutta la propria bacheca con ‘ascoltami’, ‘guardami’, ‘votami’, ‘comprami’, ‘dimmi che parteciperai’, ‘dimmi che sono bravo, ‘dimmi che sono bello’. Se anche voi fate così dovete farvi curare e iniziare a pensare che ci sono anche ALTRE cose belle al mondo: le altre band, ad esempio, i vostri amici, il vostro locale preferito, o il vostro film preferito. Cercate di raccontare la vostra vita non la vostra professionalità (perché non vendete lavastoviglie).