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Il Guitar Show 2019 invaso da un oceano di musicisti

Si è conclusa la terza edizione del Guitar Show di Padova, il risultato? Un successo e, citando il film Lo Squalo... "ci serve una barca più grande".

Si è conclusa la terza edizione del Guitar Show di Padova, il risultato? Un successo e, citando il film Lo Squalo… “serve una barca più grande“.

Con oltre tremila paganti il Guitar Show è diventato non solo la più grande manifestazione chitarristica del Nord italiano, ma senza ombra di dubbio, nonostante i pochi anni di esistenza, una delle più accorsate che si siano mai viste nel nostro Paese.

A questi vanno poi sommati i circa 400 tra espositori e loro staff, più un alto numero di professionisti di vario tipo che fanno schizzare le cifre ancora più in alto.
Questo porta a una sola conclusione: l’organizzazione di Luca Friso e compagni ha offerto anche quest’anno un evento di fortissimo richiamo, che rivitalizza un settore che ha estremo bisogno di iniettare nuova linfa vitale nell’entusiasmo di musicisti e operatori del settore.
E, come dicevamo, è innegabile che adesso le pur belle e generose mura del Four Points di Padova comincino a farsi strette e per i prossimi anni sarà necessario puntare gli obiettivi ancora più in alto.

La mattina, prima dell’apertura, già una lunga fila si era accalcata alle porte d’ingresso e di lì a poco si è abbattuta sulla fiera una vera e propria ondata di appassionati, che è andata ad affollare ogni sala e corridoio in cui ci fosse qualcosa da vedere, ascoltare e, naturalmente, provare.

C’è stata in alcuni momenti della giornata un’innegabile senzazione di overbooking, ma invitiamo chi potrebbe aver avuto qualche difficoltà a districarsi tra uno stand e l’altro o di fronte ai palchi live, a meditare sul fatto di quanto tutto questo sia da intendersi anche in senso positivo, poiché parliamo di una mostra mercato giovanissima, che ha tutto il tempo per ampliare i suoi spazi e migliorare anno dopo anno i suoi servizi; comunque non esitiamo a definirli ottimi anche per questa edizione, senza alcun tipo di ritardo o intoppo nel programma prestabilito.

Complimenti quindi agli organizzatori e veniamo ora a parlare della nostra esperienza come Musicoff Team.

Musicoff Team @ Guitar Show

Sono stati per noi 3 giorni, pre e post fiera, davvero entusiasmanti. Come gli altri anni la componente migliore di questo viaggio e del soggiorno, nonché dell’evento stesso, è stata quella umana.
Tra i musicisti, gli appassionati, gli addetti ai lavori e i curiosi, si respirava un’aria di gioia, divertimento, amicizia.

E noi possiamo ben dirlo, perché la nostra azione è stata davvero capillare e a 360°, con una parte dello staff a girare per le sale realizzando video da molti degli stand presenti, per carpire le ultime novità portate da produttori ed espositori, e l’altra metà del team stabile al secondo piano, nella mitica camera 216, per ospitare i migliori artisti ospiti del Guitar Show e chiacchierare un po’ con ognuno di fronte alle videocamere.

In questo articolo vi riportiamo alcune di queste interviste, che però sono molte di più e vi invitiamo a vederle tutte, insieme alle numerose riprese dagli stand, collegandovi a questa playlist dedicata sul nostro canale YouTube (in costante aggiornamento, stay tuned!).

Il Guitar Show 2019 invaso da un oceano di musicisti

La nostra press room nella stanza 216

Puntiamo poi un riflettore su un aspetto che ci ha reso davvero felicissimi: tanti, tanti giovanissimi in fiera! Adolescenti (anche alcuni bambini) già a un buon livello o anche quelli che stanno muovendo i primi passi, ma che non avevano timore di provare uno strumento.

Ragazzi che non volevano dimostrare di essere bravi, ma davvero interessati a scoprire di più sugli strumenti musicali. E tanti giovani che, indossata una chitarra, dimostravano che forse siamo troppo pessimisti nel pensare che tutte le nuove generazioni corrano dietro ai fenomeni dei talent o della trap più scadente. Quello che le nostre orecchie hanno sentito uscire dagli ampli, smentisce tutto ciò. 

E grandi risate, soprattutto con gli incontri tra giovani e grandi artisti, visto che non c’erano “aree vip”. Come dimenticare il ragazzo che si è affacciato alla nostra press room e al nostro saluto, girandosi e rimanendo di stucco, ha esclamato “uuuh ma come salve? Ma qui c’è Massimo Varini!!!“, con un sorriso ineguagliabile e le nostre risate generali.

Son cose che fanno bene al cuore, davvero.

Un team dicevamo, unito come sempre, ma del resto composto di singole persone con le proprie visioni personali. E allora è interessante sapere cosa ne pensa, nel day after, ognuno di noi singolarmente.

Iniziamo subito con il CEO e fondatore di Musicoff, Thomas “Doc” Colasanti.

Guitar Show è un evento costantemente in crescita, ma la cosa che mi preme sottolineare è che in questo evento annuale si dà spazio al movente principale della musica, cioé il fare le cose insieme. Parlo anche di noi professionisti ed è questo che ha unito le nostre forze a quelle di Luca Friso. Si uniscono le competenze di mondi diversi al servizio l’una dell’altra, senza invidia, senza “concorrenza”, senza primedonne, tra noi ma anche rispetto ad altri. Così funziona la Musica stessa, si uniscono passioni affini, con le loro diversità che però diventano un vantaggio per tutti i soggetti coinvolti e non un ostacolo. Esperienze e capacità che permettono risultati come questi, che in Italia non ci sono mai stati negli ultimi decenni. Non vedo l’ora di vedere il prossimo Guitar Show e le altre fiere nazionali per riportare la Musica al centro, gli Artisti al centro, per fare reale comunione.

Salvatore Pagano (mentre come da tradizione buttava un occhio ogni tanto sul banchetto dei vinili all’ingresso…) ha invece guidato la troupe video in giro per la fiera, coinvolgendo di fronte alle nostre videocamere molti degli espositori presenti.

Non voglio mentirvi, nonostante le fiere siano in teoria piene di divertimento, musica e strumenti bellissimi, è raro arrivare a fine giornata con la voglia di ascoltare ancora una nota o sentire l’ennesima esecuzione di Little Wing… ma mentirei se dicessi che nel caso del Guitar Show io mi sia sentito realmente ‘stremato’. E non parlo della fatica fisica, quella c’è sempre volente o nolente, ma di quella psicologica. Questo evento è da tre anni per me un’occasione di lavorare come nelle mie massime aspirazioni, questo sia grazie ai miei compagni di viaggio sempre prontissimi e preparatissimi, ma anche perché l’aria che si respira non ti fa mai, e dico mai, perdere il sorriso. Qui non si è mai realmente di fretta, al Guitar Show stringere una mano è davvero importante e intervistare qualcuno diventa sempre un’occasione di reale divertimento, che si coniuga all’attività di informazione. Insomma, forse ci sto girando un po’ troppo intorno ma il punto è questo: io, al Guitar Show, mi diverto. E intanto sto pur sempre lavorando. Cosa si può volere di più?

Con Salvatore, le altre “trottole” in giro per la fiera erano Antonio Cangiano, redattore di Musicoff, e Carmine Di Stefano, esperto operatore dietro la videocamera (nonché uno dei massimi improvvisatori di canzoni chitarra e voce durante il viaggio, un vero e proprio mattatore!).

Antonio Cangiano:la mia esperienza è stata un po’ ‘ibrida’, tra la figura di intervistatore e quella di conduttore durante un seminario sui pickup. Ho visto una fortissima partecipazione e attenzione dei visitatori, che hanno avuto modo di scoprire un po’ di più anche del lavoro di molti artigiani italiani, cosa che mi fa davvero un grandissimo piacere. Un incontro di passioni che era decisamente tangibile, da ogni prospettiva“.

Carmine Di Stefano: L’aspetto più interessante è stato catturare attraverso il girato i particolari e le immagini che potevano maggiormente incontrare l’interesse di chi non è potuto essere presente in fiera. Ogni settore ha una sua particolarità, quindi è stata una bella sfida per me prevedere ogni volta l’aspettativa del pubblico. Far parte di un team per il quale ogni competenza, ogni punto di vista, ogni azione puntava a una visione finale d’insieme, a un lavoro condiviso, è stata una grande soddisfazione“.

Il team di Musicoff e Andrea Braido

Da sx a dx: Thomas Colasanti, Andrea Braido, Mattia Mei, Mirko Testa, Fabrizio Ranieri

Mattia Mei e Mirko Testa hanno rappresentato l’efficienza della nostra comunicazione sui social. Hanno sacrificato maggiormente rispetto ad altri la loro experience personale in fiera per svolgere un lavoro di informazione preciso, eccellente. Riportiamo le loro rispettive impressioni.

Mirko Testa: Il mio lavoro si basa sulla puntualità e a volte si incorre in degli intoppi involontari. La legge di Murphy è sempre in agguato e in mattinata la linea internet ci ha giocato qualche brutto scherzo. Ma abbiamo ricevuto immediatamente il supporto dell’ottimo staff del Four Points. Così, siamo riusciti, con broadcast e con il CHATBOT, a mantenere info costanti per tutti i partecipanti alla fiera. E questo è stato un servizio molto apprezzato per seguire in tempo reale l’inizio degli eventi.”

Mattia Mei:Il tempo a mia disposizione per circolare tra gli stand non è stato moltissimo, ma insieme a Thomas e Fabrizio mi sono dedicato all’interazione con gli artisti che ospitavamo nella press room. Così, mentre mi occupavo delle varie pubblicazioni dei video sui nostri canali, ho avuto l’occasione di chiacchierare con loro nei pre e post intervista, venendo in contatto con alcuni dei massimi professionisti in Italia. Che dire…

Il Guitar Show 2019 invaso da un oceano di musicisti

Il team di Tomassone, il SaR di Musicoff e Luca Friso (tardi nella notte… o presto nella mattina?!?)

Infine, ma non per ultimo, c’è Fabrizio Ranieri, da sempre l’uomo dietro l’operatività informatica di Musicoff: “io non ho un ruolo di autore nella Redazione, il mio è stato un ruolo di supporto a tutte le necessità e complicazioni tecniche, che per fortuna si sono rivelate poche. Mi sono goduto sia lo show che il Team. Ho preso parte a tante attività sia di lavoro che di divertimento, o entrambe le cose insieme, con passione anche quando le ore iniziavano a farsi davvero piccole…
La vera sfida è stata il SaR (Search and Rescue, ndr) dei Tomassone per il carico eccezionale di strumenti da stivare nel loro camion diretto a Bologna. Ore veramente piccole, ma di grande fraternità
“.

Come si dice sempre tra gli organizzatori di questi eventi, l’ultimo minuto dello show è anche il primo minuto di lavoro dell’edizione successiva…
Luca Friso e il suo staff hanno già le idee chiare e stanno ascoltando tutti i feedback che arrivano in queste ore da chi ha partecipato alla fiera. Siamo pronti a scommettere che quando sarà l’occasione di fare “poker”, l’anno prossimo, non ci sarà alcun bluff al tavolo da gioco. 

Dove? Come? Siamo ansiosi di scoprirlo, il nostro Musicoff Bus, del resto, è già pronto a ripartire!

Guitar Show Official Website
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E voi cosa ne pensate della fiera? Scrivetecelo qui sotto nei commenti Facebook, la vostra opinione è molto importante!