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Il fenomeno da 130 milioni di dischi Garth Brooks

Nelle classifiche americane fa capolino il disco "No Fences". Sulla copertina, in bianco e nero, campeggia il primo piano di un ragazzone dell'Oklahoma con il cappello da cowboy: si chiama Garth Brooks, non ha ancora 30 anni e (sino a quel momento) lo conoscono bene solo gli appassionati di Country Music.

Con il suo album di debutto, infatti, Garth ha già avuto modo di far ascoltare la sua proposta innovativa che mescola Country, Pop e Rock con piglio e sonorità moderne che affascinano i giovani americani.

Nel giro di pochi giorni, No Fences scala le chart e si stabilisce al numero uno per 23 settimane consecutive: nasce così il fenomeno Garth Brooks destinato a fare epoca nella prima metà degli anni ’90.

Diventa l’album country più venduto di sempre e, nel corso della carriera, Garth Brooks vende quasi 130 milioni di dischi: è l’artista solista di maggior successo commerciale della storia della discografia (solo i Beatles hanno venduto di più). Già, perfino superiore (in termini di vendite) a Elvis Presley anche se, in una recente verifica (sulla quale lo stesso Garth si è trovato d’accordo) il Re del Rock ha ripreso in mano il suo scettro.

Il fenomeno da 130 milioni di dischi Garth Brooks

Nell’agosto del 1997, Garth Brooks ha dato vita a un memorabile, pirotecnico concerto nel Central Park di New York davanti a un pubblico stimato in un milione di persone, superiore persino a quello dei leggendari concerti di Simon & Garfunkel o dello stesso Paul Simon nella medesima location.

Quel giorno, il New York Times aveva titolato in prima pagina: “Cowboys invade the Big Apple”, i cowboy invadono la Grande Mela.