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Grand Funk Railroad, la questione è seria

La questione si fa seria: Don Brewer, Mark Farner e Mel Shacher famosi nel mondo Rock come Grand Funk Railroad si sono accorti che il loro vecchio amico, nonché manager, si è intascato la bellezza di 8 milioni di dollari di royalty che spettavano a loro.

I Grand Funk non hanno esitazioni: prima licenziano e poi denunciano per truffa il loro ex-manager.

Proprio con lui, anni addietro, avevano iniziato la loro carriera: allora si facevano chiamare Terry Knight & The Pack. Poi lo stesso Knight, ispirandosi alla Grand Trunk Railroad (una ferrovia molto popolare nel Michigan, lo stato di provenienza del gruppo) aveva coniato il nuovo nome.

Si era levato dalla band per diventarne il manager. Esplosi al Pop Festival di Atlanta nel 1969, i Grand Funk Railroad diventano uno dei power trio più popolari del nuovo Rock.
Ma il sodalizio (seppur privato della definizione di Railroad) prende quota proprio dopo il licenziamento di Knight. Sotto la guida artistica di Todd Rundgren, infatti, i Grand Funk pubblicano il loro più grande successo intitolato semplicemente “We’re An American Band” che contiene l’omonimo, greatest hits.

Ho scritto una canzone che racconta la nostra vita on the road“, ha spiegato Don Brewer. Infatti, il ritornello recita: arriviamo in città e diamo vita a una festa … siamo una band americana. Tutte le strofe contengono frammenti di vita vissuta: dalla citazione di Freddie King, il bluesman che apriva i loro concerti, alle “four young chiquitas”, le 4 giovani fan che li aspettano nella hall di un albergo pronte a salire in camera con loro.

Gli anni ’70 sono il decennio d’oro dei Grand Funk: vendono oltre 25 milioni di dischi e suonano di fronte a platee sterminate prima di sciogliersi, alla fine del 1976.

Photo by Kevin Dooley – CC BY 2.0